La Karma GS6, uno dei modelli distribuiti da Koelliker

KGen, distributore di mobilità. Il gruppo Koelliker rilancia con 5 brand zero emission: vendita di auto ma anche servizi

di Nicola Desiderio
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Non più un distributore di automobili, ma di mobilità. La Koelliker è pronta a questo passaggio epocale con KGen, un progetto per portare in Italia 5 nuovi marchi, tutti elettrici, e un approccio diverso per affrontare un mondo che cambia e ha bisogno di cambiamento. «Abbiamo l’ambizione di creare un portafoglio di prodotti elettrici completo, che vada dalla supercar al suv, dal crossover da città e ai mezzi commerciali. Li siamo andati a creare in tutto il mondo e li abbiamo trovati in Cina e California» A parlare è Luca Ronconi, amministratore delegato dal 2014 che ha guidato l’azienda fuori dalle secche e oggi le fa voltare pagina portando sotto le Alpi una manita di marchi dal nome più o meno sconosciuto: Aiways, Karma, Maxus, Seres e Weltmeister.

In rigido ordine alfabetico, ma non di apparizione. Il primo ad arrivare infatti è Seres, startup nata in California come SF Motors e presto entrata nel gruppo cinese Sokon, con due suv. Il primo è la Seres 3 ed è lunga 4,38 metri con una potenza di 120 kW, una batteria da 53,6 kWh e un’autonomia di oltre 300 km. Il secondo è la Seres 5, lunga invece 4,7 metri con una versione a trazione posteriore da 255 kW e una integrale da 510 kW (leggansi: 694 cv) capace di prestazioni da supercar (250 km/h, 0-100 km/h in 3,5 s.). L’autonomia arriva a 435 km e ci sarà anche una versione range extender con batteria da 35 kWh e motore 1.5 a benzina da oltre 500 km. Il motore e il sistema di infotainment sono firmati da Huawei e ci sono altre grandi firme nel bouquet dei nuovi prodotti di Koelliker tra cui partner tecnologici come CATL e Samsung per le batterie oltre a Bosch, Tencent, Foxconn e anche Baidu che si è occupata di sviluppare il sistema di guida autonoma di livello 4 della Weltmeister. Il nome tedesco ne misura le ambizioni (“campione del mondo”), ma si tratta di un costruttore di Shanghai e il suo primo modello EX-5 è un crossover dotato, tra l’altro, di un avanzato sistema di connettività Xiaomi.

Ricco di suggestioni anche il marchio Aiways il cui nome è una crasi tra ways (“vie” o “modi”, in inglese) e AI, che come sigla si riferisce all’intelligenza artificiale e in cinese vuol dire “amore”. Il primo modello si chiama U5, è un crossover lungo 4,68 metri provvisto, grazie alla piattaforma a skateboard, di una grande abitabilità. Il motore è da 150 kW e la batteria da 63 kWh si ricarica dal 20% all’80% in 35 minuti per un’autonomia di 400 km. A chiudere il quintetto agli estremi opposti pensano Maxus e Karma.

Nel primo caso, si tratta del marchio di veicoli commerciali di SAIC (il più grande costruttore cinese) con il furgone elettrico eDeliver; nel secondo di un’affascinante coupè 4 porte denominata GS-6, disponibile sia in versione range extender sia completamente elettrica per un’autonomia massima di 575 km. Lo stile è originariamente opera di Henrik Fisker, già designer di BMW, Ford e Aston Martin e anche in questo caso la proprietà è cinese (Wanxiang Group), ma le origini sono californiane e lo è anche la fabbrica dove il 70% delle operazioni si svolge manualmente, con modalità quasi artigianali. Contenuti dunque di alto livello, necessari ma non sufficienti per essere quello che Koelliker con KGen mira ad essere. «Noi vogliamo essere un hub di soluzioni. Che non è solo una questione semantica – precisa Ronconi – ma sostanziale: vogliamo creare un’offerta completa di mobilità per il cliente. E questo evidentemente non riguarda solo i prodotti, ma i servizi che saranno molto più numerosi di quelli a cui siamo abituati». Il riferimento è, prima di tutto, alla rete di vendita e assistenza, ma di questo uno come Koelliker non ha certo paura, viste l’esperienza commerciale e la conoscenza degli attori sul territorio e visto anche che oltre 10 anni fa fu proprio Koelliker a commercializzare in Italia le prime elettriche e ibride plug-in di Mitsubishi.

In secondo luogo vengono i servizi finanziari e di ricarica. E anche in questo caso si parla di grandi firme: Enel X e Santander non hanno bisogno di presentazioni. «L’idea è mettere il cliente al centro e metterlo in condizione di fare la scelta migliore». Dunque libertà di andare dal concessionario (15, al momento, ma con molti più punti assistenza) che diventerà un consulente di mobilità, o fare tutto attraverso la nuova piattaforma di commercio elettronico dalla poltrona di casa scegliendo la configurazione, il finanziamento, la permuta dell’usato e persino richiedendo la prova e la consegna a domicilio. Dunque nessuna imposizione per dare al cliente un’esperienza tradizionale, digitale o ibrida; sia esso privato, aziendale o pubblico. «Noi dobbiamo rassicurare e consigliare» conclude Ronconi il quale sa che sta mettendo in moto una macchina complessa e che deve essere ben rodata per essere affidabile e giungere sicura a destinazione.

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Venerdì 27 Agosto 2021 - Ultimo aggiornamento: 28-08-2021 10:44 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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