La Maserati Ghibli model year 2019

Maserati, al volante del MY 2019 della Ghibli: prestazioni e lusso al top. Versioni GranLusso e GranSport

di Sergio Troise
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ROMA - In casa Maserati si parla da tempo di elettrificazione della gamma e dell’arrivo di una coupé già battezzata con il nome del fondatore della prestigiosa casa modenese: Alfieri. Sarà una sportiva a due posti ad alte prestazioni, con motorizzazione ibrida ed elettrica, ma sebbene il primo concept risalga al 2014 non arriverà prima del 2020. Nel frattempo la Casa del tridente va avanti con la gamma attuale, ma aggiornandola nello stile e nei contenuti.

Con l’anno nuovo ecco dunque pronto il Model Year 2019 della Ghibli, che prim’ancora di essere la “sorella minore” dell’ammiraglia Quattroporte è una fantastica berlina di fascia alta in grado di coniugare prestazioni da coupé a un comfort di bordo che non teme confronti. Nata nel 2013, quando venne presentata al Salone di Shanghai, la Ghibli viene costruita a Grugliasco, alle porte di Torino, con una mission ben precisa: rappresentare al meglio l’alternativa italiana alle “solite” tedesche e al Made in England targato Jaguar.

Ciò avviene concentrando l’attenzione su valori storici del marchio come l’eleganza, lo stile, la cura artigianale dei dettagli e le prestazioni. Legate, queste ultime, a scelte radicali come l’abbondante utilizzo di materiali come l’alluminio, la “salvaguardia” di soluzioni legate alla storia delle corse come la configurazione delle sospensioni (quadrilatero con doppio braccio oscillante all’anteriore e multilink a 5 bracci al posteriore), per non dire del ruolo dell’elettronica a beneficio del comportamento stradale e della sicurezza, del sistema frenante della Brembo e dei motori progettati e costruiti con la collaborazione della Ferrari.

Tutto ciò aveva bisogno però di una rinfrescata. Per questo i rinnovati vertici della casa modenese hanno dedicato alla Ghibli tutte le attenzioni del caso, impegnandosi in un’opera di aggiornamento che – fatto salvo l’obbligo di rispettare almeno la normativa Euro 6c in materia di emissioni - non ha interessato tanto l’impeccabile parte meccanica e motoristica, quanto lo stile e le dotazioni.

La nuova Ghibli presenta dunque nuovi colori, nuovi cerchi in lega, pelle naturale pieno fiore con nuove finiture, proiettori full LED adattivi a matrice e un sistema multimediale (MTC+, acronimo di Maserati Touch Control Plus) che prevede un display Multi Touch da 8,4 pollici ad alta risoluzione con la grafica aggiornata e un doppio selettore rotante sulla console centrale. E’ stata inoltre riprogettata la leva del cambio automatico, che ora ha corsa corta, lo schema di cambiata più intuitivo e una migliore funzionalità.

L’esclusività degli interni può essere ulteriormente affinata con la scelta degli allestimenti GranLusso o GranSport. «Volevamo distinguere più chiaramente tra lusso e sportività e conferire esternamente alla vettura una doppia anima», ha spiegato Giovanni Ribotta, responsabile del design Maserati.

Le due versioni hanno in comune la classica griglia del frontale concava, mentre l’elemento di distinzione sta nella fascia inferiore del paraurti anteriore: il condotto aria frontale, infatti, è aperto e lineare sulla Ghibli GranLusso, con l’intento di sottolinearne eleganza e raffinatezza, mentre sulla GranSport le forme sono marcatamente sportive, con uno splitter centrale contornato da due ali diagonali che sostengono virtualmente la griglia, creando una netta cesura tra lo splitter stesso e le prese d’aria laterali. «In tal modo – spiega Ribotta - viene accentuata l’ampiezza della vettura, esprimendo nel frontale una sensazione di maggiore stabilità».

