Un'Audi impegnata sulla pista di Valencia con le nuove coperture Pirelli P7 Cinturato

Pirelli P7 Blue, un Cinturato per tutti
gomma ideale per le auto di classe media

di Lorenzo Baroni
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VALENCIA - Un pneumatico stradale oggi, è spesso chiamato a soddisfare compiti e richieste molto ampie e a volte in contrastanti tra loro. Del resto le auto odierne coprono grandi percorrenze, procedono a velocità più elevate che in passato e devono sopportare potenze e pesi superiori associate a maggiori capacità di carico.
Per soddisfare richieste più ampi si allarga il “radar chart” dei nuovi pneumatici che visualizza tutto il ventaglio di applicazioni a cui è destinato quel tipo di copertura.
Così grazie ai progressi tecnologici migliorano le prestazioni dei pneumatici diverse tipologie di utilizzo.
Per questo a consumi più contenuti e più ampie percorrenze chilometriche si associa anche una superiore tenuta in di strada; aumenta così il grip tra pneumatico e asfalto ma al contempo si ottiene anche una minore resistenza di rotolamento migliorando sia il comfort acustico sia i consumi di carburanti. Aspetti questi ultimi quasi in contrapposizione tra loro, così se in passato era necessario scegliere quale aspetto privilegiare al momento della scelta del nuovo pneumatico oggi possiamo ottenere molti vantaggi in un unico prodotto. Tra questo tipo di pneumatici “tuttofare” possiamo senza dubbio inserire i nuovi Cinturato P7 Blue un’evoluzione del Cinturato P7, di cui ha ottimizzato molte delle prestazioni iniziali.
Il nuovo pneumatico è stato sviluppato con l’obiettivo di migliorare le prestazioni di sicurezza e le caratteristiche ecologiche del Cinturato P7. Il “Blue”, infatti, pur mantenendo inalterate tutte le prestazioni che hanno valso al P7 la leadership di mercato nel suo segmento e innumerevoli vittorie nei test internazionali, migliora la frenata sul bagnato e abbassa il livello di rolling resistance.
Tale evoluzione della linea Cinturato è stata resa necessaria dalla crescente domanda di sicurezza da parte degli automobilisti. Il “Blue” è destinato, infatti, esclusivamente al mercato del ricambio, a differenza del Cinturato P7 destinato, oltre che a questo canale, soprattutto al primo equipaggiamento, nel quale è divenuto in pochi anni il punto di riferimento delle più prestigioseCase automobilistiche per le sedan, le coupè e le berline di medio-alta cilindrata.

Lo sviluppo e le prestazioni. Il Cinturato P7 Blue è stato appositamente ideato per garantire alle auto di media cilindrata un elevato chilometraggio oltre a spazi di frenata ridotti e una bassa rolling resistance. Nato grazie all’impiego di tecnologie derivate dall’esperienza in Formula Uno, condivide con quest’ultima anche il processo di calco e modellizzazione. Nell’etichettatura europea -obbligatoria dal primo novembre 2012 per gli pneumatici destinati ad autovetture, veicoli commerciali leggeri e pesanti- il Cinturato P7 Blue si è aggiudicato in rolling resistance e frenata sul bagnato il massimo dei voti, “AA” e “AB” in base alle differenti misure. Così a buone doti di tenuta su fondo asciutta riusciamo ad associare ottime performance sul bagnato, grazie alla nuova struttura degli intagli per il drenaggio dell’acqua e alla fusione di tecnologie delle mescole che utilizzano le giuste percentuali di silice associate a strutture e deformazioni controllate della carcassa.
Cinturato P7 Blue riduce gli spazi di frenata sul bagnato del 9% rispetto ad uno pneumatico dello stesso segmento classificato dall’etichetta europea “B” in wet braking; da test comparativi, certificati dal TUV SUD, risulta in particolare che, a una velocità di 80 km/h su fondo bagnato, il P7 Blue riduce la frenata di 2,6 metri rispetto al reference (”B”).
Cinturato P7 Blue assicura una riduzione della rolling resistance del 23% rispetto ad uno pneumatico di classe “C”, con benefici in termini di consumo carburante e riduzione di emissioni nocive: per esempio, una sedan - gommata P7 Blue – percorrendo in un anno 15.000 km, consuma -5,1% di carburante, ossia -52 litri carburante e riduce le emissioni nocive (-123,5 Kg CO°). Calcolando il costo del carburante 1,8 euro/l medio annuo, si ottiene un risparmio di 93,4 euro l’anno.
L'evoluzione della linea Cinturato è stata resa necessaria dalla crescente domanda di sicurezza e economicità da parte degli automobilisti. Il “Blue” è destinato, infatti, esclusivamente al mercato del ricambio, a differenza del Cinturato P7 destinato, oltre che a questo canale, soprattutto al primo equipaggiamento, nel quale è diventato in pochi anni il punto di riferimento per le più prestigiose Case automobilistiche nel segmento delle sedan, delle coupè e delle berline di medio-alta cilindrata.

