Una delle bellissime vetture esposte a Torino

Parco Valentino, Salone e Gran Premio:
Torino torna capitale italiana dell'auto

di Sergio Troise
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TORINO - Un Salone dell’auto fuori dal coro, molto particolare, tutto all’aperto, nell’incantevole scenario di un parco ricco di storia e di verde. Ecco cosa è “Parco Valentino, Salone & Gran Premio”, evento libero, aperto gratuitamente alla città (dall’11 al 14 giugno, dalle 10 alle 24), ispirato al Festival di Goodwood e voluto da un imprenditore appassionato, Andrea Levy, che ha potuto contare sul sostegno delle istituzioni locali, in testa il sindaco Fassino. La manifestazione è stata inserita, tra l’altro, nel calendario di Torino Capitale Europea dello Sport 2015 e tra gli eventi di Milano Expo 2015.

Nulla da spartire con il classico Salone dell’auto che si svolgeva a Torino negli anni d’oro del 900 (fino al 1984 proprio al Valentino, poi al Lingotto, fino al 2000) ma un evento assolutamente originale, con auto in mostra su pedane allestite lungo i viali del Parco e gran finale con parata rombante fino alla Reggia di Venaria: un modo per celebrare il ricordo del Gran Premio del Valentino disputatosi a Torino tra gli anni 30 e 50 con auto e piloti di fama come Fangio, Farina, Ascari, Villoresi.

25 case, 12 centri stile, 2 anteprime mondiali. Non sono numeri da record, tutt’altro. Ma nella sua prima edizione la kermesse torinese ha puntato più sulla qualità che sulla quantità. E comunque l’evento ha richiamato molti marchi importanti e migliaia di visitatori, attratti dalla possibilità di vedere da vicino, per una volta, non solo le auto di produzione più recente, ma anche alcune di quelle show car da sogno che in genere popolano i saloni tradizionali, da Ginevra a Detroit, da Parigi a Francoforte, da Shanghai a New York. Foto, filmati e selfie hanno dominato la scena, regalando a giovani e meno giovani emozioni ed esperienze che sembravano irrimediabilmente perdute. Lo stesso sindaco Fassino non ha voluto rinunciare a sedersi per un minuto nell’abitacolo della fantastica Ferrari FXXK, una delle supercar più vistose della rassegna. La Ferrari ha esposto anche la nuovissima 488GTB e la California T, mentre – tra le supercar ad altissime prestazioni - Lamborghini ha esibito la Huracan LP 614-4 da 325 km/h e la Aventador.

Non sono mancate un paio di anterpime mondiali, ovvero la Mole, costruzione artigianale della Up Design di Umberto Palermo, e la Wildtwelve di Torino Design. La prima, un vero e proprio omaggio a Torino, come si intuisce dal nome, verrà realizzata in piccola serie: dieci esemplari, il secondo dei quali è stato già ordinato per l’acquisto dal big della moda Santo Versace. E’ una supercar dall’aspetto aggressivo e avveniristico, ma realizzata con una formula originale, “al risparmio” (il prezzo non dovrebbe superare i 250.000 euro), ovvero utilizzando materiali usati, come il motore di una Ferrari Modena uscita di produzione, ma rigenerato e reso compatibile anche con le normative sulle emissioni. Il progetto, che ha coinvolto aziende come Brembo, Pirelli, Sabelt, porta la firma di Umberto Palermo, 41enne stilista siciliano formatosi e affermatosi a Torino come designer di elettrodomestici e prodotti industriali.

La ATS Wild Twelve della Torino Design è invece una show car nata per esaltare lo stile della gran turismo all’italiana in chiave moderna. Dunque linee pulite, aerodinamica estrema ma priva di vistosi spoiler e alettoni, meccanica raffinata e prestazioni da record. La velocità dichiarata è di “oltre 390 km/h”. Roba da hypercar, come del resto era lecito attendersi da un team di progettisti italiani con un passato in Bugatti, con i quali hanno lavorato 14 stilisti di varia nazionalità. A capo del team di Torino Design l’ing. Roberto Piatti, che “dopo aver lavorato nell’ombra ad oltre 200 progetti per conto di costruttori di tutto il mondo”, è uscito allo scoperto grazie alla ATS (Automobili Turismo Sport), brand storico (fu fondato dall’ing. Carlo Chiti) da poco acquisito e rappresentato al Valentino da Piero Giacometti. Il quale ha illustrato il progetto specificando che l’auto viene costruita negli ex stabilimenti Bugatti di Campogalliano (Modena) e adotta una motorizzazione ibrida plug-in progettata in totale autonomia, che consta di un V12 3,8 litri e di due motori elettrici per un totale di 860 cv. Nei piani c’è anche una versione entry level con motore 8 cilindri e, in un futuro meno vicino, “una specie di crossover ad alte prestazioni”.

