La patente a punti ha dieci anni: diminuiti incidenti e vittime

La patente a punti entra nel decimo anno
diminuiti incidenti e vittime della strada

di Roberto Argenti
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ROMA - Sembra soltanto ieri, invece il prossimo 1° luglio entrerà nel decimo anno di vita la famigerata “patente a punti”, che all’inizio tanto fece parlare di sé e che comunque sicuramente ha influito sulla diminuzione delle infrazioni al Codice della Strada e conseguentemente sul numero degli incidenti.

Statistiche. L’analisi dei dati ci conferma che dopo i primi due anni di risultati più che buoni nella diminuzione delle infrazioni (la patente a punti è entrata in vigore il 1° luglio 2003, quindi a metà anno, con la conseguenza di una statistica quantomeno parziale proprio per l’osservazione di quel periodo), col tempo e soprattutto con la facilità sia di ottenere nuovamente i punti con i famosi due anni “puliti” sia con lo scaricarli ad un amico compiacente, le infrazioni sono di nuovo aumentate, diminuendo invece per fortuna molto in autostrada, grazie all’efficacia non eludibile del “Tutor”.

La fonte “ufficiale” dei dati e delle cifre sono i vari rapporti ACI-ISTAT, dai quali apprendiamo che in linea generale “dagli anni ’50 gli incidenti stradali ed i feriti aumentano molto rapidamente. Dopo una flessione ed un periodo con un andamento costante, il numero riprende a crescere fino al 2002, per poi diminuire e toccare il minimo nel 2010. Il numero dei morti aumenta progressivamente nel corso degli anni, raggiunge un picco massimo nel 1972 (11.078) e diminuisce gradualmente fino al 2010 (4.090).
Infatti l’analisi in questione cita l’annata 2010 perché è l’ultima “chiusa”, ma secondo il recentissimo studio predisposto sempre da ACI e ISTAT sull’incidentalità stradale italiana (di cui abbiamo già parlato in altra parte del nostro sito), nel 2011 gli incidenti stradali con danni alle persone sono ancora diminuiti. Infatti le cifre “stimate” 2011, ancora non ufficiali, ci dicono che sulle nostre strade si sono verificati 205.000 incidenti stradali verbalizzati dalle Forze dell’Ordine con lesioni a persone (che evidenziano un calo del 3% rispetto al 2010), con 3.800 morti (in calo del 7,1%) e 292.000 feriti (- 3,5%).

Dieci anni fa.
Non possiamo certo riempire di cifre questa panoramica, ma è interessante risalire proprio a dieci anni fa ed esattamente all’anno 2002, quello che ha preceduto l’introduzione della patente a punti: allora gli incidenti stradali in Italia furono 265.402, con 6.980 morti e 378.492 feriti.
Poi nel 2003, con la patente a punti in vigore da sei mesi, il numero degli incidenti scese a 252.271, con un calo del 4,9%, con 6.563 deceduti (- 6%) e 356.475 feriti. L’anno successivo ci fu un calo del 3,5% nel numero degli incidenti (243.490) e del 6,7% in quello delle vittime della strada (6.122). Dal successivo 2005, proseguì il calo dei numeri in assoluto, ma le percentuali degli incidenti furono risicate: - 1,4% e nel 2006 - 0,8%.
Come si vede, nei primi due anni “coi punti” ci fu un calo notevole, poi la situazione trovò il suo assestamento. Il calo comunque va pure rapportato obbligatoriamente al numero dei veicoli (ed anche delle sole vetture) circolanti nel periodo preso in esame, che ci dicono che nel 2002 il parco veicolare era di 42.950.326 mezzi circolanti, dei quali 33.706.153 vetture. L’incremento è stato consistente, se pensiamo che la stessa fonte ACI-ISTAT stima al 31 dicembre dello scorso anno un parco veicoli di 49.154.483 mezzi, (la più alta densità veicolare d’Europa in rapporto al numero degli abitanti), dei quali le vetture sono ben 37.138.990! Non bisogna affatto dimenticare, in ogni caso, il forte contributo dato alla diminuzione degli incidenti dai sistemi di sicurezza tecnici che il progresso ha portato sulle autovetture e l’intensificarsi dei controlli, soprattutto per la guida sotto l’effetto di alcol o droghe, che portano anche alla confisca dell’auto.
A titolo statistico, inoltre, la Motorizzazione Civile comunicava che nel 2003 (ricordiamo: solo sei mesi di validità) il totale dei punti persi dagli automobilisti italiani fu di 4 milioni 428.902, a fronte di 1.134.549 infrazioni; nel 2004 le cifre salirono rispettivamente a 8.740.709, con quasi due milioni di infrazioni, e successivamente le cifre sono rimaste su questi livelli, ma con una media di meno di due punti persi da ogni patentato dall’introduzione della patente a punti.