Il discorso dei dettagli di stile riguarda anche la parte posteriore: sulla GranLusso nulla cambia rispetto al modello base, e dunque il retro della Ghibli ha un aspetto affusolato ed elegante, mentre sulla GranSport il paraurti è più aperto sui lati in modo da enfatizzare l’ampiezza della vettura, e la parte inferiore è meno lineare per alloggiare il doppio terminale di scarico. «Tutto ciò – viene spiegato – non ha solo funzioni estetiche ma si è mirato anche all’ottimizzazione dell’efficienza aerodinamica». E infatti il coefficiente aerodinamico della Ghibli, dopo il restyling, è di appena 0,29, cioè migliorato del 7% rispetto al valore di 0,31 del modello uscente.

Se non bastasse, la GranSport si segnala anche per gli inserti neri sul paraurti anteriore, per il badge di riconoscimento “GranSport” sul parafango anteriore, le minigonne in tinta vettura, le pinze freno di colore rosso e i cerchi in lega lucidati da 20 pollici.

All’interno, l’elemento di novità più vistoso è costituito, per entrambe le varianti, dalla succitata leva del cambio. Una scelta non ispirata all’innovazione, semmai alla necessità di adeguarsi ai sistemi più diffusi e adottati dalla concorrenza, in modo da non creare disorientamento ai nuovi maseratisti.

Fornito dalla ZF, il cambio è sempre un automatico a 8 rapporti identico a quello adottato anche dalla Quattroporte e dal Suv Levante. Ciò che cambia è lo schema di cambiata, con corsa più corta e una funzionalità migliorata: ora la leva può essere azionata sia in modalità automatica (RND) sia in modalità manuale, semplicemente spostandola da destra a sinistra; è stato inserito, inoltre, il tasto “P” che imposta la trasmissione in parcheggio. Inutile dire che è possibile anche utilizzare le palette al volante (consigliabile quando si può guidare in modalità Sport).

Ciò detto, in modalità automatica la trasmissione soddisfa qualsiasi esigenza, dal comfort ai cambi marcia rapidi, fino alla riduzione dei consumi, del rumore e delle vibrazioni. L’auto riconosce inoltre numerose condizioni, come per esempio tragitti in salita o in discesa oppure brusche frenate o curve impegnative, e seleziona di conseguenza il rapporto e la tipologia di cambiata migliori.

E’ nuova anche la disposizione dei pulsanti per le modalità di guida, così come il doppio selettore rotante in alluminio, sistemato sulla console centrale: una volta presa confidenza, si rivela comodo per proseguire le ricerche e le impostazioni avviate sullo schermo touch, in modo da non distrarsi mentre si è alla guida.

Inutile dire delle raffinatezze firmate Ermenegildo Zegna, della potenza dell’impianto audio e della completezza dei sistemi di assistenza alla guida. Semmai vale la pena sottolineare alcune chicche come la pedaliera e il volante a regolazione elettrica, la tendina parasole elettrica per il lunotto, il sistema di chiusura assistita delle porte e il vano porta-oggetti davanti al passeggero con sistema di sicurezza che richiede un Pin di 4 cifre per l’apertura. E ancora: per aprire il baule posteriore (500 litri), basta passare un piede sotto la coda dell’auto, oppure utilizzare il pulsante sulla chiave-telecomando o, ancora, schiacciare un pulsante dall’interno.

E veniamo ai motori. Come detto, non sono nuovi. Vale la pena ricordare, però, che rappresentano una parte fondamentale di quest’auto che fa delle prestazioni sportive un valore imprescindibile. Non per niente i V6 a benzina sono stati progettati in collaborazione con Ferrari e vengono assemblati proprio nello stabilimento del Cavallino, a Maranello.

Confermatissimi, dunque, i 6 cilindri 3.0 litri biturbo dotati delle ultime specifiche del sistema di iniezione diretta GDI e declinati nelle potenze di 350 e 430 cavalli. Sound e prestazioni del sistema di scarico sono controllati da valvole pneumatiche sugli scarichi di ciascuna bancata, per mantenere il classico timbro Maserati. In modalità Normal le valvole di bypass sono chiuse fino a 3.000 giri per assicurare un sound confortevole e discreto; in modalità Sport, invece, le valvole si aprono e il sound diventa elettrizzante.