Molte altre show car sono in esposizione sulle pedane allestite lungo i due chilometri del Parco del Valentino. Tra queste le già note Gea di Giugiaro, le RK Spyder e Coupè di Studio Torino, la Syrma dello IED (istituto Italiano Design), la Vola Alfa Romeo di Fioravanti, la Cambiano e la Sergio di Pininfarina. Quest’ultima ha presentato anche “The Pininfarina Book” un libro fotografico di grande pregio che racconta gli 85 anni di storia dell’azienda: realizzata dal celebre fotografo tedesco Gunther Raupp (storica firma dei calendari Ferrari) la pubblicazione viene editata in quattro lingue (italiano, inglese, tedesco e cinese) e messa in vendita al prezzo di 98 euro.

Tra i carrozzieri storici non ha fatto mancare la sua presenza Touring Superleggera, presente con vetture che hanno scritto pagine memorabili nell’evoluzione dello stile italiano. Per la prima volta insieme le icone della produzione recente: Berlinetta Lusso su Ferrari F12, Alfa Romeo Disco Volante e Maserati Bellagio Fastback; con questi gioielli sospesi tra presente e passato, anche la 166 MM Barchetta Touring, vincitrice della Coppa d’Oro a Villa D’Este.

A Torino si è presentata, in prima per l’Italia, anche la Mclaren 570S. Con motore V8 3,8 litri da 570 cv/600 Nm, scocca superleggera in fibra di carbonio, trazione posteriore, viene accreditata di una velocità massima di 328 km/h e di una accelerazione 0-100 in 3,2 secondi. La factory britannica celebre per la sua storica presenza in F1 la definisce “il primo esemplare di una famiglia di vetture meno estreme, usabili tutti i giorni”. Un modo per sfidare Porsche & simili. Il made in England spicca anche per la presenza di un altro nome reso celebre dalla Formula 1. E’ quello della Lotus, che presenta la Elise 20° anniversario, esposta grazie al distributore per Torino e Cuneo. La versione celebrativa dell’inglesina si distingue per alcuni dettagli estetici e, soprattutto, per una riduzione di peso di 10 kg rispetto alla Elise S (914 kg). L’auto è spinta da un motore 1.8 litri sovralimentato, che assicura una velocità massima di 237 km/h, con passaggio 0-100 in 4,6 secondi. Il prezzo è di 54.850 euro.

Tra le attrazioni più vistose recita un ruolo da star la Pagani, la factory dell’italo-argentino Horacio Pagani che produce a tiratura limitata hypercar supertecnologiche con motorizzazione Mercedes AMG, come l’incredibile Zonda Revolution. Ma non mancano, tra le sportive, le più tradizionali sportive tedesche di Porsche, Audi, BMW. Molta curiosità ha suscitato lo stand della Tesla, una delle punte più avanzate della motorizzazione elettrica. Ciò detto, hanno incantato la variegata platea di visitatori anche auto da corsa come l’Audi e-tron quattro e la Maserati MC-12, entrambe con un passato glorioso nella mitica 24 Ore di Le Mans.

Il made in Italy ha potuto contare su FCA, che a questo salone sospeso tra nostalgia e “voglia di fare” per il futuro ha portato una rappresentanza di vetture dei marchi Fiat, Alfa, Lancia, Abarth e Jeep, oltre a Ferrari e Maserati. Tra le più ammirate, sicuramente la nuovissima Alfa 4C Spyder, sorella open air della coupé, con la quale la gloriosa casa del biscione tiene vivo l’interesse sul marchio in vista del tanto atteso debutto della nuova Alfa Giulia (o Alfa 100, vedremo) previsto per il 24 giugno.

Tra le auto d’epoca italiane in mostra anche alcuni pezzi di storia, come la Fulvia HF Mondiale di Munari-Mannucci, la Stratos, le Alfa Romeo 155 V6 DTM e Giulia GTAm; le Fiat 124 e 131 Abarth Rally. Alcune di queste vetture sono state inserite nella sezione Motorsport della sfilata finale, lungo il circuito più breve (solo 3 km), che si ferma a Piazza San Carlo, mentre il resto della carovana percorrerà la Parata dei Tributi, 15 km fino alla reggia di Venaria. Altri esemplari hanno partecipato invece al concorso d’eleganza.

Tra i gioielli del passato, l’auto più rappresentativa è la Lancia D50, meglio nota come Lancia-Ferrari, monoposto di Formula 1 con serbatoi esterni lungo le fiancate, che passò a Maranello quando la Lancia chiuse il reparto corse. Questa vettura trionfò al settimo e ultimo Gran Premio del Valentino, nel 1955, guidata da Alberto Ascari. Al termine della Parata dei Tributi, la passerella ufficiale e celebrativa delle automobili che maggiormente si sono distinte nelle varie discipline sportive come Formula 1, GT-Series, Rally e Sport Prototipi.


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Giovedì 18 Giugno 2015 - Ultimo aggiornamento: 27-06-2015 09:16 | © RIPRODUZIONE RISERVATA