La nuova Mercedes GLC

New GLC, Suv o coupè l’eccellenza della Stella. Mercedes rifà il trucco con un restyling di sostanza

di Cesare Cappa
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STOCCARDA - Nuova linfa per la gamma GLC di Mercedes-Benz. I Suv della Stella si presentano all’appello con una serie di novità che rendono l’equazione del restyling più ricca ed interessante. Soprattutto sul piano tecnico. Una componente profondamente modificata, con l’adozione di nuovi sistemi di propulsione che mutano radicalmente le carte in tavole. Argomentazioni che non escludono l’evoluzione estetica, sebbene l’imprinting iniziale sia lo stesso di sempre. Perché lo sviluppo di GLC è soprattutto di sostanza.
La denominazione EQ, elemento discriminante per le vetture della Stella elettriche, qui si presenta nel modo EQ Boost. Ovvero un’ausilio, sotto forma di rete elettrica a 48 Volt, alle unità endotermiche. Nello specifico a godere dei vantaggi promossi dall’EQ Boost è la nuova motorizzazione a benzina che sostituisce la precedente unità denominata M 274. Cambia il codice d’identificazione (ora è M 264) ma soprattutto l’intero apparato di “supporto”. Si tratta di un quattro cilindri in linea sovralimentato, alimentato a benzina. Viene offerto in due distinti livelli di potenza: 197 cavalli per la GLC 200 4Matic, 258 cavalli per la GLC 300 4Matic. A completare le specifiche dell’EQ Boost, oltre la rete a 48 Volt, ci pensa l’alternatore-starter con trasmissione a cinghia.
 

Tutto questo consente alla sezione “elettrificata” di venire in aiuto della componente a combustione interna, colmando il ritardo del turbocompressore a gas di scarico nel mettere a disposizione la piena pressione di sovralimentazione. In fase di decelerazione l’alternatore-starter recupera l’energia cinetica e carica la batteria. Il risultato di questo approccio così scientifico è ben rappresentato dai consumi dichiarati dai tecnici Mercedes-Benz. Valori che si equivalgono nei due livelli di potenza disponibili. Infatti sia per la versione 200 che per quella 300, il consumo di carburante nel ciclo combinato (normativa WLTP) è pari a 7,1 litri per 100 km. Sono 161 i grammi di CO2 per chilometro nel medesimo ciclo di rilevamento. Pressoché gli stessi dati se riferiti alla versione Coupé di GLC, anche lei partecipe di questo restyling di contenuti e contenitore.

Nonostante il motore a gasolio sia sempre più spesso fonte di polemica, non abbandona però i Suv di Stoccarda. Tant’è che pure il reparto diesel si presenta all’appello con novità rilevanti. Anche in questa fase evolutiva l’architettura a quattro cilindri in linea rimane una garanzia, mentre il codice che distingue la new entry è OM 654. Qui le variabili disponibili non sono due come sul benzina, bensì tre. Si tratta delle versioni di GLC (e GLC Coupé) denominate 200 d, 220 d e 300 d. A cui corrispondono rispettivamente 163, 194 e 245 cavalli. L’attenzione quasi maniacale verso l’abbattimento delle emissioni nocive è ben rappresentato dagli elementi che devono gestire i gas combusti. Infatti le unità OM 654 sono dotate di catalizzatore SCR (Selective Catalytic Reduction) aggiuntivo, con catalizzatore di sintesi dell’ammoniaca (ASC) nell’impianto di scarico. Come per il benzina, le differenze tra consumi ed emissioni di CO2 tra GLC e GLC Coupé sono impercettibili. Alla resa dei conti il dato riferito ai tre livelli di potenza elaborato nel ciclo combinato, si attesta nell’intorno dei 5,4-5,9 l/100 km. Mentre il valore della CO2 ha una quota compresa tra 137 e 157 g/km. Una menzione di merito va alla versione Fuel Cell, che però non subisce sostanziali modifiche rispetto al modello presentato lo scorso anno (peraltro non commercializzato in Italia), che subisce sostanzialmente l’evoluzione multimediale della famiglia GLC. Si tratta dell’apparato MBUX (Mercedes-Benz User Experience) quello attivabile semplicemente pronunciando la frase “Hey Mercedes!”. Di fatto chi siede al volante si interfaccia alla vettura esattamente come fa con il proprio smartphone adoperando l’assistente vocale dedicato.

Un vantaggio che consente di distrarsi il meno possibile dalla guida, anche perché la rivisitazione dell’hardware di bordo è stata piuttosto ricca. Di serie si palesa la strumentazione con due strumenti circolari incassati e display da 5,5 pollici. Ma è a richiesta che ci si può sbizzarrire entrando a tutti gli effetti nel digitale Mercedes-Benz. Infatti il quadro strumenti può essere sostituto da un display da 12,3 pollici, che può essere configurato secondo tre diversi modi di visualizzazione: Classic, Progressive e Sport. Mentre per quanto riguarda il touch screen che sovrasta il centro della plancia, è opzionabile quello da 10,25 pollici (a dispetto di quello da 7” di serie). Esternamente sono i paraurti gli elementi a distinguere il progresso di GLC e GLC Coupé. Nuova la mascherina, mentre i fari a Led High Performance sono di serie, così come le luci posteriori interamente a Led. Gli allestimenti per il mercato italiano sono: Executive, Business, Sport, Premium e Premium Plus, valevoli pure per la Coupé. La 5 porte apre i battenti a 48.176 euro, la Coupé a 53.579 euro.
 

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Venerdì 13 Settembre 2019 - Ultimo aggiornamento: 19-09-2019 17:11 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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