La Porsche 911 GTS Cabrio

Fascino GTS, infinita Carrera: la più Porsche di tutte le 911

di Nicola Desiderio
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MILANO - Errare è umano, perseverare è diabolico. C’è da allora da chiedersi se la Porsche 911 non abbia fatto davvero un patto con il diavolo visto che, pur essendo un’auto sportiva “sbagliata” con il suo motore posteriore, riesce sempre a stupire superando se stessa come se il tempo per lei non valesse. Una legge che vale anche per la nuova 911 GTS, variante che rimescola gli ingredienti della 911 per offrire un cocktail di sportività che innalza il grado alcoolico, ma soprattutto riesce ad ottenere un gusto diverso utilizzando la stessa ricetta che dal 1963 il famoso barman di Zuffenhausen ha avuto il piacere di servire per ben un milione di volte.
 

 

Tante infatti sono le 911 prodotte e a raggiungere questo traguardo incredibile è stata una Carrera S di colore verde uscita dagli stabilimenti il giorno 11 maggio e pronta per un tour mondiale che la riporterà dritta dritta al museo Porsche di Stoccarda. Ma torniamo idealmente al famoso bar mettiamoci ad osservare la preparazione della 911 GTS. Prima di tutto, il liquore di base è quello nuovo che tutte la 911 ora utilizzato: il precedente 6 cilindri boxer 3.8 aspirato da 420 cv è sostituito dal turbo 3 litri da 450 cv, 30 cv in più della Carrera S con una nota acustica più marcata grazie allo scarico sportivo di serie e a qualche kg di insonorizzante in meno. Si possono avere la trazione integrale e il cambio PDK adoppia frizione.

L’aerodinamica è più attenta alla deportanza, i freni potenziati e dotati di pastiglie più grandi del 16% rispetto alla Turbo, l’assetto più basso di 10 mm e le carreggiate posteriori più larghe, testimoniate da passaruota cresciuti di 44 mm, e tanti particolari che hanno un unico filo conduttore: il colore nero, come nel caso dei cerchi da 20 pollici con bloccaggio a dado centrale della Turbo.

Persino l’arco della GTS Targa abbandona la tinta argento per sposare il nero e così anche le modanature all’interno dell’abitacolo dove a regnare è l’Alcantara, utilizzato anche sul volante e sulla plancia dove si trova il nuovo sistema infotelematico con il quale, grazie alla app Porsche Sport Track Precision, ci si può divertire in pista registrando i tempi sul giro, video e tanti altri dati da condividere in tempo reale con gli amici. E questo è solo il punto di partenza perché si possono avere l’assetto sportivo a controllo elettronico, più basso di altri 10 mm, le 4 ruote sterzanti, le barre antirollio attive e soprattutto il pacchetto Sport Chrono che porta con sé anche i supporti motori che modificano la loro rigidità a seconda della modalità di guida selezionata attraverso la manopola sul volante, insieme a tutti gli elementi del telaio e della meccanica con la possibilità di scatenarli per 20 secondi, premendo il pulsante Sport Response.

I dati dichiarati parlano chiaro (312 km/h, 0-100 km/h in 3,8 s.) risultato cronometrico parla chiaro: 7’23” al Nurburgring, ovvero 12 secondi in meno della precedente GTS e 4 rispetto alla Carrera S, segno ulteriore che al di là del, questa variante del cocktail 911 punta più sull’aroma prima che sul grado alcoolico, ma con risultati al palato ancora una volta memorabili. Se servono gradi in più, il menu offre ampia scelta, sempre che a quel bar vi possiate sedere. Per la 911 GTS – coupè, cabriolet o targa che sia – ci vogliono almeno 130mila euro, ovvero circa 15mila in più della Carrera S.
 

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Martedì 13 Giugno 2017 - Ultimo aggiornamento: 15:32 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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