Nella foto, Russell e Hamilton

La Mercedes ha sbagliato la strategia per Hamilton gettando via una probabile vittoria, ma ora punta al 2° posto nel Mondiale Costruttori

di Massimo Costa
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Dal crollo di Spa alla quasi vittoria di Zandvoort. Non stiamo parlando della Ferrari, ma della Mercedes che, come il team di Maranello, nel GP del Belgio aveva vissuto uno dei suoi peggiori fine settimana. Ma in Olanda, per le caratteristiche del tracciato completamente diverse, George Russell e Lewis Hamilton sono stati grandi protagonisti fin dalle prove libere con il sette volte iridato che si è giocato la vittoria del Gran Premio finché, dopo una pur eccellente strategia per quanto riguardava la scelta delle gomme (dure), nelle battute finali è arrivato l'errore del muretto box Mercedes. Che ha lasciato Hamilton, in occasione della safety-car entrata in pista nei giri finali per rimuovere la Sauber di Valtteri Bottas, in pista con le gomme medie quando gli altri (Russell compreso), hanno montato le soft.

Hamilton, al comando della gara, è così stato facile preda, al restart, di Max Verstapppen, dello stesso Russell e di Charles Leclerc, concludendo una gara che aveva disputato in maniera eccezionale, addirittura quarto e giù dal podio. Un errore grossolano quello della Mercedes che ha fatto arrabbiare Hamilton mentre era ancora al volante della W13, ma a motori spenti Lewis è stato diplomatico: "Fino a quel momento macchina e strategia sono state ottime, i pit-stop fantastici, e questo mi stava davvero dando la carica, specialmente perché non vinciamo dallo scorso anno a Jeddah", ha raccontato Hamilton. Speravo davvero che potessimo fare doppietta io e George".

La Mercedes sta piano piano tornando competitiva dopo un disastroso avvio di stagione. E a Zandvoort poteva veramente essere il giorno del ritorno alla vittoria. Toto Wolff, team principal, ha spiegato: "Abbiamo dovuto prendere qualche decisione difficile. Avendo Lewis al comando, potevamo richiamarlo, perdendo la posizione su Verstappen e lasciare fuori George, mettendo lui in difficoltà. Oppure si potevano fermare entrambi, accontentandosi di chiudere secondo e terzo, ma come squadra eravamo d'accordo di voler lottare per la vittoria. Valeva la pena rischiare, anche se mi dispiace per Lewis". Con questa logica, l'idea di differenziare le tattiche appare (forse) un poco più comprensibile, pur non avendo portato al massimo risultato possibile.

Il manager austriaco, comunque, ha rimarcato: "Ci sono molti aspetti positivi da cogliere in questo weekend, abbiamo avuto una buona monoposto ed è la cosa più importante". In forma sin dalle prove libere del venerdì, la W13 è stata molto temibile sul passo-gara con la mescola dura, montata nel secondo stint con l'idea di effettuare una singola sosta, contro le due di Red Bull e Ferrari. A un certo punto, guardando distacchi e ritmo, c'era davvero la sensazione che il muretto Mercedes stesse mettendo in scacco Verstappen. L'olandese, dopo il suo secondo cambio gomme, avrebbe comunque potuto rispondere in pista, ma non ne avremo la controprova: la corsa ha cominciato a essere rimescolata dalla VSC creata da Yuki Tsunoda.

Mancano sette apppuntamenti al termine del campionato e Russell occupa il quarto posto nella classifica piloti. Il giovane inglese vanta 188 punti e non è affatto lontano da Leclerc e Perez che di punti ne hanno 201. Oramai inarrivabile Verstappen, Russell potrebbe puntare al secondo posto nel Mondiale mentre Hamilton è sesto con 158 punti, e potevano essere certamente di più senza l'errore di Spa al 1° giro, quando si è urtato con Fernando Alonso ritirandosi, e senza il sacrificio imposto dalla Mercedes a Zandvoort per una strategia certamente da rivedere nonostante le giustificazioni di Wolff. Nella classifica costruttori invece, Mercedes sta recuperando forte sulla Ferrari, seconda in campionato. Se dopo l'undicesima prova, il GP di Austria, il divario era di 66 punti, dopo Zandvoort, quindicesima tappa della stagione, la differenza è di 30 lunghezze, 376 per la Ferrari, 346 per la Mercedes. Sarebbe certamente clamoroso se il team di Toto Wolff beffasse la squadra italiana diretta da Mattia Binotto...

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Martedì 6 Settembre 2022 - Ultimo aggiornamento: 29-10-2022 21:00 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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