Un test sul bagnato

Bridgestone, testato il Weather Control A005. L'all season è un vero “mago della pioggia”

di Sergio Troise
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ROMA - Un po’ per convenienza, un po’ per rispettare le normative, piano piano anche noi italiani ci stiamo abituando ad utilizzare due treni di gomme per la nostra auto, uno per l’estate e uno per l’inverno. Ma c’è una terza via, non trascurabile, rappresentata dalla gommatura “all season”, ovvero adatta per tutte le stagioni. Rappresenta un compromesso, e come tale può offrire una soluzione valida in alcuni casi (non tutti), da prendere in considerazione soprattutto se l’auto non viene utilizzata in condizioni estreme.

Tra i colossi del settore, gli ultimi arrivati sul fronte della “terza via” sono i giapponesi della Bridgestone. I quali si sono affidati a un sondaggio tra 15.000 clienti/automobilisti europei per stabilire la graduatoria delle priorità da assegnare a un nuovo prodotto. Ne è scaturito che in cima ai desiderata della stragrande maggioranza c’è la sicurezza, e che la preferenza viene accordata alle auto gommate in modo tale da tenere la strada in tutte le condizioni meteorologiche, in particolare con la pioggia. Meglio ancora se le gomme consentono di non fermarsi in caso di neve o di foratura.

Partendo da questa premessa, è stato affidato al Centro di Ricerca e Sviluppo che la Bridgestone possiede a Pomezia, alle porte di Roma, il compito di sviluppare il progetto del primo pneumatico all season dell’azienda nipponica. E dopo due anni di lavoro è nato il Weather Control A005, pneumatico hi-tech di nuova generazione in grado di affrontare senza problemi fondi asciutti, bagnati o innevati, e di proseguire il viaggio per 80 km, alla velocità di 80 km/h, anche in caso di bucatura. Secondo le informazioni fornite dalla Casa, tra i pregi di maggior spicco figura la capacità di frenata sul bagnato, che in base alla certificazione del TUV (uno dei maggiori centri indipendenti di valutazione) risulta nettamente superiore rispetto a tutti i concorrenti.

Presentato in anteprima all’autodromo di Vallelunga, il nuovo pneumatico sarà prodotto in 68 misure compatibili con cerchi ruota da 17 a 20 pollici, e ciò vuol dire che potrebbe coprire circa il 94% del parco circolante. «Per il momento – dice Stefano Parisi, responsabile dell’Area Sud Europa di Bridgestone - non viene ancora proposto come primo equipaggiamento alle case automobilistiche, ma sappiamo che molti clienti richiedono gli all season quando acquistano un’auto nuova e dunque abbiamo motivo di ritenere che ci sarà qualche mutamento nei rapporti tra produttori di automobili e noi produttori di pneumatici».

Discorso simile per il mercato di sostituzione: Bridgestone non ha ancora ufficializzato il prezzo del nuovo Weather Control A005, ma non appena verrà avviata la commercializzazione scatterà la vendita ai privati «con l’obiettivo di mirare a coloro che non necessitano di due treni di gomme, estive e invernali, ma aspirano a una gommatura in grado di assicurare una buona tenuta in tutte le condizioni e di mettere l’automobilista in condizione di rispettare le norme sulla circolazione quando scattano gli obblighi stagionali».

Il riferimento è alla marcatura. Che include sia la sigla M+S (abituale autocertificazione utilizzata dai produttori di pneumatici per indicare la capacità di affrontare Mud and Snow, fango e neve) sia il pittogramma con il simbolo della neve e della montagna (attribuito da un ente neutrale esterno, che certifica la capacità della gomma di affrontare i percorsi invernali ricoperti di neve).

Per mettere a punto questo pneumatico polivalente, gli uomini e le donne del centro europeo Bridgestone di Pomezia (oltre 500 persone tra tecnici, chimici e ingegneri) hanno lavorato intensamente ponendosi come obiettivo la realizzazione di un prodotto che rispondesse alle richieste dei clienti, e dunque con specifici requisiti in materia di innovazione, competitività, capacità di adattamento a tutte le auto, anche di alta gamma. E ancora: aldilà della qualità del prodotto in sé, il nuovo pneumatico è stato concepito per offrire “soluzioni di mobilità”, ovvero assicurare la capacità di muoversi anche in presenza d’una nevicata inattesa o di una foratura.

«Tutti gli obiettivi sono stati centrati – dicono con soddisfazione i vertici di Bridgestone Italia – ricordando che il TUV, l’ente di certificazione super partes succitato, ha assegnato al nuovo Weather Control A005 il ruolo di Best in Class per le capacità di aderenza sul bagnato». Stupefacenti, in proposito, sono i dati forniti sulle capacità di frenata in condizioni di pioggia, alla velocità di 80 km/h.

