La Mercedes E300e Phev

L'ibrido plug-in, la Stella Polare di Stoccarda. Al volante della ricca e articolata gamma Phev di Mercedes: 15 modelli declinati in 23 varianti

di Giampiero Bottino
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Il viaggio delle case auto verso una mobilità più sostenibile continua a ritmo sostenuto nonostante l’attenzione non sempre puntuale – soprattutto dalle nostre parti – delle istituzioni. In questo contesto, l’ibrido ricaricabile alla spina procede sotto una buona Stella. Quella della Mercedes, la cui fiducia nei confronti di questa tecnologia non teme confronti, e non solo nel più ristretto ambito dei costruttori premium. 

Una fiducia confermata con i fatti, che nell’industria automobilistica sono costituiti essenzialmente dai prodotti, la più attendibile cartina di tornasole delle strategie di un brand. Nessuno infatti può vantare una gamma di Phev (Plug-in hybrid electric vehicle) altrettanto ricca e articolata: 15 modelli declinati in 23 diverse varianti, tra le quali non mancano né le supercar sportive griffate Amg, né le versioni in cui l’ibrido “alla spina” collabora con il termico diesel, abbinamento che Mercedes è l’unica a proporre.

Una tecnologia che Stoccarda ritiene fondamentale nella delicata nella transizione verso l’elettrico puro, di cui pure vuole essere protagonista, come conferma la ricca e articolata famiglia EQ (ben sei modelli) già a listino, nonostante l’Italia – a differenza di altri Paesi – non offra ancora le condizioni ideale per una massiccia diffusione della propulsione 100% a batteria. 

Proprio per questo motivo la filiale nazionale ha organizzato un evento ad hoc battezzato “Plug-in dominion”, una sorta di prova collettiva di vari modelli Phev tra cui la compatta Gla 250e il cui listino parte da 52.095 euro, la C 300e (da 55.037 euro) e la massiccia Gle 350de che ha un prezzo base di 85.477 euro. Un’iniziativa finalizzata non solo a ribadire – obiettivo centrato, ma su questo c’erano pochi dubbi – l’alto livello qualitativo dei prodotti in termini di tecnologia, comfort e comportamento dinamico, ma anche per sfatare alcune errate convinzioni che circolano sulla doppia motorizzazione “alla spina”.

Eugenio Blasetti, responsabile Affari esterni di Mercedes-Benz Italia, ha infatti presentato i video dei test condotti su strade normali, in condizioni di guida e di traffico assolutamente reali, i cui dati – rilevati in istante per istante e certificati dalle immagini – dimostrano l’infondatezza di certe convinzioni. 

Una compatta A 250e, per esempio, ha confermato sul campo di poter realmente percorrere 71 km con un litro di benzina (consumo 1,4 litri per 100 km), mentre il testa a testa tra due Gle 350 – una ibrida diesel non caricata (batteria al 5%) e una “gemella” termica – ha sfatato il mito che una vettura ibrida consumi più di una non elettrificata visto che sull’identico percorso misto i consumi della versione ibrida, complice l’efficace sistema di recupero di energia, si sono attestati a 7,2 litri/100 km contro i 9,4 della versione termica. Una differenza del 25%.

Infine a dimostrare come sia errata l’dea che un’ibrido plug-in possa essere troppo complicato per la vita di tutti i giorni ha provveduto una E 300e percorrendo 72 km, rappresentativo dei normali spostamenti quotidiani di chi viaggia per lavoro. Altro che complicazione. Grazie alle sofisticate tecnologie di cui dispone – tra cui la navigazione predittiva – la grande station wagon della Mercedes ha fatto tutto da sola, alternando sapientemente la collaborazione tra i due motori e risparmiando anche la carica sufficiente per muoversi a emissioni zero una volta raggiunta la città di destinazione.

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Martedì 12 Luglio 2022 - Ultimo aggiornamento: 13-07-2022 10:50 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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