La Seat Ibiza esposta a Padova

Seat protagonista a Padova con l’Ibiza entrata nella storia e i concept elettrici che guardano al futuro

di Sergio Troise
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PADOVA - Quando si mette piede negli spazi espositivi della Fiera di Padova per il Salone Auto e Moto d’Epoca ci si trova immersi in una affascinante realtà fatta di storia, cultura, passione, tra veicoli d’ogni tipo (auto sportive, piccole utilitarie, berline, coupé, familiari, granturismo, van, furgoni, scooter, moto…), oggetti più o meno pregiati che hanno scritto la storia della motorizzazione, ne rappresentano l’evoluzione e, spesso, si rivelano autentici oggetti del desiderio per appassionati collezionisti o semplici sognatori. Certo, marchi pregiatissimi come Bentley, Ferrari, Maserati, Mercedes, Porsche, conquistano la scena, ma non mancano presenze di altro tipo, capaci comunque di attirare l’attenzione con “argomenti” interessanti, ovvero con automobili di ieri, di oggi e di domani indissolubilmente legate da quel fil rouge che tiene insieme tradizione e innovazione.

In questo campo una delle protagoniste più in vista dell’edizione numero 36 del Salone di Padova è la Seat, casa spagnola un tempo legata alla Fiat (ricordate la Marbella gemella della Panda, o la Ronda derivata dalla Ritmo?), dal 1985 parte integrante del gruppo tedesco Volkswagen. Guidata dall’italiano Luca De Meo, ex punta di diamante dei Marchionne Boys, oggi la Seat è una multinazionale con sede a Martorell (Barcellona) che esporta l’80% della produzione, è presente in 80 paesi di 5 continenti e incrementa costantemente le vendite: nel 2018 ha totalizzato 517.600 consegne, la cifra più alta mai registrata nei 68 anni di vita dell’azienda, e nel 2019 si avvia verso un altro record, avendo toccato nei primi 9 mesi 454.800 unità vendute (+9,4%) grazie anche a un settembre da primato (43.200 unità, +37% rispetto al corrispondente mese del 2018).

La casa spagnola ha scelto dunque il Salone di Padova (con Essen e Parigi uno dei tre eventi più importanti d’Europa, visitatissimo anche dagli stranieri) per celebrare i 35 anni del suo modello di punta, l’Ibiza, per far sapere che presto verrà aperto al pubblico il proprio museo (se ne occupa Isidre López Bárdenas, responsabile della collezione auto storiche di Seat) e per mostrare – in uno degli stand più grandi e vistosi della fiera patavina – ciò che a Martorell si sta facendo per rendere sempre più forte e credibile la storia di Seat e del giovanissimo marchio Cupra.

La decisione di allestire a Padova uno stand esclusivo, in grado di mettere in mostra passato, presente e futuro dei marchi spagnoli, è nata dalla consapevolezza che Seat è un’azienda con un solido passato alle spalle, in grado di protrarre ancora a lungo il successo di un’auto come l’Ibiza, ma anche di guardare al futuro con la consapevolezza di avere tutto ciò che serve per andare incontro alle esigenze del mondo che cambia e delle nuove generazioni di automobilisti. Illuminante, in proposito, ciò che ha tenuto a dire il direttore di Seat Italia, Pierantonio Vianello, ricordando che “il marchio Seat è quello con la clientela più giovane del mercato” e che “la Leon viene acquistata quasi esclusivamente da millennials”.

In questa ottica s’inquadra anche la nascita, due anni fa, del marchio Cupra, mirato alla realizzazione di auto capaci di offrire prestazioni migliori e di avvicinare le auto spagnole alla classe premium. “Un gruppo di appassionati dipendenti di Seat – ha raccontato Vianello - ha lavorato al progetto Cupra con l’obiettivo di creare qualcosa di nuovo, che vada oltre le semplici versioni sportive delle auto di serie e metta l’azienda in condizione di creare prodotti in grado di distinguersi per capacità d’innovazione. L’impegno nel motorsport con le Cupra ci ha regalato soddisfazioni e visibilità, e lo stesso avverrà con lo sviluppo dell’auto elettrica, che ci vedrà impegnati anche con il marchio Cupra, che è in piena crescita, avendo appena registrato più 75% tra gennaio e settembre, con 18.700 unità vendute”.

