Frontera, Opel rilancia: piccolo sì, ma a 7 posti. Reinterpretazione più evoluta nello stile e nei contenuti dello storico Suv
Opel Astra GSe, station wagon o berlina coniuga bene sportività, comfort e sostenibilità
Frontera e Grandland per il compleanno. Opel guarda a domani: altri 125 anni di storia
LISBONA - In oltre trent’anni di brillante carriera e nel succedersi di cinque generazioni (la prima, nata nel 1991 in sostituzione della Kadett, è tuttora la top seller del marchio con 4,13 milioni di unità consegnate) la Opel Astra non aveva mai subito un cambiamento così radicale. Oggi la berlina – declinata anche nella versione station wagon battezzata Sports Tourer – si presenta con un look di grande impatto, moderno ed elegante, una presenza su strada mai così importante e dotazioni all’altezza della concorrenza più qualificata.
A trasmettere a prima vista il senso di una svolta davvero rivoluzionaria concorre il nuovo linguaggio del design definito audace e puro (“bold and pure”) che, tenuto a battesimo dalle più recenti edizioni dei Suv Mokka, Grandland e Crossland, debutta tra le berline di Rüsselsheim, si esprime con linee di incisiva purezza e con l’Opel Vizor, il frontale ereditato dalla Mokka e incentrato su due assi “cartesiani” – quello verticale rappresentato dalla decisa piega del cofano e quello orizzontale evidenziato dalla grafica a forma di ala delle luci diurne – che si incrociano idealmente nel nuovo Blitz, il badge del fulmine collocato al centro della sottile calandra.
L’Astra può essere presa a simbolo dell’evoluzione di un brand che vuol giocare anche la carte dell’emozione, proponendo ai clienti un’esperienza inedita, ma senza abdicare alle riconosciute doti di concretezza, razionalità e affidabilità. Un legame tra passato e futuro che nell’abitacolo trova espressione, per esempio, nella decisione di mantenere i tradizionali comandi fisici per le funzioni di uso più frequente, abbinandoli però alla “fuga in avanti” rappresentata dallo scenografico ed evoluto Pure Panel, lo schermo panoramico che domina la plancia quasi a tutta larghezza, integrando nella stessa cornice i due grandi schermi digitali – entrambi da 10 pollici – del quadro strumenti parzialmente configurabile e del sistema di infotainment.
Un discorso analogo può essere fatto anche per quanto riguarda la componente dinamica, dove la tradizione è rappresentata dalle motorizzazioni 3 cilindri 1.2 turbo a benzina da 110 cv con cambio manuale a 6 marce o da 130 cv (anche con cambio automatico a 8 rapporti) e dal turbodiesel 1.5 da 130 cv che offre anch’esso la scelta tra i due cambi.
Il viaggio nel... futuro è invece affidato alla piattaforma multi-energia Emp2 del gruppo che ha permesso all’Astra di esordire nel mondo dell’elettrificazione con il sistema ibrido plug-in da 180 cv che abbina il turbo 1.6 a benzina da 150 cv con l’unità elettrica da 110 cv, presto disponibile anche nella più performante versione da 225 cv, in attesa che arrivi – l’anno prossimo – anche la motorizzazione 100% elettrica. Pur con l’inevitabile gap di prestazioni imputabili ai differenti schieramenti di cavalleria, nella prova su strada la nuova Astra ha sempre dimostrato un eccellente equilibrio e un ottimo assetto, rivelandosi maneggevole, e sempre pronta ad assecondare gli impulsi dello sterzo e dell’acceleratore. Chi ama la guida brillante e “disinvolta” apprezzerà soprattutto la motorizzazione ibrida non solo per la potenza più elevata, ma anche per le accelerazioni brucianti regalate dal motore elettrico al quale sono affidate le partenze da fermo e che secondo i dati della casa garantisce un’autonomia a emissioni zero di 60 km. Traguardo a portata di mano purché le condizioni climatiche e stradali siano impeccabili e chi impugna il volante adotti lo stile di guida attento e misurato compatibile con le emissioni zero.
Nel listino italiano la sesta generazione dell’Astra è presente nei livelli di allestimento Edition, Elegance, Business Elegance, GS Line e Ultimate con prezzi che partono da 24.500 euro (da 35.300 nel caso dell’ibrido alla spina). Tra le dotazioni di serie o in opzione figurano alcuni dei consolidati “cavalli di battaglia” del marchio, come i sedili anteriori certificati da Agr – autorevole ente indipendente tedesco che valuta gli aspetti posturali – piuttosto che i fari Intelli-Lux Led che gestiscono il fascio luminoso affidandolo – come sull’ammiraglia Insignia – a 84 punti luce per ciascun proiettore. A favore della sicurezza e della facilità di guida giocano tra l’altro l’head-up display, la visione a 360 gradi propiziata da ben 5 telecamere (una multifunzione sul parabrezza e una su ognuno dei quattro lati) e il sistema Intelli-Drive 1.0 che comprende diversi dispositivi Adas alcuni dei quali – come il cambio di corsia semi-automatico – conferiscono alla vettura capacità di guida autonoma di livello 2.