«Montato su una Golf 1.6, il nostro pneumatico – affermano in casa Bridgestone – blocca l’auto tre metri prima rispetto ad altri pneumatici all season montati sulla medesima auto». Discorso simile per i fondi innevati: in questo caso il vantaggio dichiarato da Bridgestone è di due metri sulla frenata (da 40 km/h). Se non bastasse, Bridgestone assicura che «il comportamento della gomma non subisce alterazioni significative con l’usura, assicurando sempre il medesimo rendimento fino al limite di tolleranza per l’altezza del battistrada, fissato dal Codice a 1,6 mm».

Tutto ciò nasce dalla Nano-Pro Tech, tecnologia esclusiva di Bridgestone che prevede reazioni chimiche controllate, in particolare per il monitoraggio della temperatura e per la resistenza al rotolamento. Alla base di tutto ci sono studi e ricerche sulla mescola, elaborata ad hoc ricorrendo a un alto contenuto di silice e a un diverso disegno dei tasselli del battistrada, mirato a migliorare il drenaggio dell’acqua.

Il materiale della carcassa, in effetti, è uguale a quello utilizzato per le gomme estive, ma fanno la differenza, come detto, le dosi di silice e il disegno del battistrada. Proprio per questo sono state unite le caratteristiche fondamentali del Turanza T005 estivo e dell’invernale Blizzak IM001evo. Dall’uno e dall’altro sono stati ereditati anche i tasselli ottimizzati, le lamelle ribassate e il disegno a V del battistrada aggiornato con intagli a zeta. Un lavoro di cesello che ha richiesto due anni di studio e sperimentazione.

La delibera finale scaturisce dal verdetto delle prove su strada, svolte con collaudatori e ingegneri che lavorano fianco a fianco nelle condizioni più diverse e difficili. Ma nella fase inziale il progetto è stato sviluppato sfruttando al massimo le simulazioni virtuali, che ormai rappresentano parte integrante di qualsiasi prodotto ingegneristico. Grazie a questa tecnica è stato dunque sviluppato il lavoro che ha determinato l’impronta a terra ottimale, la corretta distribuzione delle forze, la capacità di drenaggio dell’acqua, la definizione del grip su neve.

In una seconda fase si è passati alle esperienze “reali”, con test nelle condizioni più diverse, dai fondi innevati e ghiacciati del Nord Europa, fino al Circolo Polare Artico, alle temperature equatoriali. E ancora: sono stati svolti test sulle piste private del Centro Bridgestone di Aprilia, ma anche in alcuni autodromi e su tratti stradali e autostradali aperti al traffico.

Nell’anteprima dedicata alla stampa, Bridgestone ha messo a disposizione alcune auto fornite da Audi e Volkswagen per prove di guida nel Centro di Guida Sicura dell’Aci e sulla pista di Vallelunga. Abbiamo avuto dunque la possibilità di guidare un’Audi A3 e una Golf 1.6 gommate con il nuovo pneumatico all season simulando condizioni di guida paragonabili a quelle di un comune automobilista alle prese con le difficoltà imposte dalla pioggia e dal materializzarsi di ostacoli imprevisti. Ebbene, al netto della condizione ambientale ottimale (l’asfalto e la sicurezza di un autodromo e di un Centro di Guida Sicura sono al top, e comunque migliori di una qualsiasi strada o autostrada) l’impressione di guida è stata più che positiva.

Dalla velocità di 70 km/h la Golf è passata a zero con grande naturalezza, reagendo senza scomporsi e senza bloccare le ruote alla nostra poderosa frenata su fondo bagnato. Ancora meglio l’auto ha fatto girando in tondo, sempre su fondo allagato, in piena accelerazione, mentre noi tenevamo l’acceleratore schiacciato, in seconda marcia, con l’obiettivo di provocare un sottosterzo che non s’è mai palesato, grazie al grip assicurato dalla gommatura, che ha tenuto l’auto aggrappata al limite interno. Nessun accenno di sbandata neanche nei cambi di direzione improvvisi, eseguiti su un tratto rettilineo inondato d’acqua simulando lo scarto d’un ostacolo alla velocità di circa 70 km/h.

Un altro test, forse il più impegnativo, lo abbiamo eseguito in pista, sul “corto” di Vallelunga, dove abbiamo affrontato curva 1 sul bagnato senza problemi. Stefano Modena - l’ex pilota di Formula 1 oggi lavora per Bridgestone - ci aveva consigliato di non superare i 90 km/h, ma noi siamo arrivati sul bagnato a 100, e l’auto – una Audi A3 – ha tenuto alla grande. «Questo test – ci ha spiegato Modena – serve per spiegare che cosa può succedere all’automobilista medio quando affronta uno svincolo autostradale e si ritrova improvvisamente su fondo bagnato. Gli svincoli sono molto simili a quelli della curva di Vallelunga: aperti in entrata, poi tendono a chiudere, con il rischio di andare a sbattere contro il guardrail se s’innesta il sottosterzo. Una gomma che tiene bene, anche sul bagnato, sicuramente può aiutare».

 

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Domenica 3 Giugno 2018 - Ultimo aggiornamento: 04-06-2018 14:57 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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