La sfida sul fronte delle emissioni zero è partita con la Seat el-Born, concept di vettura compatta due volumi con autonomia di 430 km, esposta nello stand di Padova su una piattaforma girevole accanto alla Cupra Tavascan, concept mostrato per la prima volta al pubblico italiano dopo l’anteprima al Salone di Francoforte del settembre scorso: caratterizzata da uno stile di forte personalità, con linee eleganti e pulite, promette di esaltare bellezza ed eleganza, ma soprattutto di muoversi a emissioni zero grazie a due motori elettrici capaci di autonomia prolungata.

Ma se è vero che i concept proiettati nel futuro stupiscono per i contenuti d’innovazione, è pur vero che il fascino delle auto storiche è componente essenziale di “Auto e Moto d’Epoca”. E nello stand Seat, come detto in apertura, ha recitato per la prima volta il ruolo di star l’intramontabile Ibiza (oltre 5,4 milioni di unità prodotte). Sotto i riflettori di Padova è stato esibito il primo modello sviluppato da Seat come società indipendente, ovvero l’Ibiza presentata al Salone di Parigi nel 1984. Quel momento – vale la pena ricordarlo - diede il via a una popolarità che, giunti alla quinta generazione, continua ancora oggi: Ibiza è infatti la vettura del marchio spagnolo da più tempo sul mercato nonché il modello Seat più venduto di sempre (la quinta generazione ha raggiunto fino ad agosto 2019 un totale di 276.748 unità).

Al successo della compatta spagnola hanno contribuito in molti, ma è stato di fondamentale importanza il ruolo rivestito da due designer italiani come Giorgetto Giugiaro e Walter de Silva, i quali hanno firmato rispettivamente la prima e la terza generazione prima che il compito venisse affidato a Luc Donckerwolke, creatore della quarta (2008) e infine ad Alejandro Mesonero-Romanos, attuale responsabile del design di Seat e Cupra.

“Fu un processo lungo e complesso” ha raccontato a suo tempo Giugiaro, ricordando gli anni in cui l’obiettivo era essere leader nel segmento attraverso lo sviluppo di un prodotto nettamente diverso, mai creato prima dal brand spagnolo. “Con il tempo Ibiza è diventata il modello più carismatico del marchio, e se ciò è avvenuto lo si deve alle proporzioni della vettura, alla semplicità della sua architettura e a un look elegantemente sportivo”. La seconda generazione di Ibiza, sempre firmata dal designer italiano, introdusse forme più arrotondate, pur senza staccarsi troppo dagli stilemi della prima generazione.

Quando, nel 2002, Walter de Silva firma il design della terza generazione, introduce uno stile ancor più accattivante, caratterizzato dall’agilità di un modello che a suo modo di vedere “rappresenta il cuore del marchio”. Il designer italiano ha descritto l’Ibiza come “una risposta al desiderio di molti giovani di avere un’auto che sia sportiva e funzionale allo stesso tempo”. E su questa direttrice è proseguita l’opera dei designers succedutisi alla guida dello stile Seat.

Il racconto del successo Ibiza è stato affidato, nello stand patavino, a tre auto: la 1.5 GLX del 1984, la SXI del 1988, e la Ibiza-Cupra del 1996. La prima – è stato ricordato con orgoglio – fu un modello per l’epoca rivoluzionario, in grado di racchiudere lo spazio e il comfort di segmenti superiori in una carrozzeria di soli 3,5 metri, alla cui nascita parteciparono, oltre a Giugiaro, la Karmann per l’industrializzazione e la Porsche per i propulsori. La Casa tedesca collaborò attivamente anche alla SXI arrivata quattro anni dopo, accentuando la sportività dell’auto con interventi mirati sul motore 1.5 battezzato proprio “System Porsche”: adottava per la prima volta l’iniezione elettronica e sviluppava 100 cavalli. La tendenza a privilegiare sportività e prestazioni venne ripresa nel 1996 con la Ibiza Cupra, terza reginetta dello stand padovano e primo modello Cupra della storia: nacque per celebrare la prima delle tre vittorie consecutive del marchio nel World Rally Championship (classe 2 litri).

