La Clio E-Tech

Democratizzazione della tecnologia. Con Clio E-Tech, Renault scopre l’ibrido

di Giampiero Bottino
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MILANO - La democratizzazione della tecnologia è nelle corde della Renault, sempre attenta all’innovazione declinata nella sua forma più concreta e accessibile. La riprova viene dalla nuova Clio E-Tech che aggiunge ai suoi primati (top seller del marchio con oltre 15 milioni di unità vendute, di cui 1,6 milioni in Italia dove è da tempo la più venduta vettura estera del segmento B) anche quello di essere il primo modello ibrido del costruttore francese. È il frutto di una tecnologia sviluppata attingendo a piene mani all’esperienza accumulata da un lato nella propulsione elettrica di cui il marchio francese è un precursore, dall’altro nell’ibridizzazione della Formula 1.

Quest’ultima ha portato in dote tra l’altro l’innovativa trasmissione automatica Multi-mode con innesto a denti, l’architettura che abbina il motore termico 1.6 a benzina da 91 cv a due unità elettriche (un motore di trazione da 49 cv un generatore/starter da 20 cv) e il sistema di recupero dell’energia reso particolarmente efficace selezionando l’inedita modalità di guida B-Mode che rende più rapida e potente la ricarica della batteria, provocando decelerazioni così decise da consentire di guidare usando solo il pedale dell’acceleratore.

Questo evoluto sistema full hybrid da w40 cv complessivi, coperto da oltre 150 brevetti, permette alla Clio E-Tech di partire sempre in modalità 100% elettrica, mantenendola fino alla velocità di 75 km orari e coprendo – assicura Renault – in assenza di emissioni fino all’80% dei tragitti urbani. Una promessa che per la sua indeterminatezza può apparire più una trovata di marketing che un dato da inserire nella scheda tecnica. E invece... Prima della prova strada vera è propria è stato infatti organizzato un «contest» su un percorso cittadino nel cuore di Milano, nel traffico non convulso ma intenso di mezza mattina. Al termine i dati di guida reali memorizzati dal rilevatore installato a bordo hanno confermato che tutti i guidatori – compreso chi scrive che non ha modificato le sue abitudini al volante nella ricerca dell’eco eco-prestazione – hanno ottenuto percentuali superiori.

Oltre a un’efficienza invidiabile, la Clio ibrida ha esibito un’ottima guidabilità, un comportamento rilassante favorito dall’esemplare fluidità del cambio e all’occorrenza anche una buona dose di grinta nel resto del test, sull’articolato percorso che dal capoluogo lombardo ci ha portato nelle... viscere della terra, attraverso il tunnel di 800 metri che raggiunge il cuore della montagna che ospita la spettacolare centrale termoelettrica Enel di Edolo, in valle Camonica, un autentico monumento – scelta certamente non casuale – alle energie rinnovabili senza le quali è difficile ipotizzare una mobilità realmente sostenibile.

Questa «perla» che impreziosisce la collana della piccola Renault si presenta in Italia con un range di prezzi compreso tra 21.950 e 27.700 euro, al lordo degli incentivi statali – oltre eventualmente a quelli locali – che per un’auto con emissioni di CO2 pari a 83 g/km ammontano a 1.000 euro (1.750 in caso di rottamazione). Alle quattro versioni condivise con il resto della famiglia – Zen, Intens, Rs Line e la lussuosa Initiale Paris – si aggiunge l’esclusiva serie limitata E-Tech che parte da 25.400 euro. Sicura della qualità di questo modello, Renault ha studiato per l’occasione una specifica tipologia di test drive perconsentire ai clienti, affiancati da un consulente, di verificare dati significativi come la distanza percorsa in modalità elettrica, il risparmio di carburante e le emissioni reali di CO2.

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Lunedì 12 Aprile 2021 - Ultimo aggiornamento: 13-04-2021 17:36 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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