La Smart ribaltata e il Cinghiale morto a bordo strada vicino l'Aquila

Cinghiali, terrore sulle strade: due incidenti
con vittime in pochi giorni. Allarme Coldiretti

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PISA - Un uomo di 39 anni è morto la scorsa notte nello scontro tra la sua auto e un cinghiale che gli ha improvvisamente tagliato la strada. L'incidente è avvenuto sulla strada provinciale di Castellina Marittima, al confine tra le province di Pisa e Livorno.

La vittima si chiamava Domenico Fedele ed abitava a Rosignano (Livorno). Al momento dell'incidente stava tornando a casa. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, la Ford Fiesta di Fedele ha urtato violentemente l'animale - un esemplare di oltre 100 chili - che aveva invaso la carreggiata. Nell'impatto il conducente, che secondo l'Arma forse potrebbe non aver correttamente allacciato le cinture di sicurezza, è stato sbalzato fuori dall'abitacolo.

Sul posto sono arrivati in pochi minuti i soccorsi del 118, ma l'automobilista è deceduto nel tragitto verso l'ospedale a causa dei gravi traumi riporti nell'urto. Nell'incidente è morto anche il cinghiale. Un altro grave incidente stradale si era verificato qualche giorno fa alla periferia dell'Aquila nel quale ha perso la vita un uomo della stessa eta, 39 anni. A determinarlo è stato un cinghiale che ha attraversato improvvisamente la strada ed ha investito una Smart facendola ribaltare anche a causa dell'asfalto viscido per la pioggia.

Sul posto è intervenuta un'ambulanza del 118, ma i medici non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell'uomo morto sul colpo a causa dello schianto. In Abruzzo e soprattutto in provincia dell'Aquila il fenomeno in crescita della presenza dei cinghiali è molto avvertito non solo per i danni continui alle coltivazioni ma anche per il pericolo costante alla viabilità. Da più parti vengono sollecitate misure per l'abbattimento selettivo. Un pastore di Nicosia, nell'Ennese, è stato aggredito e ferito da un cinghiale.

Alessandro Scardino, 30 anni, si trovava al confine con la riserva naturale Sambughetti Campanito. In suo soccorso sono arrivate alcune persone che hanno sentito le grida. Trasportato all'ospedale, è stato sottoposto ad alcuni esami di controllo. Le sue condizioni non sembrano preoccupare i sanitari. Sabato scorso un uomo di 77 anni era stato ucciso da un cinghiale nelle campagne di Cefalù e la moglie rimasta ferita.

«L'escalation dei danni, degli incidenti e delle aggressioni, che hanno causato anche vittime in varie parti d'Italia, è il risultato dell'incontrollata proliferazione degli animali selvatici con il numero dei cinghiali che quest'anno ha probabilmente superato il milione a livello nazionale e le 100 mila unità in Emilia-Romagna, con una diffusione che ormai si estende dalle campagne alle città». Lo afferma Coldiretti E-R commentando l'incidente causato dallo schianto fatale tra un'auto e un cinghiale in Toscana, a Castellina Marittima, dove ha perso la vita un 39enne.

«Negli ultimi dieci anni - rileva Coldiretti E-R - il numero dei cinghiali è praticamente raddoppiato sul territorio nazionale e a livello regionale. La sicurezza nelle aree rurali e periurbane è in pericolo per il proliferare di animali selvatici, cinghiali in testa (sono di gran lunga il tipo di ungulati più numeroso nella nostra regione), che stanno invadendo campi coltivati, centri abitati e strade dove rappresentano un grave pericolo per le cose e le persone. In Emilia-Romagna il cinghiale, tra tutti gli animali selvatici, è di gran lunga la specie più dannosa: su circa 2 milioni di danni alle aziende agricole accertati nel 2014, ben 600 mila euro sono provocati dai cinghiali.

Ai danni all'agricoltura si aggiungono gli incidenti ad animali domestici e a persone. Non è quindi più solo una questione di risarcimenti ma è diventato un fatto di sicurezza delle persone e della vita nelle campagne, ma anche nelle aree periferiche delle città. Per chi opera nelle aree montane e svantaggiate è a rischio la possibilità di poter proseguire l'attività agricola ma anche di circolare sulle strade o nelle vicinanze dei centri abitati».

Di fronte «al moltiplicarsi dei danni provocati da cinghiali ma anche nutrie, storni ed altri animali selvatici», gli agricoltori di Coldiretti chiedono una riforma della disciplina che garantisca l'indispensabile presenza delle aziende agricole a tutela del territorio. È stato anche elaborato dalla Coldiretti un documento di base, sul quale si è avviato un confronto con Legambiente, che costituisce una prima proposta da approfondire e che rappresenta l'avvio di un comune percorso di lavoro «per arrivare ad una più efficace e ampia analisi degli interventi finalizzati ad organizzare forme di programmazione di lungo periodo».

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Giovedì 20 Agosto 2015 - Ultimo aggiornamento: 25-08-2015 16:05 | © RIPRODUZIONE RISERVATA