
Ferrari 296 Speciale: diminuisce il peso, cresce la potenza ed il divertimento al volante

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Dici Ferrari e il pensiero corre a un’auto speciale. Ma a Maranello, in quel piccolo mondo popolato di supercar dalle prestazioni eccezionali, ci sono auto “più speciali” di altre. L’ultima arrivata in ordine di tempo è la 296 GTB Speciale, versione estrema della berlinetta a due posti 296 GTB nata quattro anni fa, con la quale vengono esaltati valori estremi, come la potenza, l’aerodinamica, la riduzione di peso, le prestazioni e, non ultima, la capacità di regalare emozioni. Tutto ciò sulla base di una motorizzazione posteriore-centrale fondata sul noto V6 biturbo 3.0 litri con potenza massima di 700 cv (234 cv/litro), integrata dalla componente elettrica del sistema ibrido plug-in, che grazie anche all’apporto di un overboost porta il totale a 880 cv (50 in più del modello da cui deriva, record per una Ferrari a trazione posteriore) e assicura, oltre a una velocità massima di 330 km/h (presumibilmente in autodromo) anche un’autonomia in elettrico a emissioni zero per 25 chilometri.
L’evoluzione di modelli già in grado di assicurare, nell’allestimento base, prestazioni da autentiche supercar, non rappresenta una novità per Maranello, come dimostrano le versioni speciali succedutesi negli anni (la 360 Modena in versione Challenge Stradale, la 430 Scuderia, la 458 Speciale, la 488 Pista…), ma il lavoro svolto sulla 296 GTB rappresenta probabilmente la massima espressione della tecnologia applicata a un’auto stradale. E ne fa un unicum nel panorama delle supercar di ultima generazione, proponendosi tra l’altro anche in versione spider, di certo la più affascinante, anche se proposta ad un prezzo superiore rispetto alla berlinetta chiusa (come leggete in altro articolo).
Le consegne della nuova Ferrari avranno inizio non prima di gennaio del 2026, ma l’auto è stata già definita in tutti i dettagli e presentata con dovizia di particolari. Sin da ora si può affermare dunque con certezza che il team di designers guidato dal capo progetto Flavio Manzoni e gli ingegneri delegati alla definizione della meccanica hanno realizzato un capolavoro fatto di bellezza, efficienza e soluzioni hi-tech: basti dire, in proposito, che le modifiche adottate all’aerodinamica incrementano del 20% il carico verticale rispetto al modello di derivazione, che la riduzione di peso è stata di 60 chili (1.410) e che l’assetto dedicato e la strategia di extraboost moltiplicano le emozioni di guida di quest’auto che già nell’allestimento d’origine sembrava essere al top. Se poi a tutto ciò aggiungiamo le virtù di un’brida in grado di percorrere fino a 25 km a emissioni zero (alla velocità massima di 135 km/h) si avrà chiaro il quadro di un’eccellenza assoluta.
Secondo la Casa “la 296 GTB Speciale può diventare il nuovo riferimento della gamma e del mercato in termini di divertimento alla guida”. Al di là dell’enfasi tipica dei lanci commerciali di nuovi prodotti non sembrano parole campate in aria. Ma come s’è arrivati a tanto? A Maranello affermano che “è stata importante l’esperienza nel mondo delle competizioni” e spiegano che “il motore termico si ispira a quello della 296 Challenge in termini di calibrazione e gestione della sovralimentazione, vantando bielle in titanio, pistoni rinforzati e albero motore alleggerito”. Tutti questi elementi, uniti a un sistema di controllo della detonazione di derivazione Formula 1, spingono dunque il V6 a 700 cv, 37 in più rispetto alla vettura di derivazione.
Anche il motore elettrico da 154 cv è stato portato al limite ed è in grado di erogare 180 cv nella nuova modalità extraboost. Tale incremento ha permesso di introdurre una nuova logica per il cambio DCT a 8 rapporti che, grazie all’applicazione di un maggior quantitativo di coppia elettrica in fase di cambio marcia, riduce i tempi di cambiata e incrementa così prestazioni e divertimento di guida. Grande attenzione è stata posta, come detto, alla riduzione di peso (meno 60 kg rispetto alla 296 GTB “normale”) e all’aerodinamica. Nel primo caso s’è fatto ricorso a materiali nobili come fibra di carbonio per alcune sezioni della carrozzeria e leghe di titanio per componenti del motopropulsore, come il terminale di scarico; nel secondo s’è lavorato di fino su ali e spoiler fissi e attivi, fino a generare carico verticale pari a 435 kg a 250 km/h, il 20% in più rispetto alla 296 GTB.
Per esaltare le doti dinamiche e favorire la guida al limite si è lavorato inoltre su controlli elettronici, sospensioni e pneumatici. La 296 Speciale è dotata quindi di ammortizzatori Multimatic a taratura singola, di derivazione 296 GT3, e di molle in titanio, oltre che dell’ultima versione del controllore ABS Evo che migliora precisione e ripetibilità della frenata su tutte le superfici e condizioni di aderenza. L’auto è stata inoltre “abbassata” di 5 mm rispetto alla 296 GTB e ciò ha comportato una riduzione del rollio in curva del 13%. Decisivi, per mettere a punto il tutto, i collaudi sulla pista di Fiorano, dove la Speciale ha abbassato di 2 secondi il tempo sul giro della 296 GTB (1’19” contro 1’21”).