La Mazda 3 con il nuovo motore diesel da 1.5 cc

Mazda3 Skyactiv-D 1.5, ecco il diesel all'avanguardia che serve per aggredire il mercato

di Nicola Desiderio
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BARCELLONA - Finalmente la compatta di Hiroshima ha un motore a gasolio dalla cilindrata giusta per il mercato italiano. Incredibilmente morbido ed elastico, assicura comfort e bassi consumi esaltando le qualità della giapponese, che non sono solo stradali

La Mazda3 ora ha il motore che le mancava: un diesel 1,5 litri che completa la sua gamma composta da due unità a benzina (1.5 da 100 cv e 2 litri da 165 cv) e dall’altro diesel, il 2,2 litri da 150 cv che ha il solo difetto di intimorire psicologicamente un cliente che vuole spendere sempre meno, avere per le mani un’auto che costi poco sia all’acquisto sia nell’utilizzo.

Era rimasta solo lei a non averlo. La verità è che la Mazda3 era rimasta l’unica compatta a non avere un’unità a gasolio nella classe 1,5-1,6 litri, particolare che la escludeva dalla lista della spesa sia del cliente privato, sia di quello flotte abituato a fare i propri acquisti utilizzando, prima delle sensazioni, i numeri e le statistiche. Ed è un peccato, perché la Mazda3 è una gran bella macchina, a cominciare dallo stile elegante, sportivo e pure aerodinamico (cx di 0,275). Anche l’abitacolo è gradevole, di qualità, dotato di buono spazio anche per i bagagli (364-1.263 litri) e con un’ergonomia ordinata e moderna senza indugiare in ostentati tecnicismi.

Moderna, tecnologica e sicura. La strumentazione raccolta con head-up display e l’ottimo sistema infotelematico con schermo da 7 pollici non fanno mancare davvero nulla, neppure la buona musica grazie al sistema Bose con 9 altoparlanti, il sintonizzatore DAB e anche la piattaforma Internet Aha. E poi anche la dotazione di sicurezza, a 3 anni dal lancio, è perfettamente in linea con le migliori concorrenti e ha il bollino delle 5 stelle Euro NCAP, grazie alla scocca per il 60% in acciai alto e ultraresistenziali, ai 6 airbag e ai numerosi dispositivi di assistenza alla guida. Ci sono il cruise control adattativo la frenata automatica con avviso di collisione, la sorveglianza dell’angolo cieco, l’avviso di superamento delle linee di delimitazione della carreggiata e infine i fari ad orientamento dinamico, accensione e commutazione automatiche.

Un silenziatore naturale nascosto. Ma la vera novità è il 4 cilindri 1.5 tutto in alluminio, già visto su Mazda2 e CX-3. Ha un rapporto di compressione molto basso (14,8:1), doppio EGR refrigerato e turbocompressore a geometria variabile ultracompatto. Tra le su particolarità, i pistoni dotati di uno scalino tra bordo e camera a uovo ricavata nel pistone e gli iniettori a getto corto, per mantenere il carburante lontano dalle pareti ed evitare condense che peggiorano il rendimento. Così come il 2,2 litri, è omologato Euro 6 senza avere bisogno di sistemi di post trattamento e ha uno stop&start particolarmente veloce. La vera novità è però il Natural Sound Smoother. Si tratta di un accorgimento geniale: è infatti una massa cilindrica con due svasature al centro inserita negli spinotti – uniscono i pistoni alle bielle – che promette di limitare il tipico battito del diesel attraverso oscillazioni acustiche. Funziona?

Piccolo, ma morbido come il velluto. Per scoprirlo basta avviarlo. Il 4 cilindri quasi non si sente e tale rimane a regimi di utilizzo normale manifestando un funzionamento vellutato. Ci si accorge che è un diesel solo se lo si tira dopo i 3.500 giri/min, gira come un orologio già a 1.000 e può arrivare con bella progressione ai 5.000. Ma non conviene, perché i 105 cv arrivano ai canonici 4.000 e la coppia di 270 Nm è disponibili tra 1.600 e 2.500 giri/min. Del resto sarebbe insensato chiedere a questo 4 cilindri di essere imperioso, in compenso è ben spalleggiato da un ottimo cambio, sia che si parli di manuale sia di automatico, intelligente se lasciato fare da solo e ubbidiente se lo si usa in sequenziale, a tal punto che accetta scalate “cattive” e tiene la marcia se si la si vuole tirare al limite. In ogni caso, le caratteristiche di questo “litro e mezzo” sono ideali per uno stile di guida rilassato e virtuoso, con prestazioni giuste (185 km/h, 0-100 km/h) e consumi dichiarati di 3,8 litri/100 km pari a 99 g/km di CO2 che salgono rispettivamente a 4,4 e 114 con l’automatico.

Il bello della leggerezza. A quelli che rimpiangono a priori il 2,2 litri da 150 cv diciamo poi un’altra cosa: l’1,6 litri pesa ben 50 kg in meno, tutti risparmiati all’avantreno e questo vuol dire un’auto dalla massa più leggera e meglio ripartita sui due assali. Questo esalta ancora di più le qualità stradali della Mazda3, improntate ad un bella sintesi tra comfort, tenuta e precisione che si tramutano in una guida piacevole, facile e intuitiva grazie anche ad uno sterzo diretto quanto ben calibrato. La giapponese ha dalla sua anche ottimi freni ed un assetto che non teme né rollio né beccheggio, restituendo – se ce ne fosse ancora bisogno – la sensazione di viaggiare su un mezzo sicuro e che sia dialogare in modo appropriato sia con la strada sia con il pilota.

Subito disponibile, anche con l’automatico. La Mazda3 Skyactiv-D 1.5 è già ordinabile a listino negli allestimenti Evolve ed Exceed a partire da 23.600 euro cui bisogna aggiungere 1.900 euro per avere il cambio automatico, mentre l’ingresso della gamma è fissato nei 17.800 euro della versione 1.5 a benzina da 100 cv in allestimento Essence.
 

 

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Martedì 17 Maggio 2016 - Ultimo aggiornamento: 19:21 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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