Il nuovo Citroen Berlingo

Nuovo Berlingo, il ludospace Citroen si fa in due. Nuova generazione più funzionale e tecnologica

di Giampiero Bottino
  • condividi l'articolo
  • 36

PARIGI - Citroën Berlingo, atto terzo. Il modello che 22 anni fa ha inventato il segmento dei multispazio, seppure in coabitazione con il «gemello diverso» Peugeot Partner, inzialmente proposto in Italia (e solo in Italia) con il nome di Ranch, è fresco reduce da un’evoluzione i cui effetti nel campo delle tecnologie, della meccanica, del comfort appaiono addirittura rivoluzionari. Raramente infatti un cambio di generazione è stato accompagnato da un salto di qualità altrettanto evidente, al punto da far quasi dimenticare le origini «umili» del Berlingo, che come tutti i mezzi della sua categoria rappresenta la declinazione in chiave «familiare» di un veicolo commerciale leggero.

Nell’ottica italiana, l’impegno profuso dal «Double chevron» per adeguare il suo «ludospace» (la definizione francese ne sottolinea la spiccata vocazione per il tempo libero) alla strategia di riposizionamento del marchio che punta tra l’altro a diventare un punto di riferimento in termini di comfort per l’intero mondo dell’auto, potrebbe apparire addirittura eccessivo. Se però si spinge lo sguardo al di là del nostro orticello – dove in effetti le multispazio rappresentano una nicchia che non arriva all’1,5% del mercato complessivo – ci si rende contro che le cose non stanno così.

Nel portafoglio prodotti del marchio francese, infatti, Berlingo occupa una posizione di assoluto rilievo e lo testimonia con i numeri: nel 2017 in 17 Paesi è stato il modello Citroën più venduto, confermandosi saldamente al secondo posto – preceduto solo dalla C3 – nella classifica globale delle vendite di marca. Sempre l’anno scorso, a conferma di un appeal che non risente del passare del tempo, il Berlingo di seconda generazione ha segnato il nuovo record produttivo con oltre 165.000 unità – tra multispazio e veicoli commerciali – che hanno lasciato la fabbrica di Vigo, «culla» anche della nuova generazione. Il secondo posto costantemente detenuto nelle vendite europee di multispazio e il podio dei veicoli commerciali leggeri che non ha mai abbandonato completano il disegno di un’eredità non facile da raccogliere. Non è quindi un caso che, per essere all’altezza del compito, il successore abbia deciso di «sdoppiarsi».

Per la prima volta nella sua gloriosa carriera, il Berlingo multispazio viene infatti declinato in due differenti versioni, entrambe disponibili con 5 o 7 posti: una, denominata «M», è lunga 4,4 metri, l’altra la supera di 35 cm. La differenza si riflette sulla configurazione dei sedili estraibili della terza fila (comunque opzionali) che nella versione M non scorrono e quando sono occupati riducono ai minimi termini la capacità di carico mentre le caso della XL sono montati su un binario e possono scorrere di 130 mm, lasciando comunque un po’ di spazio ai bagagli.
L’evoluzione della specie si nota fin dal primo visivo estetico, con quel look sempre più familiare che allinea il Berlingo al nuovo corso stilistico del marchio, caratterizzandosi per i dettagli colorati che conferiscono alla vettura uno tocco di giovanile spensieratezza, con i sottili airbump a proteione delle fiancate, con le nuove proporzioni dettate dal ricorso per l’anteriore alla moderna piattaforma modulare Emp2 che ha permesso di ridurre al minimo lo sbalzo, mentre per il posteriore è stata mantenuta la Rg5 dei veicoli commerciali leggeri che garantisce spazi più generosi.

Nuove sono anche le motorizzazioni previste: c’è il 3 cilindri turbo PureTech 1.2 a benzina da 110 cv abbinato al cambio manuale a 6 marce, silenzioso e privo di vibrazioni (nel secondo semestre del 2019 sarà affiancato dal 130 cv con cambio automatico Eat8 a 8 rapporti), mentre il turbodiesel 1.5 BlueHdi viene declinato nelle potenze di 75, 100 e 130 cv, quest’ultimo molto convincente non solo per il piacere della guida tipico dei diesel, ma anche per la brillantezza, per l’assenza delle tendenza al rollio così frequente nei veicoli di questo tipo e prer l’ottima intesa con il cambio Eat8.

Grande sfoggio di tecnologia infine per quanta riguarda i sistemi di connettività (quattro, tra cui la ricarica wireless degli smartphone che la prevedono e la funzione Mirror Screen per gestire sul display di bordo dac8 pollici le app dello smartphone stesso) e di assistenza alla guida che comprendono ben 19 dispositivi.
Tra questi troviamo la frenata automatica d’emergenza con riconoscimento pedoniattiva dalla velocità di 5 km/h, il regolatore di velocità che mantiene automaticamente la distanza di sicurezza, rallentando fino a 30 km/h se la vettura dispone di cambio manuale e fino all’arresto completo con l’automatico Eat8, la gestione automatica degli abbaglianti e la funzione «cornering light» che fino a 40 km all’ora orienta la luce in direzione della svolta. Oltre che dalla telecamera di retromarcia con visione a 180° e dal sistema di assistenza al parcheggio,le manovre sono agevolate dall’inedito «FlankGuard» che informa della presenza di eventuali ostacoli pericolosamente vicini alle fiancate del veicolo.
 

  • condividi l'articolo
  • 36
Mercoledì 8 Agosto 2018 - Ultimo aggiornamento: 10-08-2018 16:56 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti