La Honda Jazz Dynamic

Honda, un efficiente diesel 1.6 per la Civic e un grintoso 1.5 benzina per la Jazz

di Nicola Desiderio
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ROMA - Auto dal mondo e per il mondo, ma non solo. In Honda da sempre è così perché ognuno dei suo modelli a 4 ruote è un vero campione di vendite a livello globale. Per la Jazz infatti parliamo di un’auto che dal 2001 è stata prodotta in 7 milioni di esemplari, per la Civic addirittura di oltre 24 milioni lungo una linea genealogica che parte dal 1972 e che nel 2017 è arrivata alla decima generazione. Per entrambe ci sono novità interessanti, a cominciare dalla Jazz che, al motore 1,3 litri da 102 cv, aggiunge un 1,5 litri da 130 cv vestendolo con un allestimento più sportiveggiante, denominato Dynamic che aggiunge ulteriori motivi di interesse per un modello mai compreso abbastanza per le sue doti.

Oltre infatti ad una dotazione di sicurezza a 5 stelle EuroNCAP, la Jazz ha un sistema infotelematico con radio DAB, Android Auto, Carplay e la navigazione aggiornabile, ma soprattutto ha un abitacolo che è il punto di riferimento assoluto per spazio e modulabilità. Anche la Civic è campionessa di sicurezza e abitabilità e, ad un anno dal lancio della “decima”, completa con il diesel 1.6 da 120 cv la propria gamma che va dal 3 cilindri mille fino al 2 litri da 320 cv della Type R, l’auto a trazione anteriore più veloce sul Nürburgring con un 7’43”80 che la pone al pari di sportive ben più pure e potenti. Ma non fatevi ingannare dai numeri, identici quelli della precedente Civic, perché il 4 cilindri giapponese è stato rivoltato come un calzino per ottemperare alle nuove e future norme di omologazione Euro6d-Temp – alle quali risponde anche il nuovo 1.5 della Jazz – secondo il nuovo ciclo WLTP che prevede la rilevazione delle emissioni anche su strada (RDE, Real Driving Emissions).

Per riuscirci, il gioiello in alluminio ha più argento all’impianto di scarico, con catalizzatore e filtro antiparticolato integrati, e i pistoni in acciaio. In più, il turbocompressore ha la regolazione elettrica della geometria della turbina, sono stati ridotti gli attriti e ottimizzato il raffreddamento. I tecnici nipponici sono riusciti persino a limare un po’ di peso, a migliorare la silenziosità e, ancora una volta, anche i consumi con un valore dichiarato di 3,6 litri/100 km pari a 93 g/km di CO2 (3,5 litri/100 km e 91 g/km di CO2 per la 4 porte). Su strada la Civic conferma tutte le sue ottime qualità, soprattutto con le sospensioni a controllo elettronico perché è piantata a terra, ma assorbe bene le irregolarità dell’asfalto e il suo diesel è davvero un gran bel motore. Al di là delle prestazioni (201 km/h, 0-100 km/h in 9,8 s.), sono la rotondità di funzionamento e la fluidità le sue carte migliori che ne rendono appagante la guida, grazie anche allo sterzo diretto e al cambio, preciso e veloce.

Altro carattere ha la Jazz 1.5 che, dalla sua, propone un motore davvero sportivo, capace di buone prestazioni (190 km/h), ma soprattutto di tirare con naturalezza fino a 7.000 giri/min mantenendo bassi i consumi: 5,9 litri/100 km con emissioni di CO2 di 133 g/km che scendono rispettivamente a 5,4 litri/100 km e 124 g/km con il cambio CVT a 7 rapporti sequenziali che aggiunge comfort di guida, ma allunga lo 0-100 da 8,7 a 10 secondi.
La Jazz 1.5 costa 18.300 euro e rappresenterà il 15% delle 3mila unità previste per il 2018 mentre il diesel peserà per il 60% delle 2.500 Civic che la Honda vuole vendere nell’anno in corso. In questo caso il listino parte da 23.900 euro, 1.400 in più rispetto alla 1.0, ma con gli stessi 4 allestimenti (Comfort, Elegance navi, Executive e Executive Premium) offerti nella gamma che comprende anche l’1.5 da 182 cv e, entro la fine dell’anno, anche la versione a gasolio con il cambio automatico a 9 rapporti.

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Martedì 1 Maggio 2018 - Ultimo aggiornamento: 02-05-2018 13:12 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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