La nuova Renault Zoe

Renault, arriva Zoe: il terzo atto del gioiello elettrico. L’autonomia sale a 390 km

di Giampiero Bottino
  • condividi l'articolo

PARIGI - La Renault Zoe, bandiera tecnologica del marchio della Losanga, ribadisce la sua vocazione pionieristica con il dichiarato obiettivo di conservare – e magari di rafforzare – il ruolo di vettura al 100% elettrica più venduta in Europa, dove dal lancio nel 2013 (dopo la presentazione ufficiale in pompa magna al Salone di Parigi dell’anno precedente) ha già conquistato più di 150.000 clienti. Adesso la city car a emissioni zero debutta con le vesti della terza generazione, in un arco di tempo – sei anni – addirittura inferiore al ciclo di vita normalmente attribuito a una sola generazione di un’auto convenzionale, che viene mediamente quantificato in 7-8 anni. È un segno dei tempi e dei ritmi – in precedenza neppure immaginabili – assunti dall’evoluzione tecnologica della propulsione a batterie, ma anche della fiducia che il marchio francese nutre per questa tipologia di alimentazione e che il responsabile Vendite e Marketing veicoli elettrici Emmanuel Bouvier ha ribadito durante l’anteprima parigina della nuova Zoe. Non va infatti dimenticato che nel listino Renault sono presenti ben cinque modelli a emissioni zero.
 

 

Un pokerissimo che nessun competitor può finora eguagliare e che coinvolge sia le vetture – oltre a Zoe, ci sono la più grande Fluence e l’originale «motocicletta a 4 ruote » Twizy – sia i veicoli commerciali leggeri con il Kangoo e il Master in versione Z.E., senza contare l’urban crossover City K-Ze presentato all’ultimo Salone di Shanghai, che arriverà in Cina entro l’anno ma con la prospettiva di un futuro globale. Un futuro nel quale, ricorda lo stesso Bouvier, la famiglia è destinata a crescere ancora con due nuovi modelli attesi entro il 2022 e caratterizzati da inedite configurazione di carrozzeria, nell’ambito di una più ampia strategia che punta a una presenza delle Renault elettriche in tutti i principali segmenti del mercato continentale.

Per quanto riguarda la nuova Zoe, il cambiamento risulta evidente al primo sguardo, grazie al look diventato più moderno e deciso rispetto a quello più sinuoso, ma dalla personalità non eccelsa, della generazione precedente. Il diverso temperamento della vettura trova espressione sia all’esterno, dove si notano i proiettori full Led ora caratterizzati dalla tipica firma luminosa Renault a forma di C, sia nell’abitacolo nel quale due grandi schermi – il cruscotto digitale di fronte al guidatore e il display centrale flottante del sistema di infotainment, entrambi con funzioni specifiche per le auto elettriche – e il disegno della plancia ripropongono l’elegante e tecnologica funzionalità già apprezzati nell’ultima generazione della Clio ormai pronta al debutto commerciale.


L’evoluzione stilistica viaggia di pari passo con quella delle perfomance, a cominciare dall’autonomia che grazie alla nuova batteria Ze 50 è cresciuta di oltre il 20%, raggiungendo i 390 km calcolati secondo il nuovo, e più vicino alle reali condizioni marcia, standard di prova europeo Wltp. Anche se per valutarne le effettive prestazioni bisognerà attendere la presentazione dinamica in programma entro la fine dell’anno per un avvio delle consegne all’inizio del 2020 (con un listino non ancora definito), la Zoe III promette bene anche sul piano del piacere della guida che per molti è il tallone d’Achille delle auto elettriche.
Rispetto alla generazione precedente, infatti, è aumentata la velocità massima – ora di 140 km all’ora – alla quale si aggiunge la maggiore brillantezza dovuta ai 245 Nm di coppia e ai 135 cv erogati dal nuovo motore, che affianca la versione da 110 cv introdotta un anno fa garantendo un’accelerazione 0-100 in meno di 10 secondi. Non è un tempo da sportiva Doc, ma è più che adeguato per le esigenze di una city car che tra l’altro promette sensazioni di guida più vicine (o quanto meno non troppo lontane) a quelle di un propulsore termico grazie all’inedita modalità B-Mode che libera – o quasi – il conducente dalla necessità di utilizzare il pedale del freno e crea un più sensibile (ed entro certi limiti appagante) effetto freno-motore. Anche se la sua priorità è quella di rendere la guida più semplice e rilassante, soprattutto in città o in caso di rallentamenti.


Una novità di rilievo è la presa Combo, nascosta come al solito sotto la losanga circondata da un profilo blu che le conferisce un suggestivo effetto olografico: sollevando il badge, si scopre la classica presa Tipo 2 per la ricarica in corrente alternata fino a 20 kW, alla quale però si affianca un’altra presa a 2 poli per la ricarica rapida in corrente continua fino a 50 kW. La Zoe diventa così la prima auto elettrica di prezzo accessibile – anche se non ancora definito – ad assicurare la compatibilità con tutte le modalità di ricarica. Una versatilità confortante in un mondo come quello dell’automobile, che anche quando affronta il delicato (e decisivo) tema della mobilità del futuro si conferma piuttosto allergico a qualsiasi tentativo di standardizzazione.
 

  • condividi l'articolo
Lunedì 2 Settembre 2019 - Ultimo aggiornamento: 04-09-2019 18:05 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti