La Land Rover Defender aggiunge un altro pezzo al proprio mito con un altro passo storico: la prima versione ricaricabile ibrida plug-in, aumentando drasticamente il proprio tasso di elettrificazione e aggiungendosi alle altre versioni dotate di motori a benzina e a gasolio ibride a 48 Volt. Una svolta che era stata già annunciata al momento del lancio, che la uniforma a tutti gli altri modelli in gamma (Discovery esclusa) e che appare inevitabile per un marchio che ha l’urgenza di dare tagli netti alle proprie emissioni di CO2.
La Land Rover Defender P400e ibrida plug-in è disponibile solo nella variante di carrozzeria 110 e si riconosce dalle altre versioni unicamente per la piccola scritta che la identifica a per lo sportellino aggiuntivo necessario alla presa di ricarica, che si trova sul lato opposto di quello del bocchettone per la benzina, sul fianco sinistro della vettura. Per il resto, non cambia una virgola per una vettura lunga 4 metri e 78 che diventano però 5 metri e 2 cm per la presenza della ruota di scorta. Ma forse sono ancora più impressionanti le altre quote: oltre 3 metri di passo, più di 2 metri in larghezza e altrettanti in altezza quando la versione dotata di molle pneumatiche si solleva al massimo portando l’altezza libera da terra a 29 centimetri e la Defender è pronta a superare ogni ostacolo e guadi profondi fino a 90 cm.
Anche l’abitacolo, pur guardando al passato, è contemporaneo soprattutto per la tecnologia. La grande novità – che arriva con la nuova versione ma riguarda tutta la gamma Defender e anche tutti gli altri modelli Land Rover – è il nuovo sistema Pivi Pro che rappresenta un vero e proprio salto in avanti. Grazie allo schermo da 11,4 pollici incurvato, offre una visibilità tripla in ogni condizione di luce accanto ad una grafica e logica molto più chiare che in precedenza. Il doppio processore Snapdragon lo rende nettamente più veloce e reattivo, inoltre il doppio modulo LTE permette di avere molti servizi e di aggiornare le mappe e l’intero sistema over the air. La dotazione di sicurezza è quella che ha già fruttato alla Defender le 5 stelle EuroNCAP mentre si può scegliere tra diversi tipi di materiali e pack che rispondono a diverse esigenze di utilizzo permettendo di sfruttare il fuoristrada inglese con l’abito da sera, con le sneaker o gli stivali infangati. A questo proposito, tra gli accessori si possono avere anche il serbatoio d’acqua con il tubo per sciacquarli o il compressore.
La presenza del sistema ibrido comporta l’impossibilità di avere la terza fila di sedili, anche se rimane l’opzione del terzo sedile anteriore di fortuna, e un po’ di spazio in meno per il bagagliaio: si va da 853 a 2.127 litri di capacità, 150 in meno, ma è comunque uno spazio da trasloco e anche ben utilizzabile. Il divano posteriore è abbattibile 40/20/40 formando uno scalino e occorre considerare l’apertura laterale del portellone, ma la soglia è molto bassa e la funzionalità molto elevata con innumerevole soluzioni di rivestimento e di carico. La batteria è posizionata proprio sotto il piano, ha una capacità di 19,2 kWh ed è provvista di un caricatore che permette sia il rifornimento a 7 kW in corrente alternata sia a 32 kW in corrente continua così che, se si trova una colonnina rapida, si possono ridurre ad un quarto i tempi di ricarica.
Il sistema di propulsione è del tutto simile a quello che abbiamo già visto sulle Range Rover Classic, Sport e Velar: un raffinato 4 cilindri 2 litri da 300 cv accompagnato da un elettrico da 105 kW inserito all’interno del cambio automatico a 8 rapporti per una potenza massima di 404 cv e una coppia di 640 Nm disponibili già a 1.500 giri/min. Nel primo caso, vuol dire meglio del 6 cilindri 3 litri a benzina, nel secondo meglio persino sia del diesel di pari cilindrata e frazionamento (entrambi mild hybrid 48 volt) sia del V8 5 litri con compressore volumetrico. Rispetto a quest’ultima versione, i tempi di accelerazione da 0 a 100 km/h (5,6 secondi contro 5,4) e di ripresa sono molto vicini, ma consumando un quarto: 3,3 litri/100 km pari a 74 g/km di CO2 con la possibilità di percorrere 43 km ad emissioni zero. Ovviamente, sono dati ottenuti in omologazione con la batteria completamente carica e per i primi 100 km, dunque è fondamentale ricaricare il più spesso possibile per avere tali vantaggi.
Alla guida i due motori collaborano molto bene. L’elettrico fornisce la spinta giusta per muovere con spigliatezza i 26 quintali della Defender nella guida di tutti i giorni mentre il 4 cilindri sa allungare bene senza mai eccedere acusticamente. È schiacciando l’acceleratore che la loro forza combinata viene fuori. Visto il peso, i due metri di altezza e gli oltre 3 metri di passo, la Defender non nasce per il misto stretto, ma sa infondere le giuste sensazioni e garantire sempre ampi margini di comfort e sicurezza. L’accoppiata è vincente anche in fuoristrada perché la possibilità di andare ad emissioni zero, oltre che rispettosa della natura, permette di usufruire di una coppia consistente e ben modulabile. Al resto pensano il sistema di trazione integrale dotato di riduttore e bloccaggio dei differenziali e la raffinata elettronica che si adatta ad ogni tipo di pendenza e di terreno dando alla Defender capacità difficilmente immaginabili e, in ogni caso, gestibili anche da un guidatore medio grazie anche alle telecamere periferiche e a quelle che permettono di osservare cosa c’è di fronte e sotto la vettura.
La Land Rover Defender P400e ibrida plug-in ha prezzi che vanno da 76.900 euro a 110.300 euro e si può optare tra ben 9 allestimenti diversi, senza contare tutti i pacchetti e le personalizzazioni disponibili. Guardando all’interno della stessa gamma, l’ibrido plug-in comporta una spesa di 15.200 euro in più rispetto alla versione con il 2 litri da 300 cv senza parte elettrica. Volendo ragionare sulla cifra da spendere, chi guarda all’efficienza può considerare la P300d X-Dynamic S da 300 cv mentre, per chi guarda alle prestazioni, c’è la P400 a benzina da 400 cv, entrambe con motore 3 litri 6 cilindri mild-hybrid 48 Volt. L’acquisto della versione plug-in deve essere dunque giustificato da determinate condizioni di utilizzo e dalla possibilità (e la volontà) di ricaricare sistematicamente la vettura. In questo caso, se la Defender è l’auto al centro dei vostri desideri, la versione ricaricabile è quella che fa per voi.