La nuova Ranger Rover nella versione ibrida plug-in

Range Rover, lusso e hi-tech le carte vincenti della nuova icona dei Suv premium

di Giampiero Bottino
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MILANO - Quando è nata, nel 1970, per la Range Rover non valevano le attuali, sottili distinzioni: era un fuoristrada, appartenente a una categoria di vetture magari affascinanti per gli amanti dell’avventura, ma soprattutto robuste, spartane e spesso infangate.

Visto con gli occhi di oggi, questo veicolo inizialmente proposto soltanto a tre porte (le due aggiuntive sarebbero arrivate solo 11 anni dopo) può essere considerato il primo Suv premium, il capostipite di una specie che ha indicato a tutti i costruttori una strada prodiga di soddisfazioni ed è arrivata a mettere su famiglia, trasmettendo il proprio nome a un vero e proprio sub-brand che oggi presidia con quattro modelli la sempre più affollata fascia alta del mercato di competenza.

Una vocazione all’eccellenza che trova espressione nella quinta generazione che ha da poco aperto la campagna ordini con prezzi a partire da 124.300 euro e che interpreta al meglio la filosofia del “modern luxury” nella quale il ricorso ai materiali più raffinati e alle tecnologie più avanzate coincide con la fedeltà a una tradizione consolidata da oltre mezzo secolo di presenza sulle strade (e anche fuori) di tutto il mondo.

Lo stile della nuova Range Rover colpisce immediatamente per la purezza delle forme enfatizzata dagli elementi a filo che non ne interrompono la linearità, mentre l’equilibrio delle proporzioni contribuisce a mimetizzare le dimensioni importanti della vettura (5.052 mm per la versione standard, 5.252 per quella a passo lungo), creando una silhouette resa particolarmente armoniosa dalla linea del tetto abbassata di 10 mm rispetto alla generazione precedente e dalle tre linee – quella discendente del tetto, quella ascendente dei sottoporta e quella di cintura orizzontale – che sembrano convergere verso lo stesso punto alle spalle del veicolo.

I fari full Led, anche del tipo Digital con portata fino a 500 metri, l’apertura elettrica e senza mani del portellone e gli indicatori di direzione dinamici – un gadget tanto di moda sulla cui reale utilità nutriamo qualche perplessità – concorrono ad accreditare l’immagine di una vettura evoluta ed esclusiva alla quale si adegua ovviamente anche l’abitacolo.

Qui il carattere premium trova espressione nella combinazione tra i materiali pregiati e la ricchezza di dispositivi evoluti testimoniata dai due grandi display digitali ad alta risoluzione del quadro strumenti interattivo da 13,7 pollici e del sistema di infotainment da 13,1 pollici, entrambi di facile e intuitiva gestione grazie alla più recente versione della sofisticata e pluripremiata tecnologia Pivi Pro.

Le svariate possibilità di personalizzazione degli arredi e dell’organizzazione interna consentono di trasformare l’abitacolo di un elegante ed accogliente salotto, come pure di adeguarlo alle necessità di una famiglia numerosa optando per la configurazione a 7 posti – con i due sedili aggiuntivi confortevoli come gli altri e assistiti da un climatizzatore quadri-zona – prevista a partire da 137.900 euro per la sola versione a passo lungo. E in caso della partecipazione a eventi all’aperto il portellone ad apertura sdoppiata denominata “Tailgare event suite” trasforma la sezione inferiore in una seduta resa confortevole dai cuscini in pelle sviluppati ad hoc e dall’illuminazione aggiuntiva.

Realizzata sulla nuova piattaforma Mla-Flex che ottimizza il funzionamento delle sospensioni da offroad, dotata di quattro ruote sterzanti, del controllo elettronico del rollio e del sistema di gestione della motricità Terrain Response 2, la nuova Range Rover propone al lancio tre motorizzazioni 3.0 a 6 cilindri della famiglia Ingenium: il diesel bi-turbo da 350 cv e il benzina da 360 e 400 cv, tutti elettrificati con tecnologia mild-hybrid a 48 Volt, mentre è solo termico il top di gamma, il turbo 8 cilindri a benzina 4.4 da 530 cv, 750 Nm di coppia massima e un’accelerazione 0-100 in 4,6 secondi. Tutte le unità sono abbinate a un cambio automatico Zf a 8 rapporti.

Successivamente alla famiglia si aggiungerà la motorizzazione ibrida plug-in che, accoppiando i due 6 cilindri a benzina a un motore elettrico da 105 kW (143 cv) e a una batteria da 38,2 kWh, genera due sistemi che promettono fino a 100 km di autonomia elettrica (mentre si arriva a 640 km complessivi nel ciclo di prova Wltp utilizzando entrambi i propulsori) e offrono la scelta fra le modalità di guida Hybrid, Save che conserva la carica della batteria in previsione di un suo successivo impiego ed EV che si affida al solo motore elettrico, ma consente – utilizzando i dati di navigazione con la tecnologia di geo-fencing e conoscendo la posizione tramite eHorizon – di conservare la batteria in modo da poter percorrere a emissioni zero gli ultimi 6 km, per esempio quando il viaggio si conclude in un’area urbana.

Un’attenzione particolare è stata riservata al contenimento dei tempi di ricarica che prevedono la possibilità di rigenerare in corrente continua a 50 kW all’80% della capacità in meno di un’ora, mentre il “pieno” completo con una wallbox da 7,2 kW in corrente alternata richiede 5 ore. Le due motorizzazioni Phev rappresentano una sorta “ponte” verso la Range Rover full electric il cui arrivo sul mercato è previsto per il 2024.

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Sabato 27 Novembre 2021 - Ultimo aggiornamento: 29-11-2021 12:57 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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