
L’evoluzione della mobilità sul palcoscenico del Volvo Studio di Milano. Cuore scandinavo, centro di ritrovo, di cultura e svago

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Il coraggio di imboccare strade nuove, la determinazione nel percorrerle fino in fondo, la capacità di scegliere il momento giusto per raggiungere – e in qualche caso superare – i traguardi stabiliti. È questo il mix che ha propiziato il crescente successo del Volvo Studio Milano, aperto nel capoluogo lombardo nel 2017 per lungimirante iniziativa della filiale tricolore del marchio svedese, la cui attenzione al sociale trova espressione nella filosofia della sicurezza che ha fatto dell’azienda di Goteborg un indiscusso punto di riferimento per l’intera filiera della mobilità stradale a livello planetario eppur inquadrato in un contesto del tutto differente, anche lo Studio milanese conferma la propensione del gruppo svedese a giocare d’anticipo quando si tratta di affrontare l’evoluzione non solo della tecnologia, ma anche del costume.
Lo conferma la struttura, arredata secondo i canoni di raffinata eleganza dello stile scandinavo e posizionata a 200 metri da piazza Gae Aulenti, cuore del progetto Porta Nuova che ha ridisegnato lo skyline metropolitano diventando il simbolo, anche finanziario, di una metropoli che sta riscrivendo il proprio futuro. Michele Crisci, presidente di Volvo Car Italia, ha ricordato che la scelta – concordata ed appoggiata dalla casa madre – del capoluogo lombardo come “apripista” del nuovo format «sia la logica conseguenza dell’evoluzione di una città che negli ultimi anni si è trasformata. Il luogo ideale per raccontare il nostro viaggio verso la mobilità del futuro, sostenibile e a incidenti zero». Gli esordi sono infatti stati all’insegna del “core business”, con l’organizzazione eventi globali come la prima mondiale della nuova XC40 e il correlato lancio del rivoluzionario progetto “Care by Volvo”, la forma di abbonamento che sostituisce al concetto di proprietà quello di utilizzo dell’auto.
Senza distogliere l’attenzione dai temi classici (mobilità, sicurezza, tecnologia automobilistica), è stato dato ampio spazio alla cultura, altro punto di forza della ritrovata progettualità meneghina. Anche in questo caso chi gestisce lo Studio – che nello scorso dicembre ha raddoppiato le dimensioni per fronteggiare al meglio il crescente successo – si è rivelato versatile e creativo, mettendo a punto un programma sempre più ricco e articolato, rivolto a un ampio ventaglio di appassionati e capace di conquistare la collaborazione di importanti esponenti della cultura milanese come la prestigiosa Triennale, la Milanesiana, la Biblioteca degli Alberi e lo stesso Comune, la cui piena sintonia è stata ribadita dall’Assessore alla Cultura Tommaso Sacchi nel corso della recente presentazione delle attività previste per il 2025: una ricca serie di eventi qualificati e articolati, come si conviene a quello che è ormai un punto fermo del mondo culturale milanese.