La rinnovata Kia Rio

Kia Rio, è l'ora dell'elettrificazione. Più aggressiva, tecnologica e più attenta all'ambiente

di Giampiero Bottino
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MILANO - Più aggressiva, più tecnologica, più attenta all'ambiente. Sono queste le carte che la Kia Rio mette sul tavolo nella partita del segmento B, quello delle cosiddette utilitarie (termine che forse andrebbe rivisto proprio in seguito all'evoluzione tecnologica delle sue protagoniste) che rappresenta la fetta più affollata e competitiva del mercato automobilistico italiano.

Pur non potendo parlare di novità assoluta – la piattaforma è la stessa del modello di cui si appresta a prendere il posto – la profondità e l'importanza delle modifiche apportate hanno cambiato radicalmente i contenuti e il carattere della Rio, che per dimostrare la continuità con la famiglia di appartenenza si affida soprattutto alle due caratteristiche che non sono cambiate: il nome e la garanzia della casa di 7 anni (o 150.000 km), trasferibile in caso di passaggio di proprietà, che il costruttore coreano è l'unico a offrire in Europa sull'intero portafoglio prodotti, riaffermando così l'assoluta – e ben riposta – fiducia nell'affidabilità e nella qualità delle auto che escono dalle sue fabbriche.

Se di restyling si tratta, quello di mezza vita della quarta generazione nata nel 2017 è davvero incisivo e coinvolge tutti gli aspetti della vettura, a cominciare dal look ora diventato più moderno e aggressivo soprattutto grazie al frontale nel quale spicca l'ultima reintepretazione – molto sottile e più elegante – della caratteristica calandra «a naso di tigre» che per Kia è una firma stilistica consolidata e si abbina al nuovo disegno del paraurti, ora più basso e largo quasi a sottolineare i dettagli inediti che spaziano dall'alloggiamento dei fendinebbia alla presa d'aria di dimensioni importanti e alla sottile fessura che la separa dalla sovrastante calandra. I proiettori restano del tipo full Led che la quarta generazione ha avuto in dote e che sono di serie per tutte le versioni.

Nessuna rivoluzione, ma una serie di affinamenti significativi caratterizzano l'abitacolo e i relativi materiali. Tra le dotazioni implementate in occasione del restyling si fa notare il nuovo display flottante da 8 pollici collocato al centro della plancia, mentre nel cruscotto in mezzo ai due classici strumenti circolari analogici fa la sua comparsa uno schermo digitale da 4,2 pollici ad alta risoluzione che rende chiare e ben leggibili le informazioni fornite al guidatore.

Sempre in tema di caratterizzazioni estetiche nella versione top di gamma GT-Line, disponibile in alternativa all'allestimento base Style, gli esclusivi interni monocromatici neri sono ravvivati dai profili bianchi, tema riproposto anche nelle impunture dei sedili sportivi, mentre l'effetto fibra di carbonio della plancia conferisce all'abitacolo un tocco di eleganza che ben si accorda al dinamismo espresso dall'aspetto esterno e dalla silhouette filante della Rio le cui proporzioni sono rimaste praticamente immutate.

Se i contenuti estetici si sono evoluti ma non rivoluzionati, per quanto riguarda la meccanica i cambiamenti apportati vanno ben al di là di quelli che generalmente si associano a un semplice restyling: ora nel cofano della Rio batte un «cuore» che sfrutta le più recenti innovazioni Kia nel campo della propulsione mettendo la piccola coreana in condizioni di rivaleggiare – e in qualche caso anche di primeggiare – nei confronti dele concorrenti più qualificate.

La novità più signficativa è evidentemente rappresentata dall'elettrificazione con la tecnologia mild hybrid già adottata dalla Sportage turbodiesel, ma che nel caso della Rio prevede un motore termico 3 cilindri 1.0 T-Gdi, turbo a iniezione diretta di benzina, anch'esso di recentissimo sviluppo. Appartiene infatti alla nuova famiglia «Smartstream» destinata a sostituire la precedente generazione «Kappa» di cui mantiene invariati i livelli di potenza (100 e 120 cv) pur garantendo, grazie alla distribuzione più sofisticata, una coppia massima di 200 Nm: il 16% in più, a garanzia di una maggiore elasticità e quindi di un più elevato piacere della guida.

La componente elettrica è costituita da un motore con funzione di generatore/starter e da una batteria agli ioni di litio a 48 Volt. L'energia recuperata nella fasi di decelerazione viene restituita, quando richiesto, sotto forma di coppia aggiuntiva che consente di migliorare le prestazioni riducendo al tempo stesso consumi ed emissioni.

Grazie a questa tecnologia di elettrificazione, riconoscibile per il badge «EcoDynamics+» esibito dalle vetture che ne sono equipaggiate, la Kia garantisce che le emissioni di CO2 vengono ridotte in una misura – identica per entrambi i livelli di potenza – compresa tra l'8,1 e il 10,7%, a seconda della condizioni e dello stile di guida. Un valore che può essere influenzato anche dalla possibilità di selezionare la modalità di erogazione della potenza secondo le impostazioni Eco, Normal e Sport.

Un'altra innovazione che la Rio è uno dei primi modelli Kia ad adottare è il cambio manuale intelligente iMT, la cui frizione funziona in modo esclusivamente elettronico. La rinuncia al classico collegamento meccanico consente di ottimizzare il funzionamento della trasmissione ai fini della riduzione delle emissioni senza che il guidatore percepisca la differenza, mentenendo cioè la funzionalità e il modo d'impiego di un normale cambio manuale. Il contributo di questo cambio all'efficienza complessiva si manifesta già in fase di rallentamento, quando il motore viene spento con significativo anticipo rispetto ai tradizionali sistemi Start & Stop. 

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Mercoledì 4 Novembre 2020 - Ultimo aggiornamento: 05-11-2020 08:42 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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