
Filante Record 2025, il “dimostratore” tecnologico di Renault per raggiungere nuovi limiti di efficienza

Renault a Rétromobile 2025: tra passato e futuro, un viaggio nelle icone della Marca

Rétromobile, Renault Filante Record 2025: il futuro dell’efficienza elettrica prende forma

Auto dell'Anno, la Renault fa doppietta: in oltre 60 anni di storia solo un altro costruttore aveva vinto due volte di fila
C’era una volta l’automobilismo degli anni ruggenti, quello dominato dal mito della velocità e che, in modo quasi intuitivo ma ardente di passione, andava alla ricerca di limiti prestazionali mai raggiunti da mezzi terrestri. A quell’antica ricetta sembra ispirarsi la Renault Filante Record 2025, prototipo studiato dalla casa francese insieme a Ligier Automotive per andare a caccia delle prestazioni che sono fondamentali per l’automobile del futuro, ovvero l’efficienza e l’autonomia.
Tuttavia l’ispirazione al passato è ben presente nello stile che ricorda le auto da corsa o concepite per stabilire record di velocità, in particolare tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. Renault, in virtù della propria tradizione, ha potuto attingere direttamente al proprio passato, in particolare alla 40 CV de Record che nel 1925 stabilì molti primati: record mondiale delle 3 ore, dei 500 km e delle 500 miglia e della 24 ore, ottenuto l’anno successivo, con 4.167,578 km percorsi alla media di 173,649 km/h.
Ci furono dopo la Nervasport des Records, che il 4 e 5 aprile 1934 conquistò nove record internazionali e tre mondiali, tra cui quello delle 48 ore con 8.037 km percorsi ad una media di 167,445 km/h, la Étoile Filante, ispirata al mondo dell’aeronautica come molte altre vetture della sua epoca, che il 5 settembre 1956 sul lago salato di Bonneville, nello stato americano dello Utah, raggiunse 306,9 km/h sul chilometro lanciato e 308,85 km/h su un tratto di 5 km.
Pezzi di una storia iniziata 100 anni fa e che oggi viene trasfusa in un nuovo prototipo che la riprende anche nei nomi, ma è un concentrato della tecnologia dei nostri giorni e che ritroveremo sulle automobili dei prossimi anni. È una monoposto lunga 5 metri e 12 e altra solo 1,19 metri che punta tutto sulla riduzione della resistenza aerodinamica e del peso, contenuto in soli 1.000 kg.
Le forme, che si potranno vedere dal vivo al Salone Rétromobile di Parigi dal 5 al 9 febbraio 2025 non sono quelle definitive perché, al momento, sono il frutto delle simulazioni svolte al computer attraverso l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale e tra un paio di mesi inizierà il lavoro di ottimizzazione alla galleria del vento partendo da una base che è un mix di spettacolarità, retrò e efficienza.
Sono un tributo al passato l’abitacolo arretrato e la forma affusolata del corpo vettura attorno al quale i flussi d’aria possono scorrere liberi grazie ai bracci delle sospensioni push-rod carenati e ai parafanghi separati che avvolgono le ruote. Anche quest’ultime hanno un profilo ottimizzato con coperture lenticolari, cerchi da 19”, larghezza ridotta e che minimizzano la pressione a terra degli pneumatici.
Le gomme contano per il 20% sulla resistenza totale di una vettura e per la loro ottimizzazione i tecnici della Michelin hanno lavorato sui materiali per diminuire la dissipazione dell’energia, e la struttura per migliorare la planarità con la strada e ricavare una copertura stretta quanto più possibile. In questo modo, il coefficiente di pressione sul terreno è sceso d 6,5 a 4,5 kg/tonnellata.
L’Intelligenza Artificiale è stata utilizzata anche per la progettazione della struttura utilizzando materiali leggeri come la fibra di carbonio, l’acciaio ultraresistenziale e l’alluminio anche attraverso l’adozione dello Scalmalloy, una lega di alluminio, Scandio e manganese che permette di ottenere caratteristiche meccaniche superiori e la possibilità di impiego per la manifattura additiva o stampa 3D.
In questo modo si riducono gli sprechi e la progettazione ha potuto seguire la logica dell’ottimizzazione topologica, ovvero mettendo la giusta quantità di materiale solo dove è necessario per garantire solidità e prestazioni. Anche l’utilizzo delle viti a vista risponde ad un criterio funzionale che si trasforma in particolare estetico perfettamente in linea con lo spirito della Filante Record 2025.
Molto interessante è anche il lavoro di ottimizzazione svolto per l’abitacolo, l’interfaccia uomo-macchina e la batteria. Quest’ultima ha una capacità di 87 kWh ed è derivata dalla Scenic, ma ha il carter in carbonio e una struttura cell-to-pack (celle non ripartite in moduli) che ne minimizza la larghezza visto che il prototipo è largo soli 1,71 metri, quanto un’attuale vettura di segmento A.
Tale fattore risulterà fondamentale sulle auto elettriche del futuro per trovare l’equilibrio dimensionale migliore tra lunghezza, larghezza, passo e altezza ottimizzando aerodinamica, stile, spazio interno, dimensioni della batteria, disposizione dei componenti e infine peso. A questo proposito, c’è ancora molto da fare per la batteria che pesa 600 kg, ovvero il 60% dell’intero veicolo.
L’abitacolo è come quello di una Formula con il pilota semidisteso su un sedile a forma di amaca in tessuto teso e supporti realizzati in carbonio rivestito di materiale tecnico. Il display della strumentazione è ultrasottile, protetto da una bolla e si trova al centro del volante a corna rovesciate, in Scalmalloy stampato in 3D, che incorpora i comandi per acceleratore, freni e sterzo, tutti by-wire.
Per lo sterzo, in particolare, l’azionamento elettrico delle ruote anteriori è indipendente e, al contrario dei sistemi attuali, fa a meno del piantone. Sul volante c’è anche l’insolito cruise control e può essere sollevato per facilitare l’ingresso e l’uscita del pilota. Per ridurre il peso è stato ideato un sistema di circolazione dell’aria dinamico che non ha bisogno di ventola e climatizzatore per il ricambio.
L’assenza di comandi meccanici permette di avere meno vincoli per l’architettura del veicolo e la perfetta comunicazione di tutti gli elementi dei sistemi di propulsione e di controllo dell’autotelaio grazie alla trasmissione veloce dei dati, ad attuatori elettrici, alla centralizzazione del calcolo e all’unificazione del software. Anche in questo il prototipo Renault contiene elementi del prossimo futuro.
Ma la Filante Record 2025 non sarà un semplice oggetto da salone. Entro il primo semestre dell’anno infatti sarà impegnata infatti nell’onorare il proprio nome, andando alla ricerca di nuovi limiti che riguardano l’efficienza, dunque per quel che riguarda i consumi e le percorrenze ottenibili con la batteria di bordo, sostenendo l’immagine di un costruttore che crede non da oggi nell’elettrificazione.