Una Jeep Wrangler impegnata in un percorso offroad al camp spagnolo

Jeep Camp in Spagna per i 75 anni, grande festa tra offroad e spettacolo

di Sergio Troise
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BASSELLA - Nata nel lontano 1941 come veicolo militare, è diventata una fun-car capace di divertire e affratellare. Parliamo della Jeep, che nel 2016 sta festeggiando il 75mo anno di vita come meglio non si poteva immaginare.

Boom a tutto campo. Produzione e vendite in crescita tumultuosa, nuove fabbriche (anche in Cina e Brasile), nuovi utili, nuovi concept proiettati nel futuro. Un quadro rassicurante, che ha reso ancor più eccitanti i festeggiamenti organizzati a Bassella, Spagna, nell’entroterra della provincia catalana, in una zona bagnata dai fiumi Segre e Salade e circondata dalle montagne della provincia di Lleida, dove si è svolto il Camp Jeep 2016, terzo della serie europea dopo quelli svoltisi in Italia nel 2014 e in Francia nel 2015, sul modello dei Jeep Jamboree, i megaraduni americani nati spontaneamente nel 1953 a Georgetown, California.

Jeep Owners Group. Al Camp Jeep del 75° anniversario, svoltosi dal 2 al 5 giugno, hanno partecipato circa 2000 Jeepers europei con circa 500 auto. Una cinquantina gli italiani, provenienti prevalentemente dal Centro-Nord. Tutti fanno parte del Jeep Owners Group (JOG), il maxi club gestito direttamente dalla casa madre (FCA) che si assume l’onere di organizzare questi happening mirati ad incrementare la passione per lo storico marchio americano e a salvaguardarne valori fondamentali come la voglia di libertà e lo spirito d’avventura. Fondato ad agosto del 2014, l’Owners Group di Jeep è attivo in 24 nazioni della regione EMEA (Europa, Medio Oriente, Africa) e conta oltre 64.000 iscritti.

Anche Jeep d’epoca. A dare un contenuto significativo all’amore per il marchio, anche una rappresentanza di veicoli storici, che hanno letteralmente incantato gli appassionati. Grazie anche al contributo di un collezionista italiano, è stato allestito un piccolo museo all’aperto che ha illustrato l’evoluzione del marchio, dai tempi della guerra agli anni 0ttanta. In bella mostra una Willis-Overland MB del 1941, molto ben conservata, e una collezione di esemplari perfettamente restaurati, tutti appartenenti alla Grand Wagoneer, la principale azienda europea dedita al recupero e al restauro delle Jeep, gestita dal lucchese Matteo Sorrentino, in società con il belga Daniel van Doveren.

Oltre la guida. Jeep Owners Group mette a disposizione una piattaforma digitale contenente notizie e informazioni su eventi online e offline, nonché la possibilità di contattare ingegneri e progettisti per porre quesiti sulle auto, storiche e moderne. Una possibilità di dialogo che può continuare anche mediante scambi di e-mail o su Facebook. Il JOG è presente, infatti, su tutti i principali social network: oltre Facebook, anche Twitter, Instagram, Youtube. Un modo per valorizzare ulteriormente la filosofia del marchio, secondo la quale “una Jeep non si guida, si vive”.

Grande successo. Per partecipare a eventi come il raduno spagnolo la quota d’iscrizione è di 170 euro. I jeepers arrivano da tutta Europa per godersi la guida in offroad, tra terra, roccia, fango e sterrati. Nelle pause, in giro tra tende, camper e roulotte, si vede gente d’ogni tipo, con auto mai uguali tra loro, quasi tutte personalizzate, in certi casi ricostruite pezzo per pezzo, secondo i gusti (spesso stravaganti) del proprietario, in altri casi rigorosamente restaurate, secondo specifiche che rispettano l’autenticità storica. Spettacoli, giochi e guida in fuoristrada costituiscono i momenti chiave dell’evento. Ma a Bassella non sono mancate sorprese, come la presentazione di alcune show car arrivate appositamente dagli States.

Sorprese gradite. Per stuzzicare l’interesse dei jeepers, FCA ha fatto arrivare infatti, per la prima volta in Europa, due straordinari concept reduci dall’anteprima all’Easter Jeep Safari in Moab (Utah): la Jeep Trailcat, Suv estremo ad altissime prestazioni (V8 7.0 litri e 700 cv), e la Jeep Comanche, contraddistinta dalla ricerca della migliore funzionalità. In mostra, inoltre, i modelli della gamma attuale in edizione speciale 75th Anniversario (Wrangler, Renegade, Cherokee e Grand Cherokee), le varianti personalizzate Mopar, e alcuni veicoli storici come l’inarrestabile Willys-Overland MB del 1941, la Willys Wagon del ‘46, il primo Suv della storia, e la Jeep Wagoneer del 1963, quello che viene definito “il primo premium large Suv di sempre”.

L’offroad innanzitutto. Nei dintorni di Bassella sono state individuate tre aree con percorsi fuoristrada di circa 50 km e tre diversi livelli di difficoltà e durata, che i jeepers hanno potuto affrontare con l’assistenza di personale qualificato pronto ad intervenire in caso di necessità. Grazie alle Jeep Map, veri e propri road book messi a disposizione dagli organizzatori, è stato possibile esplorare l’area intorno a Bassella, sfruttando appieno le qualità fuoristradistiche di auto che troppo spesso vengono utilizzate lontano dal loro habitat naturale. La zona, poi, ha offerto molti spunti d’interesse turistico e culturale; viste mozzafiato e panorami suggestivi hanno reso il raduno spagnolo ancor più interessante.

Sport e spettacolo. Oltre alla guida offroad, il Camp Jeep ha proposto anche numerose attività sportive, a iniziare dal beach volley praticabile in due campi creati per l’occasione; per continuare con le escursioni in kayak sulle acque limpide del lago Pantà de Rialb; e infine le singolari prove di cambio gomme e di “tiro alla Jeep” (un tiro alla fune con una Wrangler al centro). In perfetto stile americano, nelle vicinanze del Camp Jeep è stato allestito inoltre un vero e proprio cinema all’aperto. Il clou degli spettacoli è stato il concerto della band svedese The Hives, esibitasi il 4 giugno, alla vigilia della fatidica data del 5 giugno, il giorno in cui fu prodotta, nel 1941, la prima Willys.
 

 

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Venerdì 10 Giugno 2016 - Ultimo aggiornamento: 04:18 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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