Il Test. Su strada il pneumatico si è comportato in modo abbastanza soddisfacente in ogni condizione, indipendentemente dall’auto e dalla gommatura utilizzata. In pista abbiamo testato il P7 Blu, ideato e realizzato per gli automobilisti più sensibili alla sicurezza, su un breve tracciato dove dei getti d’acqua continui simulavano le condizioni da bagnato. In questa particolare situazione il grip a disposizione del conducente raggiunge un buon livello. In casi limite, la perdita d’aderenza risulta abbastanza graduale e costante; questo permette, nella maggior parte dei casi, di salvarsi in corner.
L’atteggiamento globale è risultato positivo anche durante il giro stradale di circa 160 chilometri nella regione circostante. Per prima cosa bisogna sottolineare la discreta silenziosità offerta (migliorata rispetto al classico P7), un fattore importante e da non sottovalutare, sopratutto per chi utilizza la propria vettura quotidianamente e macina chilometri su chilometri. Alzando i ritmi, su un pezzo tortuoso, abbiamo forzato molto in curva e dato anche più sterzo del dovuto. Il risultato: si è avvertito solamente in modo lieve il fenomeno della deriva dello pneumatico e lo sterzo ha mantenuto sempre una buona precisione.

Tecnologia e Ricerca. L’Interactive development process ha permesso di sviluppare soluzioni innovative per il Cinturato P7 Blue, sia per la struttura sia per le mescole. A livello strutturale, il “Blue” presenta una carcassa più rigida grazie all’utilizzo di materiali di ultima generazione e al fianco che offre flessibilità progressiva, oltre che al rafforzamento dell’area di pressione. La maggiore rigidità ne riduce la deformazione e quindi la dispersione di energia, consentendo inoltre di abbassare la resistenza al rotolamento. Si alleggerisce la cintura in acciaio che presenta livelli di tensione controllati e ottimizzati al fine di garantire prestazioni stabili e equilibrate. Nel “Blue” cambiano anche le mescole che impiegano polimeri di ultima generazione, a basso contenuto di olii, sviluppati dai ricercatori Pirelli per aumentare le prestazioni in frenata e ridurre la rolling resistance. A tale risultato contribuisce anche la composizione del battistrada a più livelli di mescola. Per la riduzione della frenata su bagnato fino a 2,6 metri rispetto agli pneumatici di categoria “B” fondamentale è stato l’uso dei modelli predittivi di simulazione.
Bisogna inoltre complimentarsi con l’azienda italiana, che nonostante il difficile periodo nel quale ci troviamo continua a credere nel futuro in modo positivo e non smette d’investire nella ricerca di tecnologie sempre più evolute volte a soluzioni innovative per la mobilità sostenibile. In questo ambito Pirelli impegna 1.200 ricercatori, distribuiti nei Centri R&D di Brasile, Stati Uniti, Cina, Germania, Regno Unito, Turchia e Romania, tutti coordinati da Milano. La Casa milanese che detiene oltre 5.000 brevetti, destina ogni anno all’innovazione circa il 3% del fatturato, pari a circa 150 milioni di Euro.


Due chiacchiere con Maurizio Boiocchi. Maurizio Boiocchi, Chief Technical Officer, in merito all’etichettatura ha affermato: «L’etichetta degli pneumatici è un’opportunità per il consumatore poichè consente di conoscere tre importanti indicatori – rolling resistance, noice e wet braking – utili per la valutazione e la scelta delle gomme, ma allo stesso tempo, resta insufficiente per comprenderne le caratteristiche complessive».
Ha poi continuato il discorso affermando che «La corretta valutazione di uno pneumatico deve tener presente anche di altri parametri, quali frenata su asciutto, tenuta su asciutto e bagnato, sia in curva, sia su rettilineo. L’etichetta non contempla tra gli indicatori la ricostruibilità e il chilometraggio, fondamentali per gli pneumatici truck, nè fa alcun riferimento a criteri specifici per gli pneumatici invernali. Resta, pertanto, imprescindibile in fase di acquisto di uno pneumatico il consiglio del rivenditore specializzato che può orientare al meglio il consumatore secondo le diverse esigenze».

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Giovedì 28 Giugno 2012 - Ultimo aggiornamento: 07-09-2012 09:25 | © RIPRODUZIONE RISERVATA