Alcuni dei modelli Mercedes EQ

Una Stella ad alta “elettrificazione”, per Mercedes è l’ora zero emission

di Nicola Desiderio
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ROMA  - La macchina del futuro ha già infilato la spina per Mercedes tanto che su 2,528 milioni di auto vendute nel 2020, oltre 160mila sono ibride plug-in ed elettriche. Uno scatto del 229% nel segmento del mercato ad alta elettrificazione, concentrato per oltre la metà nell’ultimo quarto dell’anno, e che ha permesso alla casa di Stoccarda di evitare le salatissime multe dell’Unione Europea. Secondo il CEO, Ola Källenius, la Stella rispetterà i target anche nel 2021, portando la quota delle ricaricabili dal 7,4% al 13% e segnando un altro importante passo verso l’obiettivo del 50% entro il 2030. Una strategia industriale e di prodotto che mira a rendere Mercedes carbon neutral entro il 2039, coinvolgendo anche i fornitori, e che entro il 2022 vedrà una vera e propria escalation di nuovi modelli, in tutti i segmenti di mercato. Dunque non solo Smart, che per prima ha già scelto di diventare un brand solo elettrico, il suv EQC, il van EQV e i veicoli commerciali eSprinter e eVito.

Già nel 2021 vedremo infatti il suv EQA e la EQS, la prima ammiraglia elettrica della Stella che avrà un’autonomia di oltre 700 km. Nel corso dell’anno arriveranno anche il suv EQB e la berlina EQE seguiti nel 2022 dai grandi suv EQE e EQS prodotti negli USA, derivazioni rispettive delle GLE e GLS. A supportare questa proliferazione elettrica ci saranno due piattaforme: la EVA dedicata all’alto di gamma e la MMA destinata invece alle medie e alle compatte, tutte con batterie prodotte e sviluppate dalla stessa Daimler attraverso la propria consociata, Deutsche Accumotive. Nel 2020 le ibride plug-in hanno ricevuto un impulso fortissimo con il lancio delle versioni 250e di Classe A, B e GLA, con un’autonomia in elettrico che sfiora i 70 km. La nuova Classe S percorre circa 100 km ad emissioni zero e lo stesso riesce a fare la GLE 350 de, quest’ultima grazie anche alle doti del suo diesel 2 litri che, su altri modelli in gamma, ha anche una variante ibridizzata a 48 Volt e continuerà a svolgere un ruolo fondamentale per la riduzione dei consumi e delle emissioni anche nei prossimi anni.

Quel che è sicuro è che già nel 2020 il 13,6% delle 46mila unità immatricolate da Mercedes in Italia ha due sportellini (uno per il carburante liquido e l’altro per gli elettroni) e nel 2025 i suoi listini conterranno oltre 10 elettriche, 25 ibride plug-in e il 40% di versioni a benzina e gasolio in meno. Il taglio raggiungerà il 70% entro i 5 anni successivi e il grado di elettrificazione raggiungerà livelli tali che anche le varianti plug-in inizieranno a diminuire lasciando campo libero alle elettriche pure. Un’onda inarrestabile che è iniziata ben prima nelle competizioni visto che l’era delle power unit ibride in Formula 1, inaugurata nel 2014, ha fruttato alla Stella sei anni di dominio assoluto.

E anche la prima stagione di Formula E si è chiusa alla grande con una doppietta nell’ultima gara, il secondo posto di Stoffel Vandoorne nella classifica per piloti e il terzo in quella a squadre. Il motorsport è elettrico anche per la Smart E-Cup, il campionato italiano che ha visto battagliare 25 Fortwo elettriche su 6 tracciati, tra cui il “Piero Taruffi” di Vallelunga dove la stampa ha potuto provare le cittadine elettriche trasformate in bolidi di pista nel corso di una giornata che ha permesso a Mercedes di mettere in vetrina anche tutto il suo ricco assortimento in tema di elettrificazione. Ormai è questo il campionato da correre per tutti i costruttori. E la Stella non ha alcuna intenzione di partecipare per il gusto di farlo.

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Sabato 12 Giugno 2021 - Ultimo aggiornamento: 14-06-2021 15:22 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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