Volkswagen Polo migliora con il passare del tempo

Nuova Polo, la piccola Volkswagen pensa davvero in grande. Ha contenuti dei modelli più grandi e costosi del catalogo di Wolfsburg

di Giampiero Bottino
  • condividi l'articolo

Come succede al vino di qualità, anche la Volkswagen Polo migliora con il passare del tempo. E allo scoccare del 46° compleanno, dopo oltre 18 milioni di clienti conquistati nel mondo, non fa che ribadire la tendenza presentando – con la sesta generazione fresca reduce dal restyling di mezza vita – contenuti che poco hanno da invidiare ai modelli più grandi e costosi del catalogo di Wolfsburg, facendo apparire sempre più anacronistica l’etichetta di utilitaria che continua a essere attribuita alle auto del segmento B, il “principe” del mercato nel quale ha un peso vicino al 40% delle vendite totali. Mentre a livello “aziendale” la Polo occupa saldamente da diversi anni il terzo gradino del podio per quanto riguarda le consegne del marchio.

Dal punto di visita stilistico, gli interventi più immediatamente percepibili hanno coinvolto le estremità della vettura che si presenta con un nuovo disegno dei paraurti, del portellone e dei gruppi ottici anteriori e posteriori, ora proposti con la tecnologia Led di serie, ma sostituibili a richiesta o a seconda degli allestimenti con i più sofisticati Matrix Iq.Light. 

In questo caso, la firma luminosa è costituita da due strisce di Led che nel frontale disegnano il bordo inferiore di ciascun faro, con la superiore che si prolunga a tutta larghezza collegandosi alla sottile fascia luminosa – sempre a Led – che corre lungo il bordo inferiore della sottile calandra. Un elemento grafico che la rinnovata Polo condivide con le “sorelle maggiori” Golf e Arteon, oltre che con la famiglia elettrica ID.

Anche posteriormente le luci giocano un ruolo importante, e non solo per l’effetto tridimensionale dei gruppi ottici per la prima volta divisi in due parti (l’elemento principale esterno e un secondo segmento integrato nel portellone), ma soprattutto per le novità funzionali come – nel caso della versione top di gamma – gli indicatori di direzione a scorrimento e il cosiddetto effetto clik-clak che in fase di frenata rende ancora più visibile la luce di stop. 

Passando all’abitacolo, un’altra eredità della fascia più alta del listino – Tiguan, Passat e Arteon – è costituita dalla prima apparizione, sulle Polo dotate del sistema di climatizzazione automatico Climatronic, della possibilità di gestire temperatura interna per mezzo di comandi a sfioramento. Il Virtual Cockpit con display digitale da 8 pollici (10,25 nel ricco allestimento Style) entra ora a far parte dell’equipaggiamento di serie di tutte le versioni come il volante multifunzione di nuovo disegno, mentre dipende dal livello di allestimento la presenza della connettività online garantita dalla eSim autonoma integrata nella vettura.

A proposito di allestimenti, proprio questo contesto presenta una delle principali novità introdotte con il restyling. Spariscono infatti i precedenti livelli Trendline, Comfortline e Highline ai quali subentrano le versioni base, Life, Style e R-Line, mentre continua a essere proposta la Gti, da sempre un must per gli amanti delle piccole berline sportive.

Lunga 4.053 mm, la rinnovata Polo beneficia dei vantaggi che la piattaforma modulare trasversale Mqb – qui nella declinazione A0 riservata alle vetture più compatte – offre in termini di architettura generale e di gestione degli spazi, che sono davvero generosi per gli occupanti – merito del passo lungo 2.564 mm – e per i bagagli, visto che i 351 litri del vano a loro disposizione non sono certo pochi per un’auto di questa taglia.

Per quanto riguarda gli aspetti legati al dinamismo, la Polo viene proposta con una gamma di quattro motorizzazioni, tutte a 3 cilindri 1.0 di ultima generazione di cui 3 a benzina, progettate per garantire il miglior equilibrio l. Alla base si colloca l’aspirato Mpi da 80 cv con cambio a 5 marce, sopra il quale troviamo il turbo Tsi nel livello di potenza di 95 cv che in alternativa può essere abbinato alla trasmissione automatica doppia frizione a 7 rapporti, l’unica disponibile, invece, con il medesimo propulsore nella versione da 110 cv che si posiziona al vertice della gamma. Almeno fino all’arrivo della nuova Gti il cui 4 cilindri turbo 2.0 da 207 cv comporta un prezzo di listino, già annunciato, di 29.500 euro. 

A completare il poker concorre un’altra soluzione che fa parte delle tradizione Polo e che in questo caso caratterizza la rappresentante più “green” del lotto: stiamo parlando della versione Tgi a metano il cui 1.0 è in grado di erogare 90 cv con 160 Nm di coppia massima. 

Se il contenuto del serbatoio del gas è sufficiente, l’avviamento avviene sempre con questa modalità che è la più eco-compatibile. Solo quando la bombola è vuota la partenza si affida al serbatoio della benzina che, avendo una capacità di soli 9 litri, ha consentito l’omologazione come vettura monovalente con la conseguente riduzione del 75% del bollo di circolazione. Nel caso di questa versione il listino, a seconda degli allestimenti tra i quali non è previsto il più dinamico R-Line, spazia da 20.750 a 23.750 euro.

Più ampio e articolato è il ventaglio dei prezzi per quanto riguarda i 3 cilindri a benzina: si parte dai 18.700 euro dell’aspirato da 80 cv per arrivare ai 25.650 dell’allestimento R-Line con il propulsore da 110 cv.

  • condividi l'articolo
Giovedì 6 Gennaio 2022 - Ultimo aggiornamento: 08-01-2022 17:34 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti