E possibile che il concept GRIPZ anticipi soluzioni mirate a una futura Juke. Il design è innovativo con richiami alla mitica Datsun 240Z.

Nissan Gripz, il crossover compatto di domani sarà un coupé ibrido 2+2

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MILANO - Si chiama GRIPZ il concept della casa giapponese. E già nel nome c’è una precisa indicazione su che cosa voglia rappresentare: grip sta per aderenza al suolo, caratteristica comune a tutti i suv/crossover, mentre la lettera Z individua da sempre le sportive Nissan. GRIPZ sta dunque ad indicare che cosa si può fare per realizzare, in un futuro per ora indefinito, un crossover sportivo di dimensioni compatte (4,1 metri). Se questo concept prefiguri in qualche modo la Juke del futuro, diciamo da qui a quattro/cinque anni, è tutto da dimostrare. E in casa Nissan si guardano bene dal dirlo. Anzi, la Casa giapponese tiene a precisare che “si tratta di una esercitazione di stile che non prefigura un modello di prossima produzione, ma che servirà ad esplorare soluzioni per il futuro e per sondare le reazioni del pubblico”.

Lungo 4,1 metri, largo 1,890, alto 1,5 con passo di 2,580, il concept giapponese si presenta con forme aggressive, come un coupé alto da terra, tanto che i posti a sedere, su quattro sedili singoli (rigidi come quelli delle auto da corsa, non imbottiti), sono classificati come “2+2”. Il cofano anteriore lungo e la coda corta, verniciata in nero, a contrasto con il resto della carrozzeria in arancio metallizzato, richiamano la Datsun 240Z che negli anni 70 partecipò al Mondiale Rally con Rauno Aaltonen e s’impose per due volte nel Safari Rally con i piloti Hermann e Schuller.

La praticità caratteristica dei crossover viene sottolineata dalla scenografica apertura delle portiere a libro, con quelle anteriori rivolte verso l’alto. Il tetto è caratterizzato invece da due gobbe laterali verniciate in grigio metallizzato, che incorniciano il prolungamento del parabrezza fino alla parte alta della coda. Ciò lascia pensare a un abitacolo luminoso, anche se la finestratura è piuttosto sottile. Nell’abitacolo si fanno notare il volante disegnato “in sintonia” con le gomme realizzate appositamente da Bridgestone e montate su enormi cerchi da 22”. Originale è anche la lunga console centrale collegata ad un telaio in tubi che richiama lo stile delle bici da cross.

La motorizzazione è ibrida, non plug-in. E’ stato spiegato che “un motore a benzina lavora da supporto a quello elettrico, e che la potenza dichiarata è di 80Kw con coppia di 254 Nm”. Valori vicini a quelli della Leaf, ma non sono stati forniti dettagli sulla sinergia tra i due propulsori. E nessuna rivelazione è stata fatta su eventuali impieghi nella gamma attuale. Ciò detto non sembrerebbe da scartare l’ipotesi di un esperimento mirato, esclusivamente per la parte motoritica, ad una eventuale Micra Hybrid da schierare sul mercato contro Toyota Yaris. Staremo a vedere. Per ora in casa Nissan si limitano a dire che “la politica aziendale impone scelte fatte pensando alle megalopoli del futuro, nelle quali la sostenibilità ambientale potrà essere garantita soltanto impegnandosi a fondo su tutti i fronti”. Tutto ciò premesso, il massimo dell’attenzione è stato concentrato sullo stile.

Si chiama Kei Kyu il designer giapponese che ha coordinato il lavoro del Nissan Design Europe, sede a Londra, dove il concept GRIPZ è stato concepito. Magro come un grissino, vestito come un rocker, capelli rossastri e tanto di piercing in un orecchio, è un giovane manager di 31 anni: probabilmente la persona giusta per rompere certi schemi e guardare ai giovani di domani. “Abbiamo lavorato sul concetto di geometria emozionale” – ha spiegato – proseguendo nel lavoro a suo tempo avviato con le precedenti Sway, Kicks, Vision… ci siamo sforzati di richiamare la nostra tradizione legata a un modello iconico come la 240Z, conciliandola con soluzioni innovative, come l’impiego di carbonio e alluminio, luci a Led, tecnologia ibrida, cruscotto digitale, plancia centrale allestita su un telaio di stile ciclistico, telecamere collegate agli specchi esterni per una visuale totalmente libera del retro. Ora aspettiamo di verificare le reazioni del pubblico, poi si vedrà”. Il “sondaggio” parte da Francoforte. Poi proseguirà a Los Angeles, Tokyo, Detroit, Ginevra.

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Martedì 28 Giugno 2016 - Ultimo aggiornamento: 21:40 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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