Gazoo, la sportività griffata Toyota. Al volante della gamma ad alte prestazioni

Gazoo, la sportività griffata Toyota. Al volante della gamma ad alte prestazioni

di Nicola Desiderio
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VAIRANO DI VIDIGULFO - Per vincere sulle strade bisogna farlo prima sui campi di gara. Parola di chi, mentre sta riempiendo le proprie bacheche di coppe, sta raccogliendo consensi sempre più ampi per i propri modelli ibridi arricchendo, allo stesso tempo, la gamma di sportive come non accadeva da molto tempo. È la Toyota che ha vinto le ultime edizioni della 24 Ore di Le Mans, la Dakar, il titolo costruttori WRC 2018 ed è in lizza anche per quello piloti nell’anno in corso. Ma è anche la Toyota che ha resuscitato la Supra dando consistenza al credo di Akio Toyoda: fare auto migliori attraverso le competizioni. E il presidente del grande costruttore giapponese non si riferisce solo alle tecnologie, ma a quegli aspetti impalpabili che fanno tuttavia la differenza, come un’immagine vincente e il piacere di guida. La Toyota insomma non vuole essere solo qualità, affidabilità ed efficienza, doti sulle quali ha fondato il suo successo, ma anche emozione.

Proprio a questo puntano modelli come la GT86, che nel 2012 ha segnato il ritorno di Toyota nella sportività, e la GR Supra, senza contare la Yaris GRMN e le versioni GR della nuova Corolla. Ma se per queste ultime si tratta solo di caratterizzazione estetica, per le altre invece si parla di autentico divertimento al volante. Una storia recente e che presto si arricchirà di altre puntate, come la GR Super Sport, una supercar ibrida da 1.000 cavalli che sarà prodotta in piccola serie e, allo stesso tempo, nel 2020 sarà la nuova arma della casa di Nagoya tra le Hypercar, la nuova classe regina per il WEC e la Le Mans. In attesa di queste novità, la Toyota ci ha offerto un riassunto delle sue sportive stradali permettendo di saggiarne le doti sulla pista di Vairano. E per andare in ordine di tempo, siamo partiti dalla GT86. Motore boxer 4 cilindri 2 litri anteriore, trazione posteriore e differenziale autobloccante: il tutto con pneumatici relativamente tranquilli – 215/45 R17, roba da media da famiglia – 200 cavalli, meno di 1.300 kg di peso e ad un prezzo inferiore ai 30mila euro.

Una ricetta apparentemente facile come l’amatriciana o la cacio e pepe, ma che pochi sanno eseguire a dovere. La GT86 non è un’auto da cronometro, ma è straordinariamente divertente. Per tornare ai paragoni culinari: non è un piatto da ristorante stellato, ma un primo da trattoria dove il secondo, piuttosto che essere trattato in punta di forchetta, si prende con le mani per essere spolpato. Proprio per questo, le rapide successioni di curve e i tornanti sono l’ideale per gustarla in controsterzo, spazzolando l’asfalto come si farebbe con un pezzo di pane per pulire il piatto. Tutt’altra pasta è la nuova GR Supra. Gli esegeti dell’auto vi osservano subito un po’ dell’ultima Supra di 17 anni fa e un po’ della 2000 GT del 1967, i detrattori vi vedono un po’ troppa BMW. Nasce infatti da un progetto comune sulla stessa base della nuova Z4 e il 6 cilindri in linea 3 litri da 340 cavalli è squisitamente Made in Monaco. I pregiudizi dunque sono dietro l’angolo, ma è meglio accantonarli, anche perché la nuova Supra è un’auto che sa dispensare tante soddisfazioni su tracciato così come su strada normale.

Ha un assetto solido, preciso, un cambio automatico a 8 rapporti che non confonde la rapidità con la violenza e un motore che unisce sound, costanza e progressione. Insomma, una GT dalle prestazioni ragguardevoli (250 km/h, 0-100 km/h in 4,3 secondi), ma che mostra le sue cose migliori non appena si incontra una strada di montagna. Si sente però che la pista le piace e non è un caso: dal 2020 ci sarà una versione da corsa pronta per essere iscritta ai campionati GT4. Ma il vino più inebriante sta nella botte più piccola e, nel caso specifico, è la Yaris GRMN. Se GR rimanda a Gazoo Racing – il brand che raggruppa tutte le attività motorsport del gruppo – come per le sorelle, MN sta per Meister of Nürburgring.

È stata prodotta in soli 600 esemplari, tutti stravenduti, e ha un 1.8 con compressore volumetrico da 212 cv, assetto ribassato di 30 mm e 1.135 kg di peso per uno 0-100 in 6,4 secondi. Impensabile per una city car che siamo abituata a vedere marciare anche in elettrico. Eppure la GRMN è l’esatto contrario. Le sue colorazioni esterne ricordano le Toyota da corsa, Yaris WRC in primis, e ti avvolge con i suoi sedili da corsa rivestiti in Alcantara prima di coinvolgerti con sensazioni davvero inaspettate. Il 4 cilindri spinge forte ed è prontissimo manifestando una ruvidità davvero maschia, al pari della frizione, corta e pesante. Ma la cosa più divertente è come questa Yaris lascia giocare con l’acceleratore: in tiro, ci pensa il differenziale autobloccante e farla uscire dalle curve come un missile, in rilascio la coda allarga nettamente, ma non coglie mai impreparati facendo sentire di nuovo bambini del volante. Allora è proprio vero: le Toyota emozionanti esistono!

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Domenica 1 Settembre 2019 - Ultimo aggiornamento: 04-09-2019 18:02 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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