Dotazione di punti.
Ciascuno di noi sa esattamente quanti punti ha oggi sulla sua patente di guida? Infatti al momento del conseguimento di questo prezioso documento, se è avvenuto dopo l’entrata in vigore della legge, o dalla data del 1 luglio 2003 per i vecchi patentati, tutti si sono ritrovati un credito di 20 punti “tanto per iniziare”. Poi, se non si sono prese multe, si ottiene un bonus aggiuntivo di 2 punti all’anno per un massimo raggiungibile di 30. Ma attenzione, perché lo stesso “omaggio” lo ottiene anche chi ha avuto una decurtazione una volta e non ne ha subite altre per due anni consecutivi: ed ecco che ritornano i 2 punti sulla patente (uno per i neopatentati). Il Codice della Strada, all’art. 126-bis prevede un’accurata tabella contenente le decurtazioni dei punti in base alle infrazioni effettuate, la maggior parte delle quali, incidenti a parte, sappiamo essere comminate per il superamento dei limiti di velocità. Poi ci sono le variabili: punti aggiuntivi ogni anno, come visto, per chi non commette infrazioni; raddoppio delle decurtazioni, invece, per i neopatentati che nei tre anni dal conseguimento della patente infrangono il Codice della Strada. Fra l’altro è da ricordare che per costoro i limiti di velocità sono anche più severi, in quanto per i primi tre anni di patente B non possono superare i 90 km/h sulle strade extraurbane principali e i 100 km/h sulle autostrade! Inoltre come sappiamo, dal 9 febbraio dello scorso anno vige la regola che i neopatentati (per la durata di 12 mesi dal conseguimento della patente B) non possono guidare autoveicoli aventi una potenza specifica, superiore a 55 kw per tonnellata.

Corsi di aggiornamento ed esame.
Poi ci sono i corsi di aggiornamento (+ esame finale), purchè il punteggio non sia esaurito, per il recupero dei punti: max. 6, che diventano 9 per chi ha un certificato di abilitazione professionale. E alla fine di tutto ciò, chi rimane senza punti deve ripetere l’esame di idoneità tecnica che deve sostenere anche chi, dopo aver perduto 5 punti, commette altre due violazioni nell’arco di dodici mesi dalla data della prima, punite ciascuna con la decurtazione di almeno cinque punti. Infatti l’articolo 126-bis, al coma 6 recita: “Alla perdita totale del punteggio, il titolare della patente deve sottoporsi all'esame di idoneità tecnica di cui all'articolo 128. Al medesimo esame deve sottoporsi il titolare della patente che, dopo la notifica della prima violazione che comporti una perdita di almeno cinque punti, commetta altre due violazioni non contestuali, nell'arco di dodici mesi dalla data della prima violazione, che comportino ciascuna la decurtazione di almeno cinque punti. ...". Inoltre il legislatore prevede che la frequenza di un corso di guida sicura avanzato potrà permettere il recupero di 5 punti sulla patente.

Infine una buona notizia, arrivata pochi giorni fa: i punti vanno decurtati sulla patente solo se la multa è definitiva; non si può chiedere di comunicare chi era alla guida dell’auto che ha commesso un’infrazione, prima che il verbale sia diventato definitivo, come ha stabilito il Giudice di Pace di Roma in seguito ad un ricorso di un cittadino, multato per 280 euro. Per richiedere i dati personali, occorre aspettare che il cittadino abbia pagato la multa, oppure che il ricorso, presentato entro i termini, sia stato rigettato.
Ma in conclusione, meglio controllare ogni tanto quanti punti abbiamo sulla patente: per saperlo è sufficiente telefonare (solo da telefono fisso) al n° 848782782 e seguire le istruzioni della voce guida.

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Lunedì 18 Giugno 2012 - Ultimo aggiornamento: 01-07-2012 22:44 | © RIPRODUZIONE RISERVATA