Un rendering di smart mobility

Via libera a Borgo 4.0: progetto di smart mobility che punta su idrogeno, connettività e guida autonoma

di Sergio Troise
  • condividi l'articolo

OTTAVIANO - Cominciamo dai numeri: 54 partner tra grandi imprese e PMI, 3 centri di ricerca pubblici, il CNR e 5 università coinvolte (tutte della Campania); 73 milioni di investimenti in ricerca finanziati con 46 milioni di fondi fesr del POR Campania; 27 milioni di cofinanziamento privato delle imprese; 19 progetti già realizzati, di cui 4 per infrastrutture di ricerca, 6 di ricerca radicale, 6 di sperimentazione, 3 di diffusione. E ancora: 180 addetti qualificati coinvolti, 77 nuovi addetti qualificati e ricercatori assunti. E’ questa la piattaforma su cui si fonda il progetto Borgo 4.0, laboratorio sperimentale per la smart mobility ideato a voluto dal presidente dell’ANFIA Paolo Scudieri (imprenditore napoletano a capo del Gruppo internazionale Adler-Pelzer) e dal presidente della Regione Campania Vincenzo de Luca.

Già operativo da tempo, con tanto di auto a idrogeno sperimentate con successo e ricerca avanzata su guida autonoma e connessa, il via libera ufficiale e definitivo al progetto di questa filiera integrata e di innovazione tecnologica è stato dato ufficialmente nel corso di una cerimonia svoltasi presso la sede della pista sperimentale di Adler-Pelzer a Ottaviano (Napoli). Tra i presenti anche Yuri Gioino, sindaco di Lioni, il piccolo borgo dell’Irpinia che farà da sfondo alle sperimentazioni in cantiere mettendo in atto significativi interventi sul territorio.

Nel suo ruolo di partner tecnologico, il piccolo Comune irpino coprirà il ruolo di “laboratorio di sperimentazione”, avviando una serie di opere a partire dalla riqualificazione delle strade cittadine e dalla riconversione della viabilità. Verrà realizzato un vero e proprio laboratorio didattico dedicato alla sicurezza e all’educazione stradale, e non mancheranno interventi per l’efficientamento dell’illuminazione pubblica e il miglioramento della sicurezza stradale mediante tecnologie ICT, ovvero quelle utilizzate nella trasmissione, ricezione ed elaborazione di dati e informazioni (tecnologie digitali comprese).

Il piano prevede infatti che le azioni di ricerca, sviluppo, innovazione e trasferimento tecnologico siano sperimentate non solo in scala ma anche in ambiente reale. E il borgo irpino di Lioni rappresenterà dunque il primo esempio, in Italia, di laboratorio di sperimentazione tecnologica in diversi campi complementari, dove grandi e piccole imprese del settore automotive e delle telecomunicazioni lavorano in sinergia allo sviluppo di nuove soluzioni, materiali e componentistica intelligente per la mobilità di domani.

L’iniziativa avrà un forte impatto sul territorio anche a livello infrastrutturale: sperimentare la smart mobility significa, infatti, viaggiare su strade intelligenti che consentano il dialogo tra veicolo e infrastruttura. Di qui, lo studio e la progettazione di sistemi intelligenti real time e di tipo preventivo – per la comunicazione tra sensoristica stradale e dispositivi a bordo veicolo – di soluzioni di monitoraggio per la sicurezza del manto stradale e della segnaletica, di sistemi per la gestione sostenibile delle infrastrutture e l’ottimizzazione del traffico, di dispositivi intelligenti per l’ottimizzazione delle infrastrutture di parcheggio e per la ricarica veloce, nonché di servizi di infomobility.

Tutto ciò – vale la pena sottolinearlo – è frutto di una collaborazione pubblico-privato che può contare su un consistente contributo regionale. In cantiere da tempo, il progetto Borgo 4.0 ha ottenuto infatti, giovedì 20 maggio, la pubblicazione del decreto di approvazione dei contributi a sostegno degli investimenti. Sul piatto, un piano complessivo per oltre 73 milioni di euro, di cui 46 a valere sulle linee di azione del POR Campania FESR 2014/2020, e circa 27 rappresentati dal cofinanziamento privato delle imprese coinvolte.

“Grazie a una sinergia perfetta tra piccole e grandi realtà, nell’ottica di un’aggregazione strategica, siamo riusciti nell’intento di creare una fabbrica intelligente della mobilità – ha affermato il presidente ANFIA Paolo Scudieri, sottolineando un concetto a lui caro: “E’ con le nuove tecnologie che andremo avanti alla formazione di un nuovo umanesimo”.