Abbiamo sperimentato il tutto (carattere, “voce” e prestazioni) guidando la Ghibli S Q4 da 430 cv/580 Nm per circa 400 km. Il regime massimo del motore è di 6.500 giri/minuto, ma la coppia è già tutta disponibile tra 2.250 e 4.000 giri: ciò assicura spunti e progressioni entusiasmanti. Ovviamente, sulle strade di tutti i giorni non è stato possibile spingere al massimo, tuttavia vale la pena ricordare che la Casa dichiara una velocità massima di 286 km/h, con accelerazione 0-100 in 4,7 secondi.

Sono valori al top della categoria, assicurati anche dal ruolo determinante della trazione integrale intelligente della Q4: un sistema ideato a suo tempo per trasmettere la sensazione di guida a trazione posteriore e in grado, nelle situazioni di guida normali, di erogare il 100% della coppia proprio alle ruote posteriori. Ma in condizioni di scarsa aderenza, il sistema reagisce immediatamente trasferendo la coppia necessaria all’avantreno. Ciò può avvenire in caso di perdita di trazione dovuta a eccessiva velocità in curva, brusche accelerazioni o bassissimo grip sul posteriore. In queste circostanze, il sistema è in grado di modificare la ripartizione della coppia fino a 50:50. Inutile dire che il comportamento dinamico cambia sensibilmente azionando il tasto Sport: risposte dello sterzo, inserimenti in curva, cambi marcia, rumorosità allo scarico… cambia tutto. E per gli amanti della guida sportiva è autentica goduria.

Da notare che se le condizioni lo richiedono, la trazione integrale intelligente Q4 con regolazione variabile della coppia si attiva costantemente e continuativamente. Nonostante la variazione della ripartizione della coppia risulti impercettibile, nel display a colori della plancia è integrato un sistema di monitoraggio che visualizza in tempo reale la distribuzione fra i due assali.

Un gradino prima della S Q4 si colloca la Ghibli S, che adotta il medesimo motore V6 Twin Turbo, ma in questo caso con potenza di 350 cv/500 Nm. Quanto basta per spingere fino a 267 km/h con passaggio 0-100 in 5,5 secondi. In questo caso il consumo dichiarato, nel ciclo combinato Wltp, è di 11 litri/100 km (contro i 12 litri della S Q4) e le emissioni di CO2 sono pari a 255 g/km (contro 278).

In gamma rimane anche la Ghibli diesel, con il motore V6 3 litri da 275 cv/600 Nm, disponibile in Italia anche con potenza ridotta a 250 cv in modo da evitare il superbollo. Sviluppato in collaborazione con VM, è dotato di tecnologia AdBlue e di sistema automatico Start&Stop per ridurre le emissioni di CO2 (184 gr/km) e i consumi di gasolio. In proposito la Casa dichiara 7 litri per 100 km, facendo notare che “la vettura è omologata Euro 6c ed è in grado di percorrere 1.000 km con un pieno di 70 litri”. Ciò detto, anche sulla versione con motore diesel è stato adottato il sistema Active Sound in grado di regalare una sonorità emozionale allo scarico, nel pieno rispetto della tradizionale sportività Maserati.

La Ghibli diesel è anche la meno costosa della gamma, con un prezzo d’ingresso, IVA compresa, di 71.000 euro, che salgono però a 83.000 negli allestimenti GranLusso e GranSport. La Ghibli a benzina con motore da 350 cv e trazione posteriore parte – nuova ecotassa compresa - da 74.900 euro (86.900 negli allestimenti GranLusso e GranSport), mentre la top di gamma con il motore da 430 cv e la trazione integrale viene proposta a 91.961 euro, che salgono a 102.697 negli allestimenti GranLusso e GranSport.

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Venerdì 4 Gennaio 2019 - Ultimo aggiornamento: 06-01-2019 09:54 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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