L'Audi A1 Citycarver

Audi A1 Citycarver, la piccola ammiraglia dalle grandi ambizioni

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Audi questa volta l’ha fatta piccola, colorata e divertente. È una ricetta collaudata che parte già con buone possibilità di rivelarsi vincente, quella scelta dalla casa dei quattro anelli per la sua A1 Citycarver, rappresentante del cosiddetto segmento B in quota Audi e che si ispira al mondo delle sorelle maggiori “allroad” anche in chiave Suv. Oggetto della nostra prova, nello specifico, è la A1 Citycarver 30 TFSI 116 cv S tronic, che si candida a diventare una papabile versione di accesso al mondo della casa tedesca. Il primo asso nella manica della Citycarver è la maggior altezza da terra di cinque centimetri (ovvero 3 cm di assetto, oltre ad altri due cm di spalla gomme), al quale si aggiungono sul fronte estetico i codolini passaruota in tinta “contrast” e alcuni accorgimenti in stile offroad.

Non è però da confondere lo stile con la sostanza, perché A1 Citycarver non è nata per il fuoristrada, prima di tutto perché la piattaforma sulla quale è stata sviluppata non è adatta alla famosa trazione Quattro di Audi. Le parole d’ordine, in questo caso, sono piuttosto quelle di divertimento, garantito dal motore brillante e dalle prestazioni assicurate dai 116 cv, e di adattamento alle diverse situazioni, come nel caso della nostra prova che si è sviluppata tra le strade cittadine milanesi e quelle delle Prealpi. In entrambi i casi la A1 Citycarver si è dimostrata a suo agio.

Con un listino che parte da 23.950 euro, questa A1 con qualche centimetro in più e il fascino di una piccola sportiva, sembra avere quello che serve per conquistare, anche secondo i dati di Audi Italia, una buona percentuale i clienti A1, con una prevalenza per la clientela femminile ed una fascia d’età al di sotto dei 30 anni. È quindi un’auto che nasce come “giovane”, con tutti i vantaggi di qualche centimetro in più ma il look generale che non tradisce quello della A1 tradizionale. Quanto a dimensioni, la Citycarver misura 405 cm di lunghezza e 256 di passo, con 335 litri di bagagliaio e la disponibilità di cinque posti di un abitacolo pensato per portare con sé tutta la tecnologia che si ritrova anche nei modelli superiori: a cominciare dal virtual cockpit al posto della strumentazione, ma anche un sistema multimediale connesso al centro della plancia che è identico a quello che si trova su Audi A6, A7 o A8.

Una piccola ammiraglia sotto il profilo tecnologico, quindi, pensata internamente attorno ad una plancia completa di tutto (o quasi) quello che ci si aspetta da un’Audi. Due i motori al lancio, entrambi a tre cilindri: il 1.0 TFSI da 95 (25 TFSI) o 116 cv (30 TFSI) disponibili con cambio manuale a 5 o 6 marce o l’S tronic a 7 marce e tecnologia di cambiata doppia frizione. Al volante le prestazioni non deludono le attese che si possono attribuire al motore 1.0 TFSI, che abbinato al cambio S tronic e alla buona disponibilità di coppia tra i 2000 e 3000 giri, permettono alla A1 Citycarver prestazioni interessanti. La presenza delle “palette” del cambio al volante, assenti su questo modello, avrebbero però aumentato la percezione del divertimento di guida.

Silenziosa, piacevole da guidare anche se meno efficace in termini di sportività rispetto alla A1 standard, la nuova Citycarver vanta tutti i sistemi di aiuto alla guida di livello 2 che ci si aspetta da una macchina di questo genere: mantiene autonomamente la carreggiata lavorando sullo sterzo, avvisa della presenza di veicoli nelle zone non coperte dallo specchietto retrovisore ed offre il cruise control adattivo a tutto vantaggio del comfort e della sicurezza in autostrada dove ci siamo spinti per testarne il confort anche in questa situazione di viaggio. Il suono dell’impianto audio è poi una certezza, quella assicurata dagli amplificatori Bang & Olufsen.

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Lunedì 8 Febbraio 2021 - Ultimo aggiornamento: 18:33 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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