La Ford Mustang GT350 R guidata da Ken Miles che a Indianapolis è stata battuta a 3,85 milioni di dollari

La Ford Mustang GT350 R di Ken Miles battuta all’asta a 3,85 milioni di dollari, è la più cara della storia

di Nicola Desiderio
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ROMA - La Mustang più cara della storia. E’ stata venduta all’asta a 3,85 milioni di dollari a Indianapolis dal battitore Mecum. Ma è non è una Mustang qualsiasi: è la prima GT350 R, sigla di fabbrica SFM5R002, l’unica che Ken Miles guidò e servì alla Shelby American per trasformare “un’auto da segretaria” voluta da Lee Iacocca in una muscle car.

Questa definizione è messa in bocca proprio a Miles nel film “Le Mans - Ford vs. Ferrari” quando, di fronte alla Mustang in esposizione, esclama al figlio Peter “A me sembra un’auto da segretaria”. In realtà la frase è attribuita a Carrol Shelby. Il vincitore della 24 Ore di Le Mans del 1959 è l’altro protagonista del film che, oltre ad aver conquistato due premi Oscar, ha riportato in auge Ken Miles il cui mito esce ulteriormente ravvivato da questa vendita da record che batte quella da 3,74 milioni realizzati da un’altra Mustang illustre per meriti cinematografici: la 390 GT protagonista del film “Bullit” del 1968 con Steve McQueen, ritrovata nel 2014 nel garage di un insegnante del New Jersey.

Se quella però aveva conservato ogni singola ruga del tempo e persino le ammaccature, rimediate a causa dei salti sulle strade di San Francisco durante la lavorazione del lungometraggio passato alla storia per i suoi 10 minuti di inseguimento, questa è stata restaurata perfettamente. Questo è il primo dei fattori che la rende ancora più cara di quella di Bullit, ma il più importante è che senza la GT350 R di Miles e Shelby non ci sarebbe stata quella di Bullit e la Mustang sarebbe rimasta una macchina da segretaria. Invece il loro tocco magico, oltre a far diventare la GT40 l’auto che permise a Ford di battere Ferrari e di vincere 4 edizioni di fila della 24 Ore di Le Mans (1966-1969), ha cambiato il destino anche di un’auto che ha fatto la storia di Dearborn.

Ken Miles ci iniziò a lavorare già nel 1964 insieme ad altri piloti come Bob Bondurant, Chuck Cantwell, Peter Brock e Jerry Titus. La presentazione alla stampa della prima Mustang da corsa avvenne il 25 gennaio del 1965, sul circuito californiano di Riverside, e quello in corsa nel successivo giorno di San Valentin. A Green Valley, nel Texas per la prima data del campionato SCCA. Miles non solo stravinse, ma si aggiudicò anche le tre corse successive permettendo ad altri piloti di vincere a mani basse. Fu allora che si cominciò a parlare di “Mustang volante” e la rivista Hot Rod scrisse della trasformazione da “piccolo dolce puledro in uno stallone ruggente e irrascibile”.

Ma c’è un altro particolare che rende “storica” la prima GT350 R ed è il suo V8 da 289 pollici cubi (4.737 cc), ovvero il primo motore con il quale corse la GT40 MkI prima di essere sostituito dal 427 (6.997 cc) denominato “The beast” e che rese la MkII l’arma letale per Le Mans. Il valore SFM5R002 è storico anche perché, essendo un prototipo, contiene parti uniche, presenti su nessun’altra Mustang, neppure su tutte le versioni sportive che seguirono con denominazioni varie come R, Shelby, Cobrajet e Mach 1, quest’ultima ripresa dalla Mustang Mach-E, la prima Mustang crossover ed elettrica della storia.

L’abbondante documentazione sulla Mustang guidata da Miles ha permesso di riportarla al suo antico splendore, compresa la sua livrea in bianco Wimbledon con la fascia longitudinale blu che la Ford ha utilizzato più volte per versioni commemorative, a dimostrazione dell’importanza ideale di quella vettura per tutta la storia di Ford dal debutto nel 1964 fino ad oggi tanto da fare della Mustang uno dei modelli intoccabili della gamma, non solo per ciò che rappresenta, ma per i suoi risultati commerciali che ne fanno ancora la sportiva più venduta al mondo. Anche questo la Ford lo deve a Carrol Shelby e Ken Miles.

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Mercoledì 22 Luglio 2020 - Ultimo aggiornamento: 24-07-2020 13:47 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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