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BARCELLONA - La demonizzazione del diesel spalanca le porte non solo all’ibrido e all’elettrico, che pure sono destinati a crescere, come prevedono tutti i rapporti degli analisti più qualificati, ma anche ai motori a benzina. Che dopo anni di concorrenza testa a testa con i cugini a gasolio, e la progressiva riduzione di quota su diversi mercati europei – compreso quello italiano - si preparano ora a una inattesa rimonta, provocata dalle restrizioni e dalle misure anti-diesel programmate dall’Unione Europea. Come è noto, infatti, per i propulsori a gasolio è prevista una riduzione delle emissioni di CO2 a 95 gr/km entro il 2021 e si ipotizzano ulteriori restrizioni del 15% entro il 2025 e del 35% entro il 2030. Se a tutto ciò si aggiungono le fughe in avanti di alcune amministrazioni comunali decise già oggi a limitare l’accesso nei centri cittadini alle auto diesel che non siano di ultima generazione, si capirà bene perché nei dipartimenti di ricerca e sviluppo e nelle fabbriche dei principali gruppi automobilistici si lavori per gestire la transizione verso l’elettrico con motorizzazioni a benzina capaci di rispettare le normative più severe.
E’ in questa ottica che Nissan ha appena presentato i nuovi motori a benzina 1.3 4 cilindri turbo a iniezione diretta destinati al Qashqai, auto di successo che nell’ormai lontano 2007 ha letteralmente inventato la categoria dei crossover compatti, e dopo oltre due lustri e due generazioni si aggiorna ora per affrontare le nuove sfide imposte dai tempi che cambiano. Frutto di quattro anni di lavoro, 40.000 ore e 300.000 km di test, il nuovo motore verrà prodotto in un milione di unità l’anno, destinate però non solo a Nissan, ma anche al socio Renault (per Megane e Scenic) e alla Mercedes, che lo adotta sulla Classe A in forza di un accordo di partnership con l’Alleanza franco-nipponica (Nissan-Renault-Mitsubishi).
Declinato nelle potenze di 140 e 160 cv e dotato di un filtro antiparticolato specifico per la benzina, il nuovo motore è compatto e leggero, ma soprattutto capace di assicurare buone prestazioni salvaguardando l’efficienza: è stato omologato infatti secondo i nuovi parametri WLTP, più realistici rispetto all’uso comune che si fa dell’auto, e rispetta la normativa Euro 6d-Temp. Particolare importante, questo nuovo motore costituirà la base del Qashqai di terza generazione, che arriverà tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 adottando anche l’opzione ibrida, ovvero l’abbinamento a un sistema elettrico alimentato da una batteria agli ioni di litio.
Esclusa la trazione integrale, il nuovo Qashqai 1.3 benzina è disponibile per ora con trazione anteriore e cambio manuale a 6 rapporti. In un secondo momento (gennaio 2019) arriverà anche l’automatico doppia frizione 7 marce, ma solo per la versione più potente. Da subito, invece, l’aggiornamento si giova anche dell’introduzione di un avanzato sistema multimediale che migliora il rapporto tra l’auto e il guidatore attraverso un touchscreen da 7 pollici. Provato in anteprima sulle strade della Catalogna, il Qashqai 1.3 si è rivelato brillante e pronto a tutti i regimi sia nella versione da 140 cv/240 Nm sia in quella da 160 cv/260 Nm, accreditate rispettivamente di una velocità massima di 193 e 200 km/h e di accelerazione 0-100 in 10,5 e 8,9 secondi. Ciò detto, sarà bene chiarire che il Qashqai resta un crossover comodo, pratico e spazioso, che non incoraggia certo la guida sportiva, inevitabilmente condizionata da una certa propensione al sottosterzo e al rollio. Sono invece apprezzabili la fluidità nell’erogazione della potenza e la buona coppia ai bassi regimi, che assicurano accelerazione vigorosa e buona ripresa sia nella versione da 140 cv, sia in quella da 160. Il top nel piacere di guida lo si raggiunge comunque con il cambio automatico doppia frizione a 7 rapporti che sul Qashqai da 160 cv fa elevare la coppia fino a 270 Nm e regala un pizzico di spinta in più. Peccato solo che manchino i paddles al volante.
I prezzi partono da 22.050 euro (140 cv) e da 23.760 (160), ma sono destinati a salire man mano che si sale nella gamma, che prevede 6 allestimenti: Visia, Acenta, Business, N-Connecta, Tekna e Tekna+. Per qualche tempo non usciranno dal listino i motori 1.2 e 1.6 da 116 e 163 cv, dai quali i nuovi propulsori si distinguono nettamente per la riduzione dei consumi (tra 5,3 e 5,8 litri/100 km), per il calo delle emissioni inquinanti (CO2 - 10%, NOx -25%, particolato - 50%) e per la riduzione dei costi di gestione (gli intervalli di manutenzione passano da 20.000 a 30.000 km). Il diesel, comunque, non viene abbandonato (vedi articolo nell’altra pagina). «Il mercato è in evoluzione ma non è ancora cambiato del tutto e noi dobbiamo rispondere a molteplici esigenze» – spiega Jean Philippe Roux, responsabile marketing per l’area crossover di Nissan Europa.
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