La nuova Dacia Duster

New Duster, il crossover di Dacia alza l'asticella. Il modello a ruote alte migliora in tutti i suoi contenuti

di Cesare Cappa
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ATENE - Ha stravolto il mercato, sposando una filosofia tanto semplice quanto efficacie: funzionale, spazioso, ma soprattutto a buon mercato. Torna Dacia Duster, che presenta al pubblico la sua seconda generazione. Un’edizione ampiamente rinnovata, ma che in realtà rimane fedele a se stessa. Sebbene alcune parti strutturali, come i montanti anteriori, siano state modificate, si tratta in realtà della medesima piattaforma. Un appunto tecnico che però non intacca il valore potenziale di nuovo Dacia Duster. Basta fare pochi chilometri al volante per avere l’assoluta certezza che il grado di parentela con il passato sia assolutamente lontano. Ampio spazio all’innesto di materiali fonoassorbenti nel sottoscocca, utili a prevenire i rumori in abitacolo. Piccoli accorgimenti che hanno profondamente modificato il potenziale di Duster. Proprio come il volante, ora regolabile anche in profondità.Il travaso di tecnologia dai modelli della Losanga è stato più rilevante del solito. Le proporzioni sono rimaste pressoché identiche, dato che i 2 cm in più di lunghezza (4341 mm) sono frutto del lavoro dei designer. Che, per garantire quella solidità tipica del Suv Dacia, hanno “maggiorato” gli sbalzi.
 

 

Più robusto nel formato, più elegante l’abitacolo, cambiano radicalmente i toni. Stravolta completamente la grafica, segue logiche più moderne, ma pur sempre razionali. Nuovi i materiali, migliorata pure la capacità di stivaggio di oggetti in abitacolo. I litri complessivi sono 27,2. Mentre il dato di 445 litri è rapportato alla capacità del bagagliaio. E, volendo, si può corredare di tutta una serie di accessori che rendono più “ricca” la vita di bordo: climatizzatore automatico oppure il sistema MediaNav. Sistema a cui fa riferimento l’apparato multimediale del Suv Dacia, che però non gode delle funzionalità Apple CarPlay e AndroidAuto. Così, per la connettività smartphone-vettura, ci si deve accontentare del bluetooth. Mentre per la questione navigatore, Duster si affida come da tradizione a Tom Tom.

La sicurezza e tutti i sistemi di corredo sono il vero passo avanti del Suv rumeno. Perché si adotta di una serie di dispositivi che la mettono sullo stesso piano di vetture che non adottano la politica del low cost. Così, rispetto al passato, presenzia ad esempio il Blind Spot Warning. Ossia quel sistema deputato a segnalare la presenza di un veicolo nel cosiddetto angolo cieco. Vera novità assoluta per Dacia, meno se il riferimento è a Renault.

Il fronte delle motorizzazioni prosegue sulla falsariga del passato. “Voce” fondamentale per poter assicurare una certa continuità anche sul fronte dei prezzi. Quindi al di là di qualche aggiornamento, si tratta di propulsori già noti al pubblico di Dacia. Il fronte a gasolio è formato dal turbodiesel 1.5 dCi da 90 e 110 cavalli. La variante più prestazionale può essere equipaggiata con la trazione integrale, mentre nel formato 4x2 con il cambio doppia frizione Edc. Per quanto riguarda i benzina, in Italia sarà commercializzato solo il 1.6 SCe da 115 cavalli che, in un secondo momento, avrà pure un’edizione a Gpl (ma solo a due ruote motrici). Anche l’SCe potrà essere accoppiato sia alla trazione anteriore che con quella integrale.

Il passo avanti rispetto al passato è abissale, per quanto numerose sono le specifiche che si ripetono. Il comando dello sterzo è l’elemento che ha maggiormente beneficiato dell’avvento della seconda generazione. Se un tempo i sobbalzi sulla strada non venivano filtrati correttamente, ora Duster si guida in punta di dita. Più comodo, meno secco nella risposte, fa del comfort il suo punto di forza. Il corpo vettura è sensibile sia a rollio che a beccheggio, pur rimanendo ampiamente entro i limiti di guardia. La diversa disposizione dei comandi rende più fruibile l’infotainment di bordo, con il sistema MediaNav che si trova all’altezza corretta. Al tatto i materiali sono un lontano ricordo dell’ultima versione.

All’interno del veicolo, l’audio è stato potenziato grazie all’utilizzo di altoparlanti biconici di diametro più importante (165 mm), la cui integrazione nei pannelli delle porte è stata ottimizzata (fissaggio e tenuta). Quanto alla gamma, la nuova famiglia Duster mette mano agli allestimenti. Il primo livello si chiamerà Access (in precedenza Duster), la precedente versione Ambiance diventerà la Essential, mentre il cuore di gamma sarà la Comfort (in precedenza Laureate). Il top di gamma sarà rappresentato dall’esclusiva versione Prestige, che conterrà il pacchetto di accessori più ricco.

Di fatto nel primo caso si parte da 11.900 euro (1.6 SCe 4x2), comprensivi di climatizzatore e paraurti in tinta. Con 12.600 si sale al livello Essential (stessa motorizzazione), mentre bisogna sborsare 14.300 euro per quello Comfort. Ma per per accedere al top di gamma, tocca spendere 15.300 euro: cerchi in lega da 17”, climatizzatore automatico e Blind Spot Warning sono parte del corredo di serie.
 

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Domenica 28 Gennaio 2018 - Ultimo aggiornamento: 17:50 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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1 di 1 commenti presenti
2018-01-28 21:09:50
Mi chiedo quanto duri una macchina così. Una ford arriva pure a 20 anni. Questa???