La Cucinotta, Bitti, Tommasi e Perrotta alla presentazione di Kia Camp

Kia, sponsor di Mondiali ed Europei,
valorizza la funzione educativa del calcio

di Giampiero Bottino
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MILANO - Il calcio come scuola di vita, di lealtà, di rispetto per gli avversari e per le regole. Un modo di intendere lo sport più amato dagli italiani di cui non è facile trovare traccia sui campi calcati settimanalmente dai superpagati (e a volte superviziati) professionisti al cui ristretto gruppo molti ragazzini amanti del pallone sognano di riuscire prima o poi ad aggregarsi, magari più per soddisfare le ambizioni dei genitori che le proprie aspettative.

Se si fa il conto di quanti ragazzi calcano i campetti di periferia e degli oratori e di finiscono sotto i riflettori, viene spontaneo pensare a Gianni Morandi e alla veridicità (persino ottimistica) del suo «Uno su mille ce la fa». Per riportare la concezione della pratica sportiva nel suo giusto alveo, per evidenziare la valenza educativa (nei confronti di genitori e figli) del calcio quando non è inquinato da interessi che ne snaturano la filosofia, la Kia è scesa in campo due anni fa con un'iniziativa rivolta ai giovanissimi (dai 7 ai 13 anni) e finalizzata a promuovere quei valori di cui lo sport è portatore ma che spesso - come la cronaca insegna - sono traditi e calpestati negli stadi, e non soltanto sugli spalti: fair play, integrazione, rifiuto di qualsiasi forma di razzismo.

Se la corporation coreana (che comprende anche il marchio Hyunday) è main sponsor della Fifa in occasione dei massimi appuntamenti calcistici - Mondiale ed Europei - la filiale italiana si inserisce nello stesso filone privilegiando un'altra faccia - forse meno luccicante ma di non minor valore - della stessa medaglia. E in accordo con l'Associazione italiana calciatori (Aic) ha dato vita al progetto Kia Camp, che alla prima edizione ha conseguito un successo tale da suggerire di concedere il bis.

Si tratta di una scelta, come ha evidenziato l'amministratore delegato di Kia Italia Giuseppe Bitti, «coerente con una strategia che vede Kia in prima linea a favore di tutto ciò che di positivo può derivare dallo sport. Visto l'entusiasmo manifestato dagli oltre mille bambini che hanno partecipato nella scorsa stagione, non potevamo che dare un seguito a questa esperienza». L'edizione di quest'anno punta ad ampliare il numero dei partecipanti, potenziando l'interattività per mantenere vivo tramite i social media l'interesse nei confronti del Camp anche al di fuori degli appuntamenti "canonici".

Questi ultimi continuano però a essere il clou dell'iniziativa, che consiste in una serie di fine settimana ospitati in altre scuole calcio distribuite in tutta la Penisola. Il programma si svolge secondo una formula studiata dai tecnici dell'Aic e basata sull'integrazione tra momenti di gioco ed esperienze educative, aventi sempre come teatro il campo di calcio. «Perché - come ha ricordato il presidente dell'Associazione Damiano Tommasi - il calcio resta prima di tutto un gioco, e come tale va interpretato. Il risultato dell'anno scorso ci incoraggia, ma sappiamo che c'è ancora molto da fare del nostro sport un'esperienza formativa indimenticabile per tutti i partecipanti».

L'edizione 2014-15 ha per madrina è Maria Grazia Cucinotta mentre nel ruolo di testimonial sportivo è stato confermato l'indimenticabile Pablito Rossi, la cui assenza per cause di forza maggiore alla presentazione - svoltasi a Fieramilanocity durante la manifestazione "G! come giocare" - è stata colmata da un altro campione del mondo come l'ex centrocampista di Juve e Roma Simone Perrotta. Il calendario degli appuntamenti - consultabile sul sito www.kiacamp.it - ne prevede 7 nel periodo compreso tra dicembre, con il week end inaugurale a Roma, e maggio, quando la manifestazione si concluderà a Lodi.


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Sabato 13 Dicembre 2014 - Ultimo aggiornamento: 17-12-2014 08:35 | © RIPRODUZIONE RISERVATA