Una parte della gamma Renault E-Tech

Renault spinge sul piano E-TECH. Ricerca Ipsos per la Casa francese: gli italiani favorevoli all’elettrico

di Sergio Troise
  • condividi l'articolo

ROMA - C’è stato un tempo, ormai remoto, in cui si dibatteva sulla “rivalità” tra benzina e diesel. Oggi lo scenario è ben diverso: il tema del giorno è la crescita delle motorizzazioni ibride e 100% elettriche, una crescita legata agli investimenti in ricerca e sviluppo fatti dalle principali case automobilistiche, alla quantità di nuovi modelli arrivati rapidamente sul mercato e all’affermarsi, su scala quasi planetaria, di una coscienza ambientalista sempre più radicata.

E’ in questo contesto che in Europa si sono imposti autentici fenomeni di crescita del mercato green, come quelli registrati in Norvegia (nel 2020 le auto elettriche nel piccolo Paese nordeuropeo hanno raggiunto la quota record del 54,3%) e boom di vendite come quelli ottenuti da Renault, leader in Europa (e in Italia) con la piccola Zoe a zero emissioni, grazie alla tecnologia E-TECH, l’”arma totale” con cui la Casa francese mira ad avere, entro il 2025, la gamma più “verde” d’Europa.

In Italia, com’è noto, siamo indietro nella diffusione delle colonnine di ricarica, necessarie sia per le full electric sia per le ibride plug-in, e avanzano a singhiozzo le politiche di sostegno al mercato con incentivi e sgravi fiscali. Eppure una ricerca commissionata a Ipsos proprio da Renault Italia, leader anche nel nostro Paese del mercato delle auto elettriche e ibride plug-in, ha svelato una insospettabile attenzione al tema: nonostante tutto, gli italiani sono favorevoli all’accelerazione della transizione verso la mobilità elettrica, e l’attenzione al tema risulta essere addirittura più forte che negli altri Paesi europei oggetti del sondaggio (Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna). A sorprese, dal sondaggio è emerso che 2 italiani su 3 pensano che la loro prossima auto sarà ibrida, e 1 su 3 che sarà full electric. Chi l’avrebbe mai detto!

Il sondaggio, che ha interessato i 5 mercati più importanti d’Europa e coinvolto un campione di 1000 persone, ha rivelato dunque che gli italiani si dichiarano per il 35% inquieti per il cambiamento climatico, collocato al primo posto tra le questioni che maggiormente li preoccupano: assieme all’Inghilterra, infatti, l’Italia risulta essere il Paese che più ha percepito e, probabilmente, apprezzato i miglioramenti climatici registrati durante il lockdown (62% contro il 56% della media europea). E ancora: il sondaggio Ipsos ha rivelato che gli Italiani sono anche i primi che vedono nello sviluppo di modalità di trasporto meno inquinanti la soluzione prioritaria da mettere in campo per combattere il riscaldamento globale (49% contro il 41% della media dei G5).

“Per questo motivo – spiega Diego Persali, di Ipsos, gli italiani sono tra i principali sostenitori dei veicoli elettrici e ibridi. Secondo il 79% degli intervistati ritengono che non rappresentino una moda passeggera, ma denotino piuttosto una profonda trasformazione nel modo di spostarsi in auto”. Dal sondaggio è emerso, inoltre, che gli Italiani si sentono coinvolti in prima persona in questo processo di trasformazione: uno su due, come detto, pensa che la prossima auto a breve termine possa essere un’auto elettrica e addirittura due su tre pensano possa essere un’auto ibrida (i valori più elevati tra tutti i Paesi del G5). Coerentemente, la prima motivazione all’acquisto dei veicoli elettrici o ibridi è associata alla riduzione delle emissioni inquinanti (46%, secondi solo ai tedeschi). La seconda motivazione è invece la riduzione della spesa per il carburante (43%).

E’ in questo contesto che Renault Italia ha organizzato un evento mediatico, svoltosi necessariamente da remoto, per fare il punto sui successi commerciali finora ottenuti con la gamma E-TECH (auto ibride ed elettriche) e sottolineare una volta di più l’importanza attribuita al piano Renaulution, presentato il 14 gennaio scorso dal presidente e amministratore delegato Luca De Meo, che prevede 24 lanci di prodotti entro il 2025, di cui la metà nei segmenti C e D, e almeno 10 veicoli elettrici, oltre alla creazione di 4 Business Unit (Renault, Dacia-Lada, Alpine e Mobilize).

