La Maserati Ghibli prodotta a Grugliasco insieme alla Quattroporte

Negli Stati Uniti la Maserati vola
e la Ghibli conquista Los Angeles

di Giampiero Bottino
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LOS ANGELES - Inutile ripeterlo: quando la tecnologia si veste di stile ed eleganza il made in Italy non teme rivali. Lo hanno confermato l'interesse e i commenti più che postivi che hanno celebrato il debutto americano delle due più recenti creazioni Maserati: la Quattroporte nella raffinata ed esclusiva serie limitata Ermenegildo Zegna e la recentissima Ghibli. La scelta di Los Angeles come vetrina delle due debuttanti non è casuale: gli Stati Uniti sono di gran lunga il mercato più importante per il Tridente, e la California è non solo il mercato più importante degli USA, ma probabilmente anche il più ricettivo per quanto riguarda le auto di alta gamma.

Sogno. Per i suoi contenuti esclusivi e sofisticati, la più lussuosa delle Quattroporte potrebbe trovare proprio negli USA buona parte dei cliente delle 100 unità in cui verrà prodotta questa serie limitata davvero per pochi grazie ai contenuti tecnici di grande livello avvolti in un abito di alta sartoria che a Beverly Hills e dintorni potrebbe trovare non pochi estimatori pronti a staccare il corposo assegno degno di un pezzo così pregiato, spinto dal potente (e griffatissimo, visto che viene prodotto nella fabbrica motori Ferrari di Maranello) 8 cilindri 3.8 da 530 cv.

Concretezza. Forse meno appariscente, ma altrettanto intrigante e ancora più importante per il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi (50.000 vetture all'anno nel 2015) di vendita del marchio, la Ghibli rappresenta la sfida Maserati alle berline - soprattutto tedesche - che dominano la fascia più alta del Segmento E. Verrà proposta alla clientela americana a partire da 65.600 dollari con la scelta tra le due motorizzazioni 6 cilindri a benzina 3.0 da 330 e 410 cv, quest'ultima anche nella declinazione Q4 a trazione integrale. «Siamo comunque pronti - dicono a Modena - a portare oltre Atlantico anche il 3.0 turbodiesel da 275 cv qualora il mercato americano si aprisse a questo tipo di motorizzazione».

Successo. Se è vero che il buon giorno si vede dal mattino, la Ghibli promette di dare una spinta forse decisiva verso il traguardo delle 50.000 auto all'anno, da molti ritenuto un sogno proibito considerate le 6.300 unità consegnate nel mondo lo scorso anno. Invece, come ha ricordato a Los Angeles l'amministratore delegato Harald Wester, nei primi 9 mesi di quest'anno gli ordini sono stati quasi 23.000, per circa il 50% sottoscritti da clienti americani. A tirare la volata è stata la nuova Quattroporte (9.900 unità), seguita dalle 7.900 Ghibli (in soli 4 mesi, e senza distribuzione negli USA) e - a sorpresa - circa 5.000 unità di modelli ormai maturi come la GranTurismo e la GranCabrio. E gli USA, che in ottobre hanno triplicato le vendite rispetto allo stesso mese del 2012, facendo di quello modenese il marchio con il più elevato tasso di crescita, promettono di fare davvero scintille quando arriverà anche la «piccola», e successivamente l'altrettanto atteso Suv Levante. La scalata verso quota 50.000 sembra ora meno impossibile.

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Giovedì 5 Dicembre 2013 - Ultimo aggiornamento: 11-12-2013 18:38 | © RIPRODUZIONE RISERVATA