La gamma dei veicoli a ruote alte della Stella portata nel deserto di Almeria dove esiste ancora il set cinematografico di “Per qualche dollaro in più” e “C’era una volta il West”.

Suv Mercedes messi alla frusta nella terra degli spaghetti western di Sergio Leone

di Nicola Desiderio
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ALMERIA - Lì dove c’era un set cinematografico, ora ci sono ricordi incancellabili, dove c’erano stivali e pistole ora ci sono le ruote dei Suv di Mercedes che ha dato appuntamento alla stampa per provare tutta la sua famiglia di auto a ruote alte presso il deserto che si trova alle spalle della città spagnola di Almeria, dove Sergio Leone girò “Per qualche dollaro in più”, che dava inizio al ciclo degli “spaghetti western”, e “C’era una volta il West”. Come la maestria del regista italiano e le musiche di Ennio Morricone abbiano potuto trasformare un angolo di Spagna nell’America dei pionieri è ancora un bellissimo mistero, mentre non lo è affatto il proposito della casa di Stoccarda di premere sull’acceleratore per affermare sempre di più la gamma dei propri Suv il cui nome inizia sempre con la lettera G.

La capostipite dà il capolettera. È la G di Geländewagen, parola tedesca che significa “fuoristrada” e identifica dal 1979 l’antesignana di tutti i veicoli a ruota alta della casa tedesca. Riconosciuta come uno dei migliori veicoli del suo genere in assoluto, la Classe G è rimasta praticamente identica nel corso degli anni, arricchita da potentissime versioni AMG – come la G63 con motore V8 5.5 da 571 cv e V12 6 litri da 630 cv – e da serie limitate come la G63 6x6 o la G500 4x42 che sono andate a ruba raggiungendo poi quotazioni altissime. Oggi le novità sono la Edition 463, qualche aggiornamento al frontale e agli interni e un nuovo V8 4 litri da 422 cv che si affianca agli altri motori tra cui il diesel V6 3litri da 245 cv che da noi è ovviamente il preferito. Nato come veicolo militare, ebbe però una doppia partenza falsa fallendo la gara per l’esercito tedesco e vedendo infrangersi una ingente fornitura (20mila unità in 10 anni insieme ad altri 80mila mezzi) all’Iran dopo la destituzione dello scià Reza Palhevi, allora tra gli azionisti della Daimler. Nonostante questi infortuni iniziali, la Classe G ha avuto una grande carriera sia in abiti militari sia civili, ma anche sportivi – ha vinto nel 1983 la Parigi-Dakar con JackY Ickx e Claude Brasseur – ed è diventata persino l’auto del papa.

La leggenda della Dernburgwagen. La Classe G tuttavia non è la sola incarnazione del fuoristrada con la Stella e neppure la prima. Dal 1951 infatti fa parte della scuderia anche la Unimog, ovvero un altro nome che fa parte dell’olimpo di questo genere di vetture che riescono a marciare anche nelle condizioni e sui terreni più difficili. In realtà la prima Mercedes fuoristrada è la Dernburgwagen del 1907, così chiamata perché fu ordinata da Bernhard Dernburg, allora segretario di stato dell’ufficio coloniale di quella che si chiamava Africa Sud Occidentale tedesca e oggi è la Namibia. Progettata da Paul Daimler, figlio del fondatore Gottlieb, la Dernburgwagen era basata su un veicolo commerciale preesistente con un assetto rialzato a 32 cm e la trazione integrale realizzata attraverso un complesso sistema ad ingranaggi. Era lunga 4,9 metri, alta 2,7 metri, portava fino a 6 persone e aveva un motore 4 cilindri 6,8 litri da 35 cv a 800 giri/min con il quale riusciva a viaggiare a 40 km/h sullo sterrato superando pendenze del 25% senza problemi di surriscaldamento grazie ad un circuito di raffreddamento dalla capacità di ben 140 litri. Aveva piastre di protezione e un particolare ingrassaggio per proteggere gli organi meccanici e persino le 4 ruote sterzanti. In 3 anni percorse 10mila km consumando ben 36 pneumatici e 27 camere d’aria. Dopo il ritorno di Dernburg in patria, la “sua” auto rimase in Namibia, ma vi fu disinstallata la trazione integrale per ridurre i costi di gestione. Non è chiaro se venne utilizzata durante la Prima Guerra Mondiale e di lei si persero le tracce.

I pionieri del premium a ruote alte. Oggi invece dici ruote alte e dici Suv e crossover e la Stella è ancora protagonista perché fu la prima nel 1997 a lanciare la sfida nella fascia premium del mercato con la Classe M, fabbricata ancora oggi a Tuscaloosa, nello stato americano dell’Alabama. Oggi si chiama GLE e viene costruita insieme alla sorella GLE coupé, nata per contrastare la BMW X6, così come presto ci sarà la GLC Coupé da contrapporre alla X4 mentre ha già spiegato le ali la GLC erede della GLK che, pur avendo un ottimo comportamento stradale e un grande comfort, con il pacchetto Offroad non teme nessun tipo di percorso. Grazie infatti alle sospensioni pneumatiche che sollevano la vettura fino a 223 mm dal suolo e ai 5 programmi di marcia specifici, la GLC è pronta ad affrontare anche il fuoristrada più duro. Stessa opzione può essere ottenuta anche per la GLE e la grande GLS a 7 posti. La GLC ha dalla sua anche la versione 350e ibrida plug-in che offre grandi prestazioni (235 km/h, 0-100 km/h in 5,9 s.) con consumi di 2,6 litri/100 km pari a 60 g/km e la possibilità di viaggiare in elettrico per 34 km fino a 140 km/h. La batteria da 8,7 kWh si ricarica in 2-4 ore. Se la cava alla grande fuori dai nastri asfaltati anche la GLA Enduro, declinazione che prevede per il crossover tedesco un assetto rialzato di ben 43 mm e protezioni specifiche. Così da far valere il peso ridotto e le sue dimensioni compatte a dispetto di una dotazione tecnica praticamente identica a quella delle altre versioni.

Tex-mex, spaghetti western e “Terra arsa”. Tutte dunque si comportano più che bene sullo sterrato disegnato lungo i monti e le valli di questo tratto di Andalucia che Leone immaginò e riuscì a far immaginare come il confine tra il Texas e il Messico facendone il teatro di alcuni film rimasti ancora impressi per la raffinatezza delle immagini e la bellezza delle colonne sonore. Oggi vi sono ancora intatti i set dove furono girate le pellicole e, a pochi km, molte case automobilistiche e loro fornitori vengono a testare prototipi e automobili sfruttando le difficili condizioni ambientali come banco di prova mentre l’esercito spagnolo vi svolge le proprie esercitazioni. E a proposito di pellicole, di mimetiche e di suggestioni derivanti dal sole e dal caldo, Mercedes ora propone per i suoi Suv anche la livrea “Terra Arsa” realizzata dai creativi della Garage Italia Custom. Nel caso della Stella, oltre allo stile, alla sicurezza e alla qualità delle sue vetture, ci sarebbe un’altra nota speziata in più per rendere il piatto offerto sai suoi Suv ancora più saporito.

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Lunedì 22 Febbraio 2016 - Ultimo aggiornamento: 03:45 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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