La nuova Seat Leon

Nuova Leon rispetta l'ambiente con metano e ibrido plug-in. Seat punta in alto

di Giampiero Bottino
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MILANO - Giunta alla quarta generazione, le Seat Leon gioca la carta della maturità stilistica – intepretata da un look più morbido e sinuoso, disegnato dalla luce come recita il claim aziendale, anche se forse meno distintivo del modello precedente – e dell'evoluzione tecnica che la tiene al passo con la «cugina» più illustre con cui condivide la piattaforma modulare trasversale Mqb Evo, la Golf che da 46 anni detta le regole del gioco nel segmento C non solo per il gruppo Volkswagen, ma per l'intero panorama automobilistico europeo.

Si tratta dell'ultimo – e forse più importante – lascito di Luca De Meo, che è riuscito nell'impresa (inutilmente tentata per anni dai suoi predecessori) di rilanciare il marchio portandolo sulla strada della crescita costante prima di lasciare la presidenza, all'inizio dell'anno, per assumere dal 1° luglio quella di Renault. Un merito che Carsten Isensee, chiamato a sostituirlo (ad interim) gli ha esplicitamente ed elegantemente riconosciuto tre settimane dopo a Martorell, culla della casa spagnola, in occasione della prima mondiale della nuova Leon, celebrata a cavallo tra l'inatteso cambio della guardia e l'inizio dell'incubo Covid che ha travolto il mercato globale sconvolgendo programmi e tempistiche dei costruttori.

Una coincidenza potenzialmente devastante, ma che non ha impedito alla Leon di rispettare gli impegni: la campagna ordini è iniziata puntualmente in aprile con la scelta tra 2 varianti di carrozzeria (hatchback a due volumi e Sportstourer station), quattro livelli di allestimento, altrettanti motori Tsi turbo a benzina con potenze da 90 a 150 cv (quest'ultimo disponibile anche con tecnologia mild hybrid a 48 Volt) e un turbodiesel da 150 cv al quale, al momento del lancio commerciale, si è affiancata l'unità d'acceso da 115 cv.

Il nuovo look veste un'auto reduce da un incremento non trascurabile della lunghezza, cresciuta di 86 mm nel caso della berlina, che ora ne misura 4.368, mentre la Sportstourer ha raggiunto i 4.642 mm, guadagnandone 93 rispetto alla generazione precedente. Un'evoluzione che giova non solo all'abitabilità e allo spazio a disposizione dei bagagli, ma che regala alla Leon un aspetto più sportivo, grazie anche alle mutate proporzioni determinate dalla diminuzione in altezza e larghezza, calate rispettivamente, per entrambe le declinazioni di carrozzeria, di 3 e di 16 mm.

Un segno evidente del cambio di generazione è rappresentato dal diffuso ricorso ai Led che fin dalla versione base Style sono di serie per quanto riguarda gli anabbaglianti con quattro diodi per faro, mentre diventano del tipo full Led nella versione Business e sono disponibili in opzione nel caso dell'allestimento Xcellence e dello sportiveggiante FR.

Se l'incisiva rivistazione estetica ne ha ringiovanito, pur senza stravolgerlo, il look, per scoprire la vera rivoluzione della Leon 4, chiamata a raccogliere l'eredità di un modello che dal 1999 ha saputo conquistare più di 2,2 milioni di clienti bisogna aprire il cofano. Qui infatti si nasconde il segreto di un nuovo primato: il modello più venduto nella storia della casa diventa anche la prima Seat a offrire cinque alternative di propulsione, per un totale di 11 diverse motorizzazioni.

Alle motorizzazioni a benzina, gasolio e mild-hybrid disponibili fin dal lancio sono destinate ad aggiungersi – entro la fine del 2020 – la Tgi a metano monovalente (il micro serbatoio per la benzina da 9 litri è riservato a eventuali emergenze) spinta dai 130 cv erogati dal turbo 1.5 Tsi e disponibile con cambio sia manuale sia Dsg a doppia frizione a 6 rapporti, e la prima escursione della Seat nel mondo della mobilità «alla spina» con la declinazione ibrida plug-in che grazie all'abbinamento tra il turbo 1.4 a benzina da 150 cv, il motore elettrico, la batteria da 13 kWh e il cambio Dsg costituisce un sistema da 204 cv complessivi che garantisce un'autonomia totale superiore agli 800 km, 60 dei quali percorribili facendo affidamento sulla sola propulsione elettrica.

Fin dall'inizio della campagna ordini sono invece disponibili la motorizzazione mild-hybrid con motore eTsi da 150 cv, cambio Dsg a 7 rapporti e rete di bordo da 48 Volt che secondo il più realistico ciclo di prova Wltp promette consumi compresi tra 5,6 e 6,4 litri/100 km, equivalenti a 127-144 g/km di CO2. Nella gamma mild-hybrid è previsto l'arrivo in un secondo momento del 3 cilindri 1.0 eTsi da 110 cv.

Per quanto riguarda le alimentazioni convenzionali, l'offerta a benzina comprende il 3 cilindri Tsi 1.0 turbo da 95 e 110 cv, oltre al 4 cilindri 1.5 declinato nelle potenze di 130 e 150 cv, mentre l'alimentazione a gasolio è rappresentata dai Tdi 2.0 da 115 cv, o da 150 cv con cambio Dsg. Disponibile nei consueti allestimenti Style, Business, Xcellence e FR la nuova Leon ha prezzi che partono da 22.200 euro nel caso della berlina 5 porte e da 22.950 per la Sportstourer. Fin dal primo livello sono di serie tra l'altro il tecnologico Seat Virtual Cockpit, cioè il quadro strumenti 100% digitale e ampiamente configurabile, il clima automatico, l'avviamento senza chiave e il display da 8,25 pollici al centro della plancia.

Display che diventa da 10 pollici nella versione Plus destinata agli allestimenti superiori, che possono contare anche sull'illuminazione posteriore «coast to coast», cioè la firma luminosa costituita da una striscia di Led che corre per l'intera larghezza della vettura.

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Lunedì 26 Ottobre 2020 - Ultimo aggiornamento: 27-10-2020 18:55 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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