La Ferrari torna ai box, problemi ai freni: ritiri in tutto il mondo. Rientrano circa 20mila auto

La Ferrari torna ai box, problemi ai freni: ritiri in tutto il mondo. Rientrano circa 20mila auto

di Samuele Pifferi
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Finalmente dopo anni di vacche magre la Ferrari è tornata a splendere in Formula 1 con un inizio di stagione da dominatrice assoluta. Ma se le monoposto del Cavallino non sembrano avere rivali in pista e potrebbero avviarsi verso un weekend da sogno nel Gp di casa ad Imola, qualche nube all'orizzonte potrebbe rendere meno splendente il momento d'oro della Casa di Maranello. Eh sì, perché la notizia del richiamo globale di alcune migliaia di vetture per un possibile problema all'impianto frenante è certamente un fulmine a ciel sereno.
Ma il problema qual è? In sostanza la causa del difetto dell'impianto frenante è nel tappo del liquido del serbatoio dei freni che potrebbe non sfiatare correttamente, creando così potenzialmente il vuoto all'interno del serbatoio liquido freni. Situazione che può generare un calo delle performance di frenata del veicolo.

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LA SCINTILLA CINESE
La notizia ha preso il via dalla Cina, dove l'autorità competente della State Administration for Market Regulation, l'Authority di regolamentazione del mercato a cui la Casa di Maranello ha mandato la segnalazione, ha deciso di dare corso alle verifica del potenziale difetto al sistema frenante a partire dal 30 maggio. La Cina è il primo Paese dove scatteranno le verifiche. I mezzi che verranno controllati, gratuitamente nei punti di assistenza Ferrari, sono 2.222 e comprendono i modelli 458 Italia, 458 Speciale, 458 Speciale A, 458 Spider, 488 GTB e 488 Spider prodotte tra il 2 marzo 2010 e il 12 marzo 2019. Il Cavallino Rampante, che ha la sede a Shanghai, ha già notificato alle autorità di ciascun Paese la necessità di richiamo dei veicoli venduti. Da Maranello non trapelano numeri sulla quantità di auto interessate, ma si può stimare intorno ai 20 mila veicoli nel mondo. Nelle auto coinvolte «si riscontra un potenziale rischio di perdita di liquido dai freni», cosa che potrebbe «ridurre le prestazioni della vettura in frenata o provocare il mancato funzionamento del freno, rappresentando un rischio per la sicurezza». La Casa di Maranello ha preso subito posizione dichiarando che «la sicurezza e il benessere dei nostri clienti sono la nostra priorità. Operiamo secondo rigorose linee guida di sicurezza e protezione per garantire che i sistemi e le procedure corrette siano sempre in atto». Stiamo parlando ovviamente di rischi potenziali perché al momento non sembra esserci stato nessun incidente dovuto a questo potenziale inconveniente.

 


L'EQUIVOCO BOSCH
In un primo momento sembrava che il difetto fosse dipeso dal tappo prodotto dalla tedesca Bosch, cosa successivamente smentita dalla Ferrari che ha dichiarato di produrre in proprio il componente sotto accusa. Il richiamo, come detto, inizierà dal 30 maggio. L'ente regolatore cinese non ha spiegato il ritardo nell'attuazione del richiamo ma molto probabilmente il motivo è che a Shanghai, dove Ferrari ha la sua principale sede in Cina, è attualmente in lockdown e sotto rigide restrizioni per contrastare la variante Omicron di Covid-19. Come detto il richiamo dei modelli non interesserà solo la Cina, ma sarà a livello mondiale. La Casa di Maranello ha comunicato ovviamente che il pezzo sarà sostituito gratuitamente e sarà riprogrammata la strumentazione per aggiornare il messaggio di avviso quando il livello del liquido dei freni è troppo basso.


I PRECEDENTI
La decisione ha avuto effetti negativi anche a Piazza Affari, dove il titolo Ferrari ha fatto registrare un calo del 3,5%. Ma la storia dell'auto è piena di richiami per componenti difettosi, basti ricordare il mega problema degli Airbag costruiti dall'azienda giapponese Takata, il richiamo più grande della storia in cui sono stati coinvolti circa 34 milioni di veicoli nel mondo dal 2008 al 2015 di gran parte dei brand automobilisti mondiali. Proprio nel 2015 anche la Ferrari si trovò costretta a richiamare 814 vetture negli USA per difettosità all'airbag. In quel caso i cuscini delle Ferrari prodotti dalla Takata, avevano un difetto d'incollaggio del coperchio dell'airbag (come indicato nel documento ufficiale dell'NHTSA), che avrebbe potuto causare un'apertura errata del dispositivo di sicurezza, con conseguenti danni per guidatore e passeggero.
Il richiamo in quel caso riguardò tutta la gamma (458 Italia, 458 Spider, 458 Speciale, 458 Speciale A, California T, FF, F12 Berlinetta e LaFerrari) per esemplari assemblati fra dicembre 2014 e aprile 2015, ma non riguardò le automobili vendute in Italia. A molti automobilisti normali sarà capitato di ricevere delle comunicazioni in merito a campagne di richiamo per la propria auto. È certo però ai pochi fortunati possessori di un gioiello del Cavallino Rampante sarà venuto come minimo un rialzo pressorio.

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Sabato 23 Aprile 2022 - Ultimo aggiornamento: 05-04-2023 15:09 | © RIPRODUZIONE RISERVATA