Sul piano pratico, Scudieri ha anticipato che “tutto ciò farà convergere a Lioni centinaia tra ingegneri, ricercatori e imprese di livello internazionale, riaffermando, così, il ruolo centrale che la filiera automotive italiana avrà nello sviluppo della nuova mobilità e favorendo l’attrazione di nuovi investimenti sul territorio. Con Borgo 4.0 – ha tenuto a sottolineare l’imprenditore a capo dell’iniziativa - è stato avviato un progetto che non solo è al passo con le tendenze di un settore in forte evoluzione, ma è in grado di riscrivere il futuro dell’auto e della mobilità perché ha un enorme potenziale di sviluppo ed implementazione. Per questo – ha concluso - oggi non celebriamo soltanto l’avvio del progetto, ma pensiamo ai passi successivi, perché ora, come fatto insieme qualche anno fa proprio con la Regione, c’è bisogno di iniziare a progettare il futuro”.

I progetti avviati riguardano varie forme di mobilità e coinvolgono le più disparate forme dell’hi-tech. Per distinguerle l’una dall’altra i promotori hanno scelto nomi ispirati a grandi pensatori latini e greci, come Leonardo (si chiama così il progetto mirato a soluzioni per il comfort alla guida e all’efficientamento delle prestazioni); Socrate (sistemi di monitoraggio del manto stradale e delle infrastrutture); Talete (sicurezza); Seneca (gestione dei parcheggi e stazioni di ricarica); Antifane (nuovi sensori per la gestione sostenibile delle infrastrutture e ottimizzazione del traffico); Virgilio (ricerca di soluzioni applicative a supporto della gestione della mobilità urbana da parte delle pubblica amministrazione).

Nel suo intervento, il presidente della Regione Campania De Luca ha voluto aggiungere un altro “ispiratore classico” per il lavoro avviato in sinergia tra pubblico e privato. E ha citato la frase di Seneca “vivere militare est” (vivere vuol dire combattere): un modo per sottolineare la necessità di dare ai giovani occasioni di lavoro, non assistenzialismo e, soprattutto – come ha tenuto a sottolineare il governatore – per rammentare che “il Paese, non solo la Campania, ha bisogno di ripartire con più tenacia e meno burocrazia guardando con fiducia a opportunità qualificanti come il progetto Borgo 4.0”.

Sulla necessità di credere in certe iniziative si è sbilanciato anche Scudieri, osservando: “L’Italia è conosciuta nel mondo per la sua storia, la sua cultura, le sue bellezze naturali, ma ora è il momento di farsi apprezzare anche per la capacità di fare ricerca e sviluppo, sperimentazione di nuove tecnologie e di nuovi modelli di vita”.

Un ruolo decisivo nel piano avviato in Campania, come detto, lo ha l’idrogeno. E in occasione dell’evento di presentazione svoltosi nella sede Adler di Ottaviano è stata svelata anche una novità di grande interesse: la stazione di rifornimento mobile, ovvero un camper che ospita a bordo un macchinario in grado di produrre autonomamente idrogeno per autotrazione. In pratica il prototipo di un sistema di rifornimento mobile che aggira in qualche modo la mancanza di infrastrutture fisse sul territorio.

“La guida autonoma e la ricerca scientifica sull’uso dell’idrogeno come combustibile – ha tenuto a sottolineare ancora De Luca – sono al centro dei nostri interessi. Abbiamo deciso di finanziare questa iniziativa proprio perché guarda al futuro dal punto di vista industriale, dal punto di vista delle tecnologie per la sicurezza stradale e dal punto di vista della salvaguardia ambientale. Con l’idrogeno vogliamo essere all’avanguardia nel mondo”.

“Il progetto Borgo 4.0 – ha aggiunto ancora il Governatore - è collocato proprio nell’ambito di una scelta strategica che abbiamo fatto, come Regione Campania, di puntare su tre comparti produttivi nei quali possiamo essere al vertice mondiale: il comparto aerospaziale per quanto riguarda lo sviluppo dei nano-satelliti e dei droni; il comparto agroalimentare e l’automotive, in cui si colloca proprio Borgo 4.0. Costruire il futuro per le giovani generazioni vuol dire puntare su iniziative di questo tipo: non l’erogazione di bonus e contributi a fondo perduto, ma la possibilità di fare ricerca, di puntare sulla formazione e sull’università, garantendo tutta una serie di servizi per il diritto allo studio, a partire dalle residenze e dal trasporto gratuito per gli studenti. Dobbiamo sostenere i giovani con un percorso formativo di alto livello che li metta nelle condizioni di essere al passo in un mondo altamente competitivo”.

  • condividi l'articolo
Martedì 25 Maggio 2021 - Ultimo aggiornamento: 28-05-2021 08:54 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti