L'immagine della Model 3 con il guidatore seduto sul sedile posteriore

Tesla, arrestato guidatore di Model 3, era seduto dietro e non al volante. Sistema Autopilot di nuovo sotto accusa

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SAN FRANCISCO - Tesla e il suo sistema Autopilot sono finiti ancora nei notiziari delle grandi catene televisive Usa e, a cascata, nei giornali e nei social per l’irresponsabile comportamento del proprietario di una Model 3 che su un’autostrada nella baia di San Francisco viaggiava comodamente seduto sul divano posteriore mentre al volante non c’era nessuno. Dopo numerose segnalazioni arrivate al 911 da altri automobilisti, una pattuglia in moto della California Highway Patrol si è accostata alla Tesla e ha visto (e fotografato) Param Sharma, 25 anni, mentre compiva questa bravata viaggiando sull’Interstate 80 attraverso il San Francisco-Oakland Bay Bridge. Nonostante Sharma abbia tentato di dissimulare il reato spostandosi al volante per fermare l’ auto all’alt intimato dagli agenti, è scattato l’arresto immediato per guida pericolosa.

Ora - sottolineano i media Usa - resta da stabilire che la Tesla Model 3 stesse utilizzando il sistema Autopilota che richiede comunque una presenza al volante - e mantenere l’auto centrata nella sua corsia e ad una distanza di sicurezza dai veicoli che la precedono - oppure facesse ricorso alla modalità Full Self-Driving. Tesla sta consentendo infatti ad un numero limitato di proprietari di testare il suo sistema di guida autonoma di livello superiore, ma non è chiaro se Sharma fosse uno di loro. Tesla, riferendosi all’accaduto, ha affermato sul suo sito Web che entrambi i sistemi non sono completamente autonomi e che i conducenti devono essere pronti a intervenire in qualsiasi momento.

La California Highway Patrol, svelando che già il 27 aprile «qualcuno che somigliava a Sharma e che guidava il suo veicolo nello stesso modo spericolato era stato segnalato nell’area di Oakland» ha detto che l’incidente rimane sotto inchiesta. Per Missy Cummings, professoressa di ingegneria elettrica e informatica alla Duke University e che è specializzata in veicoli automatizzati, ha detto che il caso di Sharma è a sua conoscenza il primo in cui una persona viene accusata dalla polizia di aver abusato di un sistema di guida parzialmente automatizzato. «E questo - ha detto la Cummings - dovrebbe aumentare la pressione sulla National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) per regolamentare i sistemi». L’ente federale ha indagato fino ad oggi su 28 incidenti Tesla negli ultimi anni, ma non ha ancora intrapreso alcuna azione normativa.

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Venerdì 14 Maggio 2021 - Ultimo aggiornamento: 17-05-2021 11:48 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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