Fca, i top manager si tagliano lo stipendio differito il 20% a una parte dei dipendenti

Fca, l'ad Manley si dimezza lo stipendio. Differito il 20% a una parte dei dipendenti

di Roberta Amoruso
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È il momento dei sacrifici anche per il management e per i lavoratori di Fca che non sono già in cassa integrazione. Ad annunciarlo in una lettera in cui ringrazia tutti i dipendenti è l'amministratore delegato Mike Manley, in nome della «salute finanziaria» dell'azienda da «proteggere» che è «responsabilità di tutti, a partire naturalmente da me e dal team di leadership». Dunque, anche «per evitare una riduzione del personale nel secondo trimestre», spiega Manley, «dal mese di aprile e per i prossimi tre mesi ridurrò il mio stipendio del 50% e i membri del Group executive council (Gec) ridurranno il loro del 30 per cento».

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Ma non basta. L'ad chiederà anche «alla maggior parte dei dipendenti nel mondo non ancora impattati da riduzione di orario o ammortizzatori sociali di partecipare a questo sacrificio comune accettando un differimento temporaneo del 20% dello stipendio». Un «processo che varierà a seconda del paese e potrebbero essere necessari accordi specifici». E ancora: il presidente John Elkann, insieme a tutto il consiglio di amministrazione, «hanno deciso all'unanimità di rinunciare in toto al proprio compenso da qui alla fine del 2020». Un segno evidente della crisi che avanza e che anche colossi come Fca provano ad affrontare scongiurando sacrifici più profondi per i lavoratori.
 


SALVAGUARDARE I POSTI
Con il diffondersi della pandemia, aggiunge il manager, «abbiamo dato priorità alla creazione di un ambiente di lavoro sano e sicuro, ma abbiamo anche lavorato per salvaguardare l'impiego del personale a tempo indeterminato di Fca». Perché l'obiettivo è guardare oltre la crisi. E dunque «continuiamo a pianificare per essere pronti nel momento in cui usciremo da questa crisi e, a questo fine, stiamo implementando numerose misure a tutela della nostra azienda in questo periodo. Stiamo rafforzando l'accesso al capitale e al contempo prestando un'attenzione maniacale a ogni progetto, programma e spesa, eliminando o posticipando tutte le attività non critiche».

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Nel frattempo è anche il momento dei ringraziamenti ai lavoratori «per il continuo sostegno nell'affrontare questi momenti senza precedenti». Per Manley conta la connessione sociale e anche di allegria in certi momenti «difficili per tutti». Di qui la richiesta ai leader regionali di organizzare town hall virtuali. Ma la pandemia, ricordato il manager, «non ha risparmiato la nostra famiglia globale, ci ha toccati a livello personale, con alcuni dei nostri colleghi attualmente in convalescenza o in quarantena». Purtroppo anche alcuni colleghi perduti: «In questo momento di dolore, i nostri pensieri vanno a loro e alle loro famiglie. Il coronavirus non è qualcosa di distante: è proprio qui, tra noi», conclude Manley.

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Martedì 31 Marzo 2020 - Ultimo aggiornamento: 16:53 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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