Jeep Grand Cherokee 4xe in off road

Jeep Grand Cherokee 4xe, nuova generazione promossa in Texas. Impegnativo test conferma le doti off-road anche in elettrico

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AUSTIN - Cosa c’è di meglio di una scorribanda in piena libertà (ma nel rispetto rigoroso dei limiti di velocità) nei dintorni di Austin, la Capitale del Texas, per valutare la quinta generazione di uno dei suv maggiore successo di Jeep, il Grand Cherokee. Con l’arrivo della versione 4xe, ibrida plug in, questo modello - che sarà venduto in Italia nella seconda metà dell’anno - diventa anche il punto di accesso al futuro elettrificato ed elettrico di Jeep proprio nella fascia medio alta della sua offerta, dopo che la strada verso le emissioni zero anche in off-road è stata aperta da Renegade, Cherokee oltre che da Wrangler. Quello che il brand Usa di Stellantis ha mostrato e fatto guidare in Texas è il Grand Cherokee più tecnologicamente avanzato di sempre, grazie ad un’architettura completamente riproprogettata per coniugare la tradizionale robustezza del telaio con le esigenze dell’elettrificazone, aggiungendo un nuovo propulsore ibrido plug-in. La sezione termica è di nascita torinese, in quanto di tratta del collaudato turbo benzina 2.0 da 272 Cv della famiglia Global Medium Engine di Stellantis, un propulsore high-tech a iniezione diretta - che utilizza un turbocompressore Twin Scroll a bassa inerzia - e che nell’affrontare il traffico di Austin e dei suoi dintorni non ha assolutamente sfigurato nel confronto con i tanti V6 e V8 benzina che in Texas rappresentano la maggioranza del circolante.

L’efficienza di questo turbo benzina è stata ottimizzata grazie all’uso del servosterzo elettrico e del compressore per il climatizzatore anch’esso azionato elettricamente. Ed è sparito l’alternatore convenzionale, sostituito con un gruppo motogeneratore ad alta tensione raffreddato a liquido. Collegato alla puleggia dell’albero a gomiti del motore tramite una cinghia, questo generatore girare il 4 cilindri per un funzionamento start-stop quasi senza interruzioni. Come abbiamo verificato nelle situazioni di traffico più congestionato - soprattutto nell’orario di rientro dai luoghi di lavoro - questo comportamento riduce davvero di parecchio il tempo di pieno funzionamento del motore ICE e serve anche a generare elettricità per ricaricare il pacco batteria. Ma questo motogeneratore non è il solo nel Grand Cherokee 4xe. Nella trasmissione ne è montato uno ad alta tensione più grande, che sostituisce il convertitore di coppia. Due frizioni gestiscono la potenza e la coppia del motore elettrico e del motore. QuandoGrand Cherokee 4xe si muove solo in elettrico, questa frizione è aperta, senza collegamento meccanico tra motore ICE e unità elettrica. Quando la frizione è chiusa, la coppia combinata del motore da 2,0 litri e dell’unità elettrica fluisce attraverso il cambio automatico grazie ad una frizione che migliora la guidabilità ed efficienza. Complessivamente motore termico e unità elettrica mettono a disposizione del guidatore 380 Cv.

Negli spostamenti in città, ma anche sulla normale viabilità extraurbana Grand Cherokee 4xe gestisce da solo lo sfruttamento della sezione elettrica, più frequentemente possibile e recuperando - attraverso la frenata rigenerativa con Max Regen - quell’autonomia che, a batteria carica, è assicurata dagli elementi da 400 Volt e 17 kWh sistemati in posizione protetta sotto il pavimento al centro del telaio. Si viaggia in EV in un range compreso tra 48 e 51 km (dati di pre omologazione) a seconda del tipo di percorso. Come sottolineano i tecnici di Jeep, il propulsore ibrido plug-in offre un’autonomia combinata fino a 700 km facendo di Grand Cherokee il suv 4x4 più sostenibile mai realizzato e un ulteriore conferma dell’impegno per raggiungere la Zero Emission Freedom. E lo fa garantendo anche grande sicurezza ed efficienza, perché il pacco batterie include un circuito dedicato di riscaldamento e raffreddamento (utilizza il circuito dell’aria condizionata) per mantenere le celle alla loro temperatura ottimale per garantire le migliori prestazioni. Come d’abitudine, anche il nuovo Grand Cherokee viene proposto con diversi livelli di capacità off-road, che corrispondono agli allestimenti (al vertice il Trailhawk 4xe) e al sistema di trazione integrale adottato.

La garanzia del ‘potere andare dappertuttò - cosa sperimentata su un impegnativo percorso texano fatto di rocce e asperità d’ogni tipo - deriva dai sistemi 4x4 Quadra-Trac II e Quadra-Drive II (questo proprio del Trailhawk 4xe) ma anche dalle sospensioni pneumatiche Quadra-Lift che sono ora dotate di smorzamento semi-attivo elettronico. Grazie a questa soluzione di serie si possono utilizzare fino a 27,8 cm di altezza libera da terra e si possono superare guadi fino a 61 cm di acqua. Promosso a pieni voti anche il sistema di gestione della trazione Selec-Terrain che aiuta anche i meno esperti (con il grande contributo dei sistemi elettronici di controllo) a superare passaggi in off-road apparentemente ‘impossibilì. Previste cinque modalità : Auto, Sport, Rock, Snow e Mud/Sand. Un insieme - è il giudizio che torna nella valigia dalla breve avventura texana - che conferisce a Grand Cherokee 4xe le leggendarie capacità 4x4 del marchio Jeep anche quando il motore ‘torinesè è spento e ci si muove con la sola energia elettrica, magari catturata con i pannelli solari che sono stati collocati nei punti chiave dei percorsi in fuoristrada, per un rapido ripristino dell’autonomia.

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Mercoledì 20 Aprile 2022 - Ultimo aggiornamento: 21-04-2022 12:22 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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