Un laboratorio

Cavie umane, rivolta degli scienziati. Gli autori della ricerca sui gas di scarico: «Polemica molto strana»

di Giorgio Ursicino
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ROMA - Si abbassa il polverone delle polemiche per i test effettuati su animali e uomini per valutare le conseguenze di alcune sostanze inquinanti emesse delle auto. L’industria, in forma diversa fra i vari costruttori, ha preso fermamente le distanze da quanto accaduto ma, sempre con toni differenti l’una dall’altra, le varie aziende coinvolte hanno fatto sapere con altrettanta determinazione che si impegneranno a fondo per fare totale chiarezza sui fatti. Ieri il gruppo Volkswagen ha dato immediato seguito a quanto dichiarato il giorno prima da Hans Dieter Poetsch, il suo numero uno del consiglio di sorveglianza. Il più grande costruttore automobilistico del mondo ha sollevato dal suo incarico con effetto immediato Thomas Steg, responsabile per la sostenibilità e la comunicazione.

Una sospensione temporanea, fino a che non verrà fatta totale chiarezza. «Si è preso la piena responsabilità e io lo rispetto», ha commentato il numero uno operativo del Volkswagen Group Matthias Mueller. Il comunicato emesso dai vertici del gigante di Wolfsburg spiega anche che «l’azienda è pronta ad esaminare con grande attenzione l’operato della società Eugt sciolta nel 2017 e di trarne le conseguenze». Prima di lasciare la sua posizione lo stesso Steg aveva dichiarato alla Bild: «In futuro vogliamo escludere del tutto i test sugli animali». A chiedere di agire per fare chiarezza, in aggiunta a quanto già fatto dalla Cancelliera e della responsabile per l’Ambiente del governo tedesco, è arrivata la voce del Ministro della Giustizia Heiko Maas sulle pagine del “Passauer Neuer Presse”: «Si è perso il senso della misura, abusare di uomini e animali per i proprio scopi è semplicemente atroce». Anche Bruxelles ha fatto sentire la propria voce ricordando però le competenze. «Siamo scioccati come chiunque altro da queste notizie, spetta però alle autorità nazionali affrontare la questione. Prendiamo atto della volontà della Germania di indagare e speriamo lo faccia poiché la vicenda richiede un’azione urgente», ha spiegato il portavoce della Commissione Ue Margaritis Schinas. Emerge evidente una presa di posizione forte della politica tedesca di prendere le distanze dal nuovo affaire dopo i problemi causati dal “caso emissioni”, ma ci sono diversi aspetti poco chiari che potrebbero far diventare questo ciclone una tempesta in un bicchiere d’acqua.

Ieri, in difesa di quanto successo, sono scesi in campo i responsabili della Eugt che, bisogna ricordarlo, non sono manager delle case automobilistiche, ma illustri esponenti della comunità scientifica e del mondo della ricerca che avevano la responsabilità di commissionare gli esperimenti ai vari laboratori specializzati e di valutare ed illustrare i risultati. Resta certamente strano il fatto che siano contemporaneamente uscite allo scoperto due vicende lontane e separate fra loro, test effettuati a migliaia di chilometri di distanza, da specialisti diversi in tempi differenti. Quanto accaduto all’università di Aquisgrana con lo studio sulle 25 persone, poi, pare fosse veramente noto a tutti ed è quanto meno sospetto che sia venuto alla ribalta dopo che è uscita la storia delle scimmie nel New Mexico. A parte il fatto che i risultati della ricerca universitaria in Germania erano stati pubblicati dalla rivista International Archives Occupational and Enviromental Health il 7 maggio 2016, a difendere l’operato della Eugt ha pensato il presidente del suo comitato scientifico, l’anziano Helmut Greim che avrebbe rivelato all’Handelsblatt: «È molto strano per uno scienziato leggere cosa sia stato scritto negli ultimi giorni e dei test sulle scimmie e sulle persone. I risultati della ricerca erano importanti e rilevanti ed è deplorevole che studi del genere non si siano potuti ripetere a causa della chiusura della società. Entrambi gli studi sono stati sottoposti alla commissione etica e approvati, posso solo dire che chi arriva a certe esternazioni dovrebbe prima informarsi». Di più: pare che l’8 settembre 2016 Greim fu ascoltato dalla commissione parlamentare sul “caso emissioni”, che parlò dei test sugli animali e che nessuno fece obiezioni.
 

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Mercoledì 31 Gennaio 2018 - Ultimo aggiornamento: 22:38 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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