L’interpretazione odierna della sportività passa per l’Ibiza FR, interpretazione odierna degli stilemi da sempre alla base della best seller spagnola, esposta nello stand di Padova tra le storiche e le futuristiche realizzazioni della casa barcellonese. Tra queste la succitata el-Born, concept di vettura 100% elettrica del marchio Seat, basata sulla pionieristica piattaforma MEB del gruppo Volkswagen e ispirata, in primis nel nome, a una delle zone più iconiche e creative di Barcellona. “Un’ispirazione per designer e ingegneri e perfetto connubio di sportività e tecnologia elettrica all’avanguardia” ha osservato il direttore di Seat Italia, Pierantonio Vianello, confermando che il concept visto per la prima volta nel marzo scorso a Ginevra diventerà un’auto di normale produzione nel corso del 2020 e verrà commercializzata, con ogni probabilità, ad un prezzo inferiore ai 30.000 euro. La el-Born – vale la pena ricordarlo – sarà un’auto compatta (paragonabile per dimensioni e vocazione alla Nissan Leaf) con potenza di 204 cavalli, autonomia di 420 km, tempi di ricarica di 47 minuti per l’80% dell’energia e guida autonoma di livello 2.

Ma le novità della Casa di Barcellona non finiscono qui. Se da un lato l’Ibiza ha fatto da spartiacque nella storia del marchio, rendendo possibile l’evoluzione che consente oggi di toccare con mano un modello come el-Born, il successo della sua declinazione Cupra, diventata presto sinonimo di prestazioni e sportività, ha dato il via a una seconda storia, culminata in un brand di successo, indipendente e con una propria identità. E il marchio Cupra, come detto, è stato esibito a Padova sia per rendere omaggio alle proprie origini, sia con l’obiettivo di proseguire un racconto che oggi intende esaltare una nuova concezione di sportività.

Ne è un chiaro esempio l’Ateca, che con i suoi 300 cv e il suo design ha dato il via a questo nuovo capitolo del racconto strizzando l’occhio agli appassionati di automobili con prestazioni e dotazioni finora riservate soltanto ai marchi premium, ma lo è soprattutto la succitata show-car Cupra Tavascan, autentica superstar dello stand allestito a Padova, dove è stata mostrata per testimoniare al meglio l’evoluzione del design in funzione dell’aerodinamica e la ridefinizione delle prestazioni in un nuovo mondo caratterizzato dall’elettrificazione dei Suv-coupé a trazione integrale.

Nel caso della Cupra Tavascan, infatti, le linee curve e spigolose della carrozzeria, lo spazio abbondante e la versatilità si sposano con le alte prestazioni e con una innovativa tecnologia di propulsione, rendendo il nuovo modello un manifesto del brand orientato a sfruttare il potere della mobilità a emissioni zero anche a bordo di un veicolo sport utility. La motorizzazione è affidata a due motori elettrici (uno montato avanti, l’altro dietro) per una potenza complessiva di 306 cv, autonomia di 450 km (WLTP) e ricarica in 30 minuti. Meglio ancora farà la Cupra da corsa full electric, ovvero la E-Racer, prima turismo da competizione completamente elettrica, per la quale è stata annunciata una potenza oscillante tra 402 e 680 cv, velocità massima di 270 km/h, accelerazione 0-100 in 3,2 secondi e 8,2 per toccare i 200.

 

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Lunedì 28 Ottobre 2019 - Ultimo aggiornamento: 14-11-2019 15:02 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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