Mazda CX-80, com’è e come va il gigante buono giapponese tutto spazio, comfort ed efficienza
Mazda CX-80 in anteprima italiana al Salone di Torino. Design e tecnologia per l'ammiraglia a ruote alte
Mazda sfida i costruttori premium, CX80: ecco la prova dell’ammiraglia a ruote alte
TORINO - Eran 300, eran belle e sinuose. E hanno conquistato il centro di Torino e il cuore dei suoi abitanti. Sono le Mazda MX-5 protagoniste di uno dei più acclamati eventi collaterali che hanno dato lustro alla quinta edizione del Salone Parco Valentino: MX-5 Icon's Day è infatti risultato la più grande manifestazione mai organizzata in Italia dal marchio giapponese.
Del resto, era difficile immaginare un'occasione più propizia per celebrare degnamente il 30° compleanno di un'autentica leggenda dell'automobile contemporanea, della vettura che nel 1989 ha reinventato le piccole e filanti due posti scoperte, protagoniste negli Anni 50 e 60 del secolo scorso e poi a lungo relegate nell'ombra, conquistando rapidamente – con un palmarés di oltre un milione di clienti conquistati – lo scettro di roadster più venduta al mondo.
Le vetture che si sono date appuntamento nel capoluogo piemontese hanno dato vita a un'affollata esposizione nella suggestiva ambientazione post-industriale del Parco Dora, vasta area a cavallo del fiume che le dà il nome un tempo sede di storici insediamenti produttivi Fiat e Michelin.
Da qui si è dipanata la sfilata delle 300 vetture appartenenti a tutte le generazioni del modello e dei 600 appassionati che ne costituitivano gli equipaggi giunti da ogni parte d'Italia, tra i quali non poteva certo mancare Andrea Mancini con alcuni dei pezzi più pregiati della sua collezione, considerata la più grande al mondo per quanto riguarda la MX-5 o Miata (nome con cui è conosciuta in diversi mercati, tra cui quello d'origine).
La lunga colonna che ha festosamente percorso le vie del centro fino a raggiungerne lo storico cuore che pulsa tra via Roma, piazza San Carlo e piazza Castello, era preceduta da due esemplari – uno in versione soft top con tetto in tela, l'altro nella declinazione RF con tettuccio metallico apribile – dell'ultima generazione caratterizzati da un'inedita ed esclusiva livrea Racing Orange, con le pinze freni – Brembo anteriori e Nissin posteriori – nel medesimo colore.
Si è trattato della prima uscita pubblica, dopo il debutto assoluto al recente Salone di New York, della MX-5 30° Anniversario, la serie speciale con tiratura limitata a 3.000 esemplari dedicata proprio al significativo compleanno e spinta dal motore 2.0 Skyactiv G da 184 cv abbinato al cambio manuale a 6 marce. In Italia ne saranno disponibili 90 unità, 65 con tetto in tela e 25 RF, al prezzo di 34.250 e 36.750 euro rispettivamente.
A nobilitare il fastoso e festoso appuntamento, con tanto di selfie con gli appassionati e di autografi impressi sulle vetture, due personaggi che nella storia di questa fantastica spider hanno un ruolo assolutamente di primo piano: Tom Matano, il designer che ha contribuito a definire lo stile della primogenita nel lontano 1989, e Nobuhiro Yamamoto, l'ingegnere che alla MX-5 ha dedicato quasi per intero la sua vita professionale, assumendosi tra l'altro – in qualità di Programme Manager – la responsabilità di guidare lo sviluppo dell'attuale, quarta generazione di una roadster che sembra avere davanti a sé ancora tanta strada da percorrere.