
Compie un secolo il primo Gran Premio di Roma. Alla “mossiera” di 100 anni fa trionfò la Bugatti T35 del conte Carlo Masetti
Il week end appena concluso, ha proposto una ricorrenza storica strettamente legata alla nostra città. Cento anni fa, esattamente il 22 febbraio 1925 si disputava il primo Gran Premio Roma, o meglio il Premio Reale di Roma, denominazione al passo con i tempi, e la "mossiera", la Principessa Mafalda di Savoia. L'evento era soprattutto la vittoria di un gruppo di personaggi, guidati dall'attivissimo conte Romeo Gallenga Stuart, che avevano appena costituito il Reale Automobile Club Roma. La cosa poteva sembrare anacronistica. Nella Capitale, il cui tessuto sociale era composto da impiegati e terziario, circolavano poche migliaia di automobili. In realtà una corsa di velocità all'interno della città, fino ad allora le poche competizioni si erano svolte ai Castelli e alla Merluzza, poteva stimolare quella che oggi chiameremmo la "middle class". Però, nonstante le buone intenzioni e la centralità della città, non c'è stata la volontà di impiantare delle fabbriche automoblistiche.
Tornando al fatto sportivo, fu approntato un circuito di 10,6 km, che si sviluppava tra viale delle Milizie, viale Angelico, largo Trionfale, Monte Mario, Camilluccia, piazza dei Giochi Delfici, Ponte Milvio, lungotevere Caporati, Piazzale Maresciallo Giardino, viale Angelico e Viale delle Milizie. Le principali difficoltà erano legate alle codizioni delle strade dopo le abbondanti precipiazioni dei giorni precedenti la gara. In ogni caso al via si presentarono 35 concorrenti. Vinse la vettura migliore, la Bugatti T35 del conte toscano Carlo Masetti, che viveva diversi giorni dell'anno a Roma, ed era il fratello del più noto Giulio Masetti, che perirà l'anno dopo alla Targa Florio.
Secondo Emilio Materassi di Borgo San Lorenzo, con l'"Italona", un'Itala 55 equipaggiata con motore aereo Hispano-Suiza, terzo il conte Guido Ginaldi con la prima delle Alfa Romeo che qualche mese dopo, a ferragosto, vincerà la seconda edizione della Coppa Acerbo. Da allora il Gran Premio Roma, replicato in 40 edizioni, rimarrà gara, se non importantissima, certamente di gran fascino.