Dopo le numerose sperimentazioni della convergenza tra umanità e macchine, il passaggio alla Società 5.0, più sostenibile, resiliente e umano-centrica, si appresta a investire anche gli aspetti del quotidiano in cui questa appare ancora meno avanzata. La collaborazione tra una leva fortemente umana e una tipicamente tecnologica sta raggiungendo, infatti, livelli senza precedenti aprendo nuove frontiere nell’innovazione e nel progresso sociale.
È bene ricordare che non può esistere alcuna evoluzione che, al suo interno, non sappia integrare armonicamente sviluppo tecnologico, ambientale e sociale ed è proprio a livello sociale che, nel settore dell’automotive e della mobilità, l’evoluzione alla Società 5.0 produrrà gli effetti più inaspettati. Congiuntamente a una spinta al green-making e alla digitalizzazione delle nostre abitudini, il nuovo sistema di mobilità punta in particolar modo un miglioramento della qualità della vita. In questo nuovo traguardo evolutivo dell’essere umano, infatti, anche le infrastrutture per la mobilità devono assumere la qualifica di Smart ed essere dunque capaci di assicurare, oltre a degli evidenti benefici sociali, accessibilità, flessibilità, integrazione, efficienza, sicurezza e tecnologie pulite, i principi che in BIP, una delle principali società di consulenza strategica con oltre 5.500 persone in tutto il mondo, sono stati individuati come i fondamentali della Smart Mobility. Quest’ultima, che combina perfettamente l’esigenza di rendere gli spostamenti meno inquinanti, ridurre il traffico e creare dei flussi intelligenti, si interseca con altri due processi smart della nostra contemporaneità: la Smart Economy come studio di esperienze di consumo sempre più impattanti ed esperienziali e la messa a punto di nuovi ecosistemi integrati sotto il nome di Smart Urban Spaces.
Su ispirazione del modello della sharing economy, condividere gli autoveicoli e definire la MaaS (Mobility as a Service) sono le due tendenze emergenti della mobilità del futuro, che sembra assumere diverse declinazioni. Il fenomeno del Ridesharing, per esempio il carpooling, parte dalla risorsa dei sedili vuoti nelle automobili; il Car o Bike Sharing consente a individui e aziende di noleggiare auto o biciclette per un periodo limitato di tempo; infine, la progettazione di Servizi On Demand ha reso più competitivo il mercato dei taxi, permettendo di noleggiare un’auto tramite comode applicazioni digitali. Sono tutte diverse sfumature di una propensione, sul piano nazionale e internazionale, a dei nuovi mezzi di micromobilità che tengono insieme la natura ecologica e silenziosa del trasporto e l’attenzione allo stile da parte di giovani e lavoratori.
È proprio a queste due categorie che il futuro dell’automotive guarda maggiormente e, infatti, se da un lato l’elettrificazione dei veicoli contribuisce a un taglio dell’inquinamento ambientale, dall’altro, è responsabile di un notevole risparmio sui costi del carburante e, di conseguenza, di maggiore interesse per le nuove generazioni.
Un’ultima tendenza che vale la pena sottolineare riguarda la guida autonoma che sta interessando sempre più tanto le case automobilistiche tradizionali quanto le giovani startup tecnologiche e che risponde perfettamente alla duplice esigenza di un servizio commerciale di trasporto autonomo e di una comoda gestione tramite app.
Ma non è solo l’offerta dei modelli sul mercato a subire delle graduali trasformazioni: è sul piano sociale che si verifica un cambiamento poco evidente, ma permanente e altamente collettivo. Dalla pianificazione di un percorso basata esclusivamente sulla destinazione finale a un nuovo modo di intendere il viaggio e gli spostamenti, tenendo presente le preferenze sul mezzo da utilizzare e le diverse opportunità di movimento che un agglomerato urbano può offrire, è proprio questo il futuro delle nostre abitudini di mobilità e spostamento.
“La V edizione de Il Verde e il Blu Festival è un’occasione di riflessione sulla necessità di rafforzare gli investimenti nell’innovazione digitale, a condizione che alla base vi sia una costante ricerca della sostenibilità economica, ambientale e sociale. Soltanto stimolando la partecipazione attiva delle persone al cambiamento, delineando in modo inclusivo il passaggio a un’Hyper Smart Society e intervenendo sul piano regolatorio e istituzionale per coordinare tutte le iniziative, anche grazie alla ricerca nel campo della mobilità, le nostre città cambieranno volto, più sostenibili, virtuose, intelligenti. In una parola, Smart.” – afferma Alberto Idone, CEO di BIP, ideatrice e promotrice de Il Verde e Il Blu Festival*.
* Dal titolo “Buone idee per il futuro del pianeta”, le tre giornate si articoleranno in dibattiti, incontri e talk show con esperti e relatori per esplorare il tema della sostenibilità e della sinergia con la trasformazione digitale, volta alla creazione di una società più resiliente e umanocentrica. Gli appuntamenti della prima giornata, mercoledì 8 ottobre, si terranno a Roma presso Palazzo Wedekind; a Milano, il MUDEC ospiterà la seconda giornata di lavori, mercoledì 9 ottobre; infine, il Volvo Studio Milano aprirà le sue porte per accogliere le iniziative dell’ultima giornata, giovedì 10 ottobre.