I vertici della filiazione italiana della Casa francese, in testa il direttore generale Eric Pasquier, hanno ricordato dunque che il marchio della losanga ha conquistato nel 2020 la leadership sul nostro mercato dei veicoli elettrici ed ibridi plug-in, e che il Gruppo Renault ha raggiunto gli obiettivi della normativa CAFE (Autovetture e Veicoli Commerciali). “Nonostante il mercato automotive italiano sia stato particolarmente colpito dalla crisi sanitaria - è stato ricordato - nel 2020 il mercato elettrico ha registrato una crescita del 187% (autovetture + veicoli commerciali) e, su questo mercato, Renault ha affermato la sua leadership con 6.960 immatricolazioni ed una quota di mercato del 20,7%”.

Il veicolo a zero emissioni più venduto è stato ZOE, che ha moltiplicato le vendite fino a raggiungere 5.424 unità, mentre in soli 3 mesi dal lancio Twingo Electric ha fatto registrare 1.172 immatricolazioni, classificandosi all’interno della Top 10. Nel mercato dei veicoli commerciali elettrici, inoltre, Kangoo Z.E. è stato il veicolo più venduto, con 257 immatricolazioni ed una penetrazione del 22,7%. Renault ha lanciato una forte offensiva anche sul fronte dei veicoli ibridi plug-in e ha rapidamente conquistato una posizione di vertice con la Captur, che ha totalizzato, in appena 4 mesi, 3.455 immatricolazioni, classificandosi nella Top 3 di questo mercato.

Al momento sono 8 i modelli della gamma E-TECH, tra 100% elettrici, full hybrid e plug-in hybrid. Ma, come detto, il piano Renaulution prevede una crescita esponenziale, con almeno 14 new entry entro il 2025, di cui sette 100% elettriche e 7 ibride, nei segmenti C e D. Più in dettaglio, il piano prevede il lancio di due nuovi modelli per il segmento D tra il 2023 e il 2024, di 5 per il segmento C e di altrettanti per il B tra il 2021 e il 2025, mentre ci si ritirerà dal segmento A, con la scomparsa della piccola Twingo. L’ambizione è che il 45% delle vendite sia generato in segmenti di fascia più alta rispetto a quanto avviene oggi.

Al di là delle novità di prodotto, Renaulution rappresenterà la modernità e l’innovazione nell’industria automotive, ma anche nei servizi relativi ai settori energia, tecnologia e mobilità. L’obiettivo dichiarato è imporsi come leader dell’elettrificazione entro il 2025, sfruttando sempre più le esperienze in Formula 1 e le attività di ricerca e sviluppo dei propri ingegneri. In questo quadro verrà potenziato l’“Electro Pole”, nel Nord della Francia, con l’obiettivo di raggiungere la maggiore capacità di produzione di veicoli elettrici del Gruppo al mondo; verranno sviluppate joint-venture per l’idrogeno e le celle a combustibile e verrà perseguito l’obiettivo del mix più verde d’Europa.

Tra i progetti più interessanti c’è sicuramente quello svelato di recente, dedicato alla reinterpretazione in chiave moderna della R5. Per ora è soltanto una show car, ma rappresenta plasticamente quello che sarà il nuovo corso di Renault. Ne ha parlato Olivier Brosse, capo dell’ingegneria Renault e membro del comitato strategico di Revolution, spiegando che “questa show car è la più moderna interpretazione di uno stile retrò, destinata a diventare un’auto elettrica di serie, pratica e accessibile, come lo fu la R5 del secolo scorso”.

Brosse non ha concesso molte anticipazioni, ma è certo che la R5 del nuovo secolo nascerà sulla piattaforma CMF-B EV sviluppata con Nissan e che tradurrà al meglio la storia Renault. “Dobbiamo definire ancora i dettagli, ma certamente sarà un’auto elettrica urbana accessibile a tutti. Ovviamente il prezzo non può essere ancora definito, però posso dire che potrebbe collocarsi fra quello della Twingo e della Zoe”.

La R5 del futuro – sarà bene sottolinearlo – è soltanto uno dei temi caldi sul tappeto, ma in casa Renault, come abbiamo visto, è in atto un’autentica svolta mirata all’elettrificazione, che deve fare i conti non solo con il mercato e con la concorrenza, ma anche con le normative sempre più stringenti in materia di emissioni. E su questo fronte il capo degli ingegneri Renault ha le idee chiare: “Stiamo lavorando sul cambio delle normative, e possiamo dire sin da ora che l’Euro7 porrà fine al termico non elettrificato. Addirittura – aggiunge - alcuni degli attuali ibridi potrebbero non passare ad Euro7. Resteranno comunque i motori termici elettrificati, con evoluzioni dei nostri ibridi attuali, con 48 Volt e doppie unità. Si parte da quanto lanceremo sui nuovi modelli Arkana e Captur e poi, nonostante certe oggettive difficoltà, andremo avanti, consapevoli che noi di Renault siamo già ben preparati”.

  • condividi l'articolo
Sabato 30 Gennaio 2021 - Ultimo aggiornamento: 01-02-2021 12:26 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti