il bollino Crit’Air

Francia, truffe bollini auto sulla qualità dell’aria. Il Governo crea un osservatorio per limitare la portata dei siti internet dannosi

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PARIGI - In Francia, le truffe con il bollino Crit’Air sono in aumento e il Ministero della Transizione Ecologica ha invitato gli automobilisti a rimanere vigili. La graduale introduzione delle zone a basse emissioni (ZFE) sta costringendo un numero sempre maggiore di francesi a ordinare il proprio adesivo «Crit’Air» su Internet, e i truffatori hanno fiutato l’opportunità, inviando messaggi SMS o creando siti web fraudolenti. Il certificato di qualità dell’aria Crit’Air e un adesivo sicuro, da attaccare sul parabrezza del veicolo, che e obbligatorio guidare nelle EPZ pena una multa. Il prezzo fisso e di 3,72 euro, ha dichiarato il ministero in un comunicato. «Se ricevete un SMS, ignoratelo, non cliccate sul link e non fornite mai le vostre coordinate bancarie se non sul sito ufficiale https://www.certificat-air.gouv», ha dichiarato il Ministero, ricordando che il sito ufficiale di Crit’Air, il governo o la prefettura non inviano SMS agli utenti per vendere adesivi. Per combattere le frodi, il governo ha annunciato la creazione di un «osservatorio» di Internet per «limitare la portata dei siti dannosi». Inoltre, prevede di lanciare una campagna informativa nel secondo trimestre del 2023, che includera l’indirizzo del sito web ufficiale.

Le truffe con gli adesivi Crit’Air esistono dal 2017, ma sono particolarmente diffuse dalla fine del 2022. Sono stati osservati due metodi di funzionamento. Il primo consiste nel creare un sito web falso, ben referenziato e che utilizza i codici visivi e il layout del vero sito ufficiale, dove alle potenziali vittime viene chiesto di fornire le proprie coordinate bancarie. Il secondo utilizza la tecnica del «phishing» tramite SMS o e-mail da database creati illegalmente per indirizzare la vittima al sito fraudolento. Nei due anni 2020 e 2021 sono stati segnalati 43 incidenti, contro i 56 del 2022, 38 dei quali si sono verificati tra luglio e dicembre, secondo il Servizio di analisi strategica della criminalita organizzata (Sirasco), che dipende dalla Direzione centrale della polizia giudiziaria (DCPJ). «A volte, dopo una prima chiamata, il truffatore telefona alla vittima fingendosi il suo banchiere per avvertirla che e stata truffata e chiede l’accesso ai suoi conti per annullare presumibilmente la transazione», ha spiegato William Hippert, responsabile di Sirasco, il 23 gennaio. Alla fine del 2022, una persona ha trasferito 10.700 euro su un conto in Spagna, un’altra 3.000 euro in Lituania.

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Martedì 31 Gennaio 2023 - Ultimo aggiornamento: 01-02-2023 08:01 | © RIPRODUZIONE RISERVATA