La nuova Dacia Jogger offre con il serbatoio da 40 litri per il GPL e quello da 50 litri per la benzina un'autonomia totale di oltre 1.000 km

Dacia, l’altro ibrido è quello a benzina-GPL ed è ancora una risposta vincente

di Nicola Desiderio
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Se ibrido vuol dire mettere insieme due tipi diversi di alimentazioni, allora il bi-fuel GPL è un ibrido. È questa la provocazione di Dacia, il marchio che in Europa vende il 36% delle proprie vetture e addirittura il 70% in Italia con la doppia alimentazione benzina-GPL, offerma su tutta la gamma, soprattutto crede ancora nelle potenzialità di questo tipo di propulsione che offre diversi vantaggi ambientali, alcuni non visibili, guardando anche a quelli per le tasche del cliente.

Se n’è parlato nel corso del Dacia Talks, il secondo di un ciclo di incontri tra i vertici della casa rumena del gruppo Renault e la stampa nel corso del quale sono stati snocciolati diversi numeri e, soprattutto, sono state scambiate diverse riflessioni su un fenomeno – quello del GPL – che in Europa riguarda principalmente l’Italia, ma si sta allargando anche ad altri paesi proprio nel momento in cui molte case lo hanno abbandonato scegliendo l’elettrificazione come unico modo per affrontare la doppia sfida posta dalla transizione e dalla crisi energetica. Non a caso, il GPL ha cominciato la sua storia automobilistica in una situazione analoga a quella che stiamo vivendo oggi: la guerra nel Kippur del 1973 con la conseguente crisi energetica. Ad oggi sono 28 milioni le auto GPL in circolazione delle quali 2,5 solo in Italia. E per una volta, il nostro paese ha insegnato, come ricorda Didier Michaud, Dacia Platforms & Powertrains Leader .

«Quando facevamo riunioni tra i vari paesi – racconta il tecnico francese – quella degli italiani per il GPL ci sembrava quasi una fissazione e, invece, grazie anche al successo di Dacia, abbiamo cominciato a riflettere sul GPL, abbiamo visto tutti i suoi vantaggi e abbiamo capito soprattutto che era una proposta coerente con il marchio. Il risultato? Oggi abbiamo la leadership in Europa con il 60% di quota e il 50% delle Dacia che vendiamo in Francia sono GPL. E abbiamo diverse ipotesi su come svilupparlo in futuro. Aspettiamo di vedere che cosa prevedono le nuove normative Euro7 che dovrebbero essere pronte a luglio e a settembre diremo quello che faremo». Anche qui parlano i numeri: 6 clienti su 10 Dacia GPL volevano il GPL e nessun altro carburante e 9 su 10 ricomprerebbero Dacia GPL. Ad oggi sono state prodotte oltre 500mila Dacia a doppia alimentazione e, non dimentichiamolo, gli impianti di alimentazione sono italiani: sono infatti prodotti dalla Landi Renzo di Cavriago (RE).

Ma ci sono altri numeri che parlano chiaro per Dacia e GPL. Nei primi 3 mesi dell’anno le immatricolazioni sono cresciute da 15.009 a 19.191 (+28%) facendo passare la penetrazione dal 3,4% al 5,7% portando Dacia al sesto posto assoluto mentre il GPL è passato dal 5,8% all’8,9%. E ai primi due posti della classifica per i modelli con questo tipo di alimentazione ci sono due Dacia: la Sandero e la Duster che sono le auto più vendute in Europa nei loro rispettivi segmenti, considerando solo i clienti privati, ovvero quelli che spontaneamente vanno in concessionaria e la comprano, da sempre, senza sconti. E in questo risultato non c’è ancora la nuova Jogger che, appena arrivata nei concessionari lo scorso mese, è già sesta tra i modelli GPL mentre per gli altri c’è la fila. «Abbiamo un portafoglio che va abbondantemente oltre i 20mila ordini» si lascia sfuggire il managing director di Dacia Italia, Bruno Tocci.

Ma questo vuol dire rifiuto dell’elettrificazione? Niente affatto e a dimostrarlo c’è il clamoroso successo della Spring, l’elettrica più economica sul mercato, la seconda più venduta in Italia, ma soprattutto autentica cittadina. E poi nel 2023 ci sarà la Jogger dotata del sistema full hybrid ripreso dalle Renault Clio, Captur e Arkana. La questione dunque non è rifiutare il futuro, ma interpretarlo secondo le vere esigenze del cliente che, nel caso dell’Italia, trova anche il terreno più favorevole: ben 4.500 stazioni di rifornimento (delle 30mila in Europa) delle quali 300 in autostrada, con una proporzione di una su 4 rispetto a quelle con gasolio e benzina. Chi compra Dacia GPL sa di spendere solo 1.100 euro in più per Sandero, 600 se parliamo di Duster, o addirittura 300 euro in meno se parliamo della Jogger per la quale la versione bi-fuel è addirittura più potente di 10 cv rispetto a quella alimentata solo a benzina.

A questo si somma un altro fattore fondamentale: mentre la benzina è aumentata del 23%, il gasolio del 31% e il metano del 29%, il GPL è salito solo dell’8%. Questo vuol dire che con la Jogger la scelta è praticamente obbligata e, se si sceglie una Duster, i soldi spesi in più si recuperano in 8.500 km e in 60.000 km si risparmiano 4.070 euro ai quali vanno sottratti 228 euro per i cambi olio e filtro più frequenti. In ogni caso, il risparmio per il carburante è del 40%. E poi ci sono i vantaggi per tutti. Il GPL è per il 60% del totale un coprodotto del gas naturale, può essere trasportato e stoccato facilmente a bassa pressione dunque in sicurezza, senza impiegare ulteriore energia e distribuiti con impianti che richiedono un investimento ridotto. Inoltre è incolore e, in caso di perdita, non crea alcun problema per il suolo e l’ambiente. Infine, un’auto a GPL emette un decimo del particolato e il 10% di CO2 ovvero quanto promesso da un’auto mild-hybrid che, nella maggior parte dei casi, costa di più a listino.

Le cifre dunque dicono che il GPL è un’alternativa coerente, un ibrido che fa a meno dell’elettrificazione e che, prima di tutte le cifre che abbiamo citato, ha saputo spiegarsi molto bene nei confronti del pubblico e del mercato che è e rimane il giudice supremo rispetto a quello che, nel rispetto delle normative e delle leggi, l’industria dell’automobile sa proporre. Nel frattempo sono cambiati i comportamenti d’acquisto: Dacia e GPL non sono più sinonimo di “vorrei, ma non posso”, ma scelte consapevoli che fanno parte di uno stile di vita ben preciso dove l’essenziale è un’ideale di sostenibilità che mette insieme l’ambiente, le tasche, ma anche la praticità di utilizzo.

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Martedì 5 Aprile 2022 - Ultimo aggiornamento: 07-04-2022 13:59 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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1 di 1 commenti presenti
2022-04-07 22:12:24
convertire le auto "anziane"con un impianto a gpl è la scelta piu economica e piu ecologica in assoluto in quanto allunga la vita di un prodotto di almeno 10 anni