La Bentley Continental GT Convertible

Continental GT Convertible, al volante della Bentley cabrio a 4 posti: un capolavoro di stile, comfort ed eleganza

di Sergio Troise
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MONACO - Come in tutte le dinastie che si rispettino, l’incoronazione d’una regina dev’essere preparato con dovizia di particolari. E in casa Bentley – cento anni nel 2019 – i preparativi per il lancio della Continental GT Convertible, autentica regina del Made in England dell’auto, sono cominciati già alla fine del 2018, con una serie di eventi che ha fatto da prologo all’ingresso, da gennaio di quest’anno, nella fascia più alta del mercato del lusso, quello riservato alle élite di quattro continenti. La lunga anteprima s’è sviluppata dunque tra le feste di gala svoltesi in contemporanea a Londra, Sydney, Shanghai, Dubai, Monaco di Baviera e la presentazione ufficiale al Salone di Los Angeles del dicembre scorso.


Sotto i riflettori l’auto s’è mostrata nella sua regale bellezza, promettendo di regalare il meglio del meglio ai pochi privilegiati che nel 2019 potranno acquistarla (il prezzo di listino è stato fissato in 238.100 euro, IPT e optional esclusi). «Giunta alla terza generazione, la Continental GT Convertible incarna tutto il sapere da noi acquisito nella nostra lunga storia su come creare le Granturismo per eccellenza» ha dichiarato Adrian Hallmark, presidente e Ceo della Casa britannica. Una dichiarazione ispirata dall’orgoglio, ma anche dalla consapevolezza di aver realizzato davvero qualcosa di speciale. Già, perché se si guarda alle prestazioni – 333 km/h e 0-100 in 3,8 secondi – si è portati a pensare a una di quelle mostruose supercar a due posti imbolsite da inguardabili appendici aerodinamiche; e invece, in questo caso, siamo in presenza della cabriolet a 4 posti più bella e più veloce del mondo: un capolavoro di stile, comfort ed eleganza degno della tradizione del marchio. Ecco, è proprio la capacità di mixare al meglio tradizione e innovazione la qualità saliente di quest’auto. La formula, del resto, era stata già sperimentata con successo con la Continental GT Coupé, da cui la Convertible è derivata e con la quale condivide il pianale. Un pianale di origine tedesca (Porsche Panamera) così come il motore W12 6.0 litri da 635 cv e 900 Nm, vista l’appartenenza del marchio britannico al Gruppo Volkswagen.

Il cambio è un automatico doppia frizione a 8 marce e la trazione è integrale permanente. Il ricorso alla tecnologia più evoluta consente, tra l’altro, di tenere sotto controllo consumi ed emissioni grazie al taglio automatico, quando non servono, della metà dei cilindri e al dispositivo Start-Stop che disattiva il motore non solo da fermo ma anche in fase di decelerazione. Ciò detto, l’auto viene costruita con criteri tradizionali, ricorrendo a molte lavorazioni artigianali, nella storica fabbrica di Crewe. Qui l’attenzione ai particolari è maniacale: a cominciare dalla capote in tessuto pregiato, che si apre e chiude automaticamente in 19 secondi, anche in movimento fino a 50 km/h; è disponibile in 7 colori diversi e l’interno è rivestito come il padiglione di un’auto chiusa, in modo da ridurre la rumorosità. Tra le tante opzioni, anche un tessuto che richiama il tradizionale tweed inglese.

I sedili dispongono di 20 regolazioni e funzione massaggio e, a beneficio di chi desidera viaggiare open air anche in inverno, includono lo scaldacollo, una sorta di sciarpa virtuale che soffia aria calda attraverso i poggiatesta. Inutile dire che a bordo abbondano i materiali d’alta qualità, come rivestimenti in pelle, cuciture sartoriali e radiche ricavate da fonti sostenibili. Geniale il Rotating Display, un cruscotto girevole che propone uno schermo tattile da 12,3 pollici e tre quadranti analogici di tipo tradizionale immersi nella radica. Regale anche l’impianto audio, che nella versione più sofisticata offre un sistema da 2.200 Watt, con 18 altoparlanti e 8 modalità sonore.
Quanto al progetto tecnico, ha richiesto di trovare il giusto equilibrio tra solidità e leggerezza della scocca. Operazione riuscita, visto che l’irrobustimento è stato del 20%. E’ stato ridotto del 5% anche il peso, che resta comunque di ben 2.422 kg. Per assicurare una dinamica di marcia in grado di esaltare comfort e prestazioni non s’è lesinato in elettronica: il Dynamic Ride monitora e regola gli attuatori sulle barre antirollio, mentre gli ammortizzatori adottano molle pneumatiche, le cui “risposte” variano in base alla scelta della modalità di guida preferita. L’assetto ideale è stato a lungo sperimentato anche con Pirelli, partner del progetto, e infatti l’auto viene commercializzata con specifiche PZero italiane.
 

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Martedì 5 Febbraio 2019 - Ultimo aggiornamento: 15:17 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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2019-02-05 